Capitolo 2

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How could this be done
by such a smiley sweetheart?
The Kooks, Naive

«Difficilmente si può far appartenere Leopardi ad una corrente precisa; nella sua poetica sono presenti molti elementi contraddittori.» spiega la professoressa con la sua solita voce strascicata. «Si può quasi parlare di una filosofia leopardiana, per certi aspetti.»

Intanto io mi lascio andare in un ennesimo e profondo sbadiglio; fortunatamente questa è l'ultima lezione della giornata.

È soltanto la terza settimana di scuola, eppure sono già così stanca che mantenere la concentrazione sta diventando un'impresa alquanto impossibile, e sicuramente Alex, seduto al banco accanto al mio, non è di grande aiuto.

È tutta la mattina che continua a parlare di sabato, dei suoi amici, di Genn.

O Butch, come lo ha sempre chiamato lui.

«Devi credermi, ti dico.» bisbiglia, chinandosi verso di me. «Appena lo conoscerai meglio inizierà a piacerti.»

«Se lo dici tu.» rispondo io, stringendomi semplicemente nelle spalle.

«Ro, ti sei persa troppe cose negli ultimi due anni. Devi recuperare.» afferma a voce abbastanza alta da aggiudicarsi un'occhiataccia dalla professoressa.

Io ridacchio e lui arrossisce, ma trascorrono solo pochi istanti prima che riprenda a parlare.

«E per recuperare ti servo io. E questo significa che dovrai passare più tempo con me e-»

«Fammi indovinare: Butch lo interrompo, sollevando gli occhi al cielo, e lui sembra quasi imbarazzato.

Trascorre il resto della lezione in silenzio, probabilmente troppo occupato ad architettare un piano per farmi cambiare idea.

E la mia supposizione si rivela corretta mentre cinquanta minuti più tardi ci dirigiamo insieme fuori dall'edificio.

«Devi vederci suonare. Voglio sapere cosa ne pensi.» afferma convinto.

«Ti ho già visto.» ribatto. «Centinaia, migliaia di volte. Sai già cosa penso di te.»

«Ero un ragazzino! E poi ora è diverso, ora siamo in due, non si tratta più solo di ciò che pensi di me.»

«Alex, sai già che ho ascoltato ogni vostra cover, ogni vostra canzone. Non so se ricordi tutti i video e le registrazioni che mi hai mandato mentre ero via.»

«Ecco, vedi? Hai sempre detto che Butch ti piaceva.» mi riprende lui.

«Non ho mai detto che mi piaceva rido, sull'orlo dell'esasperazione. «Riconosco che ha talento, okay. Detto ciò ti ricordo anche che non ci avevo mai parlato insieme prima di sabato sera. Non me lo immaginavo così.. così.. così, ecco.»

Non riesco nemmeno a trovare le parole giuste per descriverlo.

Da quello che so Alex ha conosciuto Genn poco tempo dopo la mia partenza per l'Inghilterra, e in tutto questo tempo me ne ha parlato così tanto che forse mi ero costruita un'immagine troppo idealizzata di lui.

Stubborn Youth // Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora