Cordis inutilia fragmenta
La vita
è
una carezza
di malinconie
Danza
respira
balla
insegue gli arcobaleni
e
la pentola d'oro
alla fine
è il tuo
sorriso riflesso
nel
mio
Mi sono perso un giorno
ero
in irlanda
(o così credevo).
Mi hai trovato
ad un
passo
dalla tristezza
ed ora sei tu
quel verde
da cui
nessuno
mi deve recuperare
(ho trovato la mia irlanda in te).
Mi sono sempre detto
cose
che ora
non voglio ricordare.
Ma le poche
che volevo dirti
sono lì
nel cuore
incastrate.
Che
alla fine
siamo tutti poeti
con i sorrisi
degli altri
e quelli
che troviamo per strada
non riusciamo
quasi
a lasciarli lì
a prendere freddo
a diventare lacrime
che i sorrisi
da soli
questo fanno
diventano pianto
e poi non tornano più
sono arcobaleni
al contrario
i sorrisi
tranne i tuoi
quelli erano galassie
costellazioni
erano esplosioni
travolgenti
che quasi mi sentivo di troppo
quando li facevi
solo per me
La prima volta che ti ho toccato
mi è quasi bruciata la mano
(non è vero)
ma
mi è quasi bruciata la mano
(è una metafora)
e comunque
è colpa tua
perché hai la pelle
che sembra fatta di stelle
o forse sono io
ad aver espresso un desiderio
quando mi sei caduta
fra le braccia
si fa così con le stelle
anche se poi
mi è quasi bruciata la mano
o forse era amore
non ne so molto
di queste cose felici
Non sono bravo
con i sorrisi
o
per meglio dire
con i gesti d'affetto
gli abbracci poi
mi lasciano quell'imbarazzo
che non so se farli durare per sempre
o se farli finire subito
perché nel primo caso
magari poi passa
nel secondo
forse non fa in tempo a venire
con le carezze invece
sono cintura nera
di carezze
di tenerezze
di dolcezze
basta che non mi guardi in faccia
altrimenti
si sa
con certi occhi a guardarmi
finisce tutto a puttane
(vedi? s'è perso il romanticismo)
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