You don't know my brain
the way you know my name.
Twenty One Pilots, Message man«Tu!?» esclamo senza neanche pensarci.
Dev'essere una specie di scherzo.
Deve avermi vista uscire e seguita apposta per darmi fastidio.
«Rilassati, vengo in pace. Non sapevo fossi qui.» alza le mani con fare innocente. «Volevo solo fumarmi una sigaretta.»
«Che gioia.» borbotto sottovoce, appoggiando la testa contro il muro.
«Non hai peli sulla lingua, eh?» ridacchia lui, tirando fuori un pacchetto di Chesterfield rosse dalla tasca.
«Detto da te.» mi limito ad osservare.
Lo guardo infilarsi una sigaretta tra le labbra.
Si volta verso di me, il pacchetto ancora aperto nella sua mano, come a volermene offrire una.
Indugio solo pochi istanti prima di accettare senza dire niente.
Accende la sua sigaretta in silenzio, e incrocio il suoi occhi quando si sporge per accendere anche la mia.
C'è abbastanza luce da permettermi di distinguerne le pupille, più dilatate del dovuto.
Distolgo lo sguardo e faccio un primo tiro, tornando a rilassarmi sulla panchina.
Rimaniamo entrambi zitti per parecchi secondi, la quiete intorno a noi interrotta soltanto dalla musica e dalle urla che provengono da dentro.
Ora sembrano soltanto un'eco lontana.
Probabilmente è merito dell'alcol e della nicotina che mi circolano in corpo.
«In realtà ti avevo già vista prima. Con Seb.» lo sento rompere il silenzio mentre giocherella con la pietrina dell'accendino.
«Ah, sì. Mi stava mostrando la casa.»
Chissà se sta ancora collassando su quel divano.
«In realtà sembravate parecchio.. indaffarati.» risponde lui, un ghigno divertito a sollevargli la bocca.
«In realtà ha fatto tutto lui. Era ubriaco fradicio.»
«Ho notato.»
«Potevi aiutarmi a sbarazzarmene, allora.» lo guardo, sollevando un sopracciglio.
«Pensavo ti stessi divertendo.» scrolla le spalle.
«L'ho conosciuto stasera, per chi mi hai presa?»
«Non lo so. Ti conosco appena. Molte ragazze-»
«Io non sono molte ragazze.» lo interrompo, stizzita.
Ho sempre odiato chi si crea un'opinione su una persona senza nemmeno conoscerla.
«L'avevo intuito, Rose.» osserva.
«Ro.» lo correggo io.
«Preferisco Rose.»
Solo mia mamma mi chiama così. Lo odio.
«Io no.» dalla sua bocca sfugge una leggera risatina.
Sembra si stia divertendo, e la cosa è seccante.
Passa quasi un minuto in cui nessuno dei due dice niente.
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Stubborn Youth // Genn Butch
FanfictionGenn... Butch. Nell'ultimo anno e mezzo Alex me l'avrà nominato soltanto qualche migliaio di volte. Il tanto rinomato Genn Butch.. Sarebbe lui?