I've moved further
than I thought I could,
but I miss you more
than I thought I would.
Amber Run, I FoundMi piego su me stessa portando le braccia a stringermi la pancia. Sto ridendo così tanto per una delle ennesime battute di Elia che ha quasi iniziato a farmi male e devo cercare di prendere profondi respiri per tornare ad essere in grado di respirare regolarmente, mentre con il dorso della mano mi asciugo gli occhi ormai lucidi.
Sono abbastanza sicura che siano circa le undici, ma sono anche abbastanza sicura di aver perso la cognizione del tempo.
Mi sembra di essere stata seduta su questo divano per delle ore, rifiutandomi categoricamente di rimanermene fuori a gelare, e ho perso il conto di tutte le persone a cui Alex ed Elia mi hanno presentata.
Ora invece posso sentire leggeri strati di sudore rigarmi il collo, e a quanto pare non sono l'unica ad aver iniziato a non sopportare questo caldo.
Andreas è apparso all'improvviso, e ora è accovacciato di fronte a me, le mani bollenti poggiate sulle mie ginocchia e le guance arrossate.
«Vieni a ballare con me.» si avvicina a sussurrarmi all'orecchio, il respiro appesantito dall'alcol, per poi stamparmi un rapido bacio su una guancia e afferrarmi le dita.
Mi alzo in piedi e sento la testa prendere a girarmi leggermente, mentre la musica alta mi ostruisce le orecchie, completamente sorde a qualsiasi altro rumore.
Nonostante questo stringo la mano di Andreas, aggrappandomi anche al suo braccio e lasciandomi trascinare da lui verso il giardino.
Posso distinguere numerose sagome ballare accanto ai bordi della piscina che, con mia grande sorpresa, sembra essere quasi del tutto vuota. Forse si sono finalmente accorti di quanto faccia freddo.
Noi due finiamo col mescolarci a quella massa confusa, e io faccio attenzione a mantenermi il più lontano possibile dall'acqua.
Iniziamo entrambi a ridere quando ci rendiamo conto di come il mio equilibrio sia precario a livelli imbarazzanti, quando improvvisamente mi sento sbalzata in avanti e prima che possa accorgermene mi ritrovo avvinghiata al collo di Andreas.
Indugio qualche istante, osservando le sue labbra rosse e più vicine a me di quanto non siano mai state, facendo poi risalire lo sguardo lungo il suo naso, fino agli occhi blu scuro.
Allento la presa, stabilendo di nuovo una distanza di sicurezza e facendo scivolare le mie mani sulle sue spalle, coperte soltanto da un leggero strato di cotone bianco che gli aderisce al corpo, mettendone in rilievo la muscolatura.
Le dita di Andreas, che fino a questo momento sono state circondate intorno alle mie braccia, scendono sui miei fianchi. Un brivido involontario mi percorre a quel contatto.
Senza nemmeno pensarci sono io a prendere l'iniziativa e ad iniziare a muovermi, sforzandomi di non pensare e di lasciare che quest'imbarazzo iniziale mi scivoli addosso, sovrastato dalla temporanea euforia dovuta a qualche drink di troppo.
Cerco di seguire piano il ritmo della canzone, e dopo qualche secondo anche lui inizia ad imitarmi. I lenti movimenti ci rendono sempre più stretti l'una all'altra, e io non ho alcuna intenzione di oppormi.
Ormai la distanza tra i nostri volti è tornata ad essere di soltanto alcuni centimetri.
Posso percepire il suo respiro su di me.
Ma è quando sento il calore della sua mano sul mio collo e la leggere pressione che sta esercitando per avvicinarmi ancora di più a se che nella mia testa scatta un campanello di allarme.
STAI LEGGENDO
Stubborn Youth // Genn Butch
Fiksi PenggemarGenn... Butch. Nell'ultimo anno e mezzo Alex me l'avrà nominato soltanto qualche migliaio di volte. Il tanto rinomato Genn Butch.. Sarebbe lui?