45. ~E' malato

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Non riuscivo a capire cosa rappresentasse davvero quella foto, ma solo il nome 'Andy' mi spaventò a morte.

Inviai un messaggio ad Ashton per chiedergli di spiegarmi cosa fossero realmente tutte quelle parole scritte rappresentate in quella foto, oramai non riuscivo a collegare più nulla.

"E' un abbonamento, per il treno di Bradford", rispose solamente e fu in quel momento che capii tutto.

Mi sentivo svenire, Andy aveva fatto un abbonamento per venire a Bradford, praticamente ogni giorno.

Il suo nome spiccava su tutti i biglietti tutti i giorni, a partire da quando ero scappata da casa sua, il giorno che Ashton mi portò con sé.

Da allora, Andy giorno dopo giorno era venuto a Bradford e mi aveva trovata.

Ero immobile con il telefono tra le mani, tremavano, quasi non riuscivo a leggere più nulla.

C'erano altri giorni indicati dall'abbonamento, fino a fine agosto, sarebbe dovuto venire fino alla fine di agosto.

"Se Andy lo sapesse mi ucciderebbe, per davvero questa volta", scrisse ancora.

"Grazie Ash, sta attento."

"Anche tu."

Posai il cellulare in tasca tenendo lo sguardo fisso nel vuoto, cercavo di elaborare un piano per uscire velocemente da quella situazione, ma presto mi si avvicinò Zayn.

"Ehi, tutto bene?" chiese risvegliandomi completamente.

"Sì, tutto apposto", finsi un sorriso poi una volta preso per mano ci dirigemmo in cucina per pranzare con tutti.

Durante il pranzo mi comportavo normalmente, non sapevo se valesse già la pena parlarne con qualcuno, e se avessi deciso di farlo sicuramente non dovevo parlarne con Zayn.

Non avevo di sicuro intenzione di perderlo, e visto che se gli avessi dato quella notizia, non si sarebbe dato pace affinchè Andy sarebbe morto, non potevo.

La giornata passò e, tra qualche battutina di Louis, la dolcezza di Theo e mia madre al telefono che mi chiedeva come andassero le cose, si fece già sera. I ragazzi tornarono ad Holmes Chapel mentre Harry sparì di sopra da qualche parte, forse a parlare con Cleo.

Zayn era sul divano in salotto mentre guardava la tv, potevo osservarlo dalla cucina, mentre ero intenta a lavare gli ultimi piatti.

Lo guardavo a sottecchi, ma il suo sguardo non aveva lasciato per un attimo lo schermo, era stanco, il lavoro lo stancava parecchio.

Sospirava ogni tanto, passandosi le mani sul volto, sembrava sovrappensiero.

Mi asciugai le mani e chiudendo la luce mi diressi da lui, non appena mi vide arrivare mi rivolse un sorriso, poi mi fece cenno con la mano di andare accanto a lui, e così feci.

Mi sedetti, il suo braccio si posò sulle mie spalle e mi baciò i capelli, poggiai la testa sul suo petto e rimasi in silenzio.

Non era uno di quei silenzi imbarazzanti, era un silenzio rilassante, raro e quasi dolce.

Lo guardavo mentre cambiava freneticamente canale, stringeva tra le mani quel telecomando come se qualcosa lo turbasse, era chiaro.

Alzai la testa e gli feci cenno di guardarmi, non appena abbassò lo sguardo su di me le nostre labbra si sfiorarono e non ci mettemmo nulla ad annullare le distanze.

Quei baci erano i più dolci che ci potessero essere.

"Che hai?" sussurrai accarezzandogli il volto.

Abbie Allison Styles 2 -Love me again-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora