CAPITOLO 12

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Ecco il capitolo 12, spero vi piaccia. Voglio fare gli auguri a tutte le persone che seguono la mia storia, quindi: buon natale e felice anno nuovo. <3
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Uscimmo da quell'inferno chiamato scuola e lui mi diresse verso la sua auto, io salì al posto del passeggero.
Ero curiosa, devo ammetterlo, non riuscivo a capire il motivo dei suoi sbalsi di umore improvvisi o delle sue provocazioni inutili. Era un ragazzo che dovevi studiare fino in fondo prima di capirlo e anche se ci provavo e riprovavo era impossibile perché lui non lasciava trasparire nessuna emozione, e di conseguenza l'unico modo per conoscerlo veramente era che lui avrebbe dovuto aprirsi con me, cosa che trovai molto complicata, ma che provai comunque ad ottenere.

Io:"Raccontami qualcosa di te"

Harry:"perché dovrei?"

Io:"vorrei conoscerti, sembri stronzo, voglio solo capire se lo sei davvero o se è tutta una copertura"

Harry:"Fidati sono stronzo di mio" disse anche se prima di rispondere ci fu un po di esitazione da parte sua.

Io:"va bene, come vuoi tu. Però di qualcosa, mi sto annoiando. Raccontami del rapporto che hai con il mio fratellastro, magari..."
Mi guardò un po indeciso, ma alla fine si decise a parlare.

Harry: "Io e il tuo fratellastro ci conosciamo da quando eravamo piccoli, giocavamo sempre insieme, e le nostre madri andavano molto d'accordo, finché è successo quel che è successo con la famiglia di Lou, mia madre non ha voluto più sentire parlare di loro perché per lei quella perdita era troppo dolorosa visto che erano molto amiche, questo però voleva dire che io e Lou non ci saremo più visti, e per un periodo fu anche così, ma poi io sono cresciuto e ad una festa l'ho rincontrato decidendo quello che volevo io, di conseguenza è da qualche anno che ci siamo riavvicinati."

Nel racconto vidi molta determinazione da parte sua, si vedeva che ci teneva a Louis.

Io:"perché mi odi?"

Harry mi guardò perplesso ma rispose, un po irritato, credo per le domande che gli ho posto.

Harry:"non ti odio, in realtà avevo paura che mi portassi via il mio migliore amico, sai, non è la prima volta che succede..."
Rimasi perplessa dalla sua risposta, ma non potei fare a meno di non sorridere.

Feci una domanda un po troppo privata e credo che fu lì che scattò il tasso di irritazione già abbastanza elevato:

Io:"mi hai detto di tua madre, ma tuo padre?" lo vidi irrigidirsi immediatamente e le nocche delle mani che stringevano al volante diventando bianche.

Harry"Non. Sono. Affari. Tuoi."

Disse con voce lenta e arrabbiata. Mi stetti zitta e girai la testa verso il finestrino.
Dopo poco Harry mi chiamò:

Harry: "siamo arrivati, scendi"

Lunatico. LUNATICO. Lo ripeterò fino all'infinito, un attimo prima sembrava che mi volesse uccidere ed ora mi sta dicendo di scendere dall'auto che dobbiamo andare a prendere il gelato...io non ho parole.

Scesi dall'auto e mi diressi verso la gelateria con lui, prese due coni medi e fece ordinare prima me.

Io:"io fragola cioccolato e panna, grazie"

Harry:"io cioccolato e caffè "

Ci diede a tutti e due i nostri coni e mentre stavo per prendere il portafoglio dallo zaino, lui aveva già pagato.

Io:"il mio lo potevo pagare io, comunque"

Harry:"ma l'ho pagato io "

Io:"ti ridarò i soldi"

Pov. Harry

Io:"fidati, non lo farai. Comunque visto che prima mi hai sottoposto ad un interrogatorio vero e proprio, raccontami di te."

Scarlett:"fammi qualche domanda, sennò non so cosa dire"

Io:"vieni da los Angeles giusto?-annui-bene, racconta com'era lì"

Scarlett:" Sinceramente Los Angeles non è la città giusta per me, non nego che sia bellissima, ma è sempre così affollata, anche se poi vivendoci da quando ero piccola mi sono abituata, anche se pensavo e continuo a pensare che che quella non sia la mia città "
Quanto è complicata.

Io:" parlami della tua famiglia"
Divenne nervosa, ma parlò comunque

Scarlett:"A Los Angeles vivevo solo con mia madre, con i nonni paterni non avevo un buon rapporto, sopratutto con il nonno... e quelli materni sono morti quando ero piccola. Per quanto riguarda mio padre, non me lo ricordo neanche ha lasciato me e mia madre quando io avevo 3 anni e mia madre non mi ha mai voluto dire il perché, per di più non vuole che io lo veda, anche se volessi sarebbe impossibile comunque visto che non so dove si trovi..."

Mio dio questa ragazza è davvero incasinata, pensavo che prima che venisse qui avesse una vita tutta rosa e fiori ma quel che vedo mi sbagliavo e anche di tanto.

Io:"hai detto che non hai un buon rapporto con i nonni paterni, perché? "

Smise di camminare dal nulla, come se si fosse pietrificata, ma poco dopo rispore con voce un po incrinata guardando davanti a se.

Scarlett:" non voglio parlarne, mi puoi portare di nuovo a scuola che mi aspettano fuori l'aula? "

Io:"okay..."
Risposi un po confuso.

Diciamo che la conclusione è che sia io che lei abbiamo delle cose da nascondere che hanno segnato la nostra infanzia.

Ci rigiriamo verso la macchina e dopo essere saliti ci avviamo verso scuola.

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Ecco il 12° capitolo, spero ci piaccia e ancora auguri. <3

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