CAPITOLO 11

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-Ragazzi siamo a casa!-urlò Karen

I due si staccarono, anche se a malavoglia, dal loro abbraccio e non ci volle molto prima che i loro genitori li raggiunsero in camera per salutarli.

-Come state?-

I due si scambiarono uno sguardo sorridendogli.

-Bene il viaggio come è andato?-fu Michael a parlare

-Tutto bene. L'Italia è stupenda. Ma ora siamo molto stanchi quindi andiamo a riposarci un po' va bene?-

Annuirono entrambi e non appena la porta della loro camera si chiuse Michael riprese Luke fra le braccia, ricominciando ad accarezzargli i capelli. Il minore si rilassò completamente sotto il tocco dell'altro e chiuse gli occhi appoggiando la testa alla sua spalla. Amava farsi coccolare da Michael. I suoi tocchi leggeri lo mandavano in estasi. Lo facevano sentire sicuro e protetto. Ma i suo corpo fu percosso da leggeri fremiti e sussulti non appena il maggiore spostò l'altra mano sulla sua pancia, cominciando a lasciare carezze leggere. Luke alzò di poco la testa e i suoi occhi incontrarono quelli di Michael che gli sorrise. Anche lui alzò la mano tremante posizionandola su quella del maggiore e intrecciò appena le loro dita.

-Come lo diremo ai nostri genitori?-

Michael sospirò.

-Non lo so piccolo. Mia madre non è contraria e penso neppure tuo padre ma.......loro si amano e anche noi e......noi tecnicamente siamo fratellastri. Ah che casino!-

-E se non ci accettassero?-

La voce di Luke era timorosa, tremolava. Michael girò la mano, permettendo ai loro palmi di venire a contatto e alle loro dita di intrecciarsi veramente.

-In quel caso andremo a vivere in un appartamento nostro. Io ci sarò sempre per te......per voi. Ora in particolar modo. Ti amo Luke e non ho intenzioni di lasciarti per nessun motivo-

****************

I due ragazzi avevano detto ai genitori che gli avrebbero dovuto parlare la sera stessa ed ora aspettavano impazientemente l'urlo di Karen che gli avrebbe chiamati per la cena. Luke era nervoso. Aveva paura. E come se non bastasse una leggera nausea aveva ricominciato a farsi sentire. Si stava torturando le dita cercando di mantenere la calma, ma Michael aveva ormai notato il suo "problema", e gli si avvicinò circondandolo con le sue braccia permettendo al minore di stringersi al suo petto, intrecciando le mani dietro la sua schiena. Erano stretti in un abbraccio, in piedi ai piedi del letto, il naso di Michael intrufolato fra i capelli del minore.

-Mikey ho paura-

Il maggiore lasciò un bacio fra i biondi e morbidi capelli di Luke.

-Lo so piccolo, lo so. Ma vedrai che andrà tutto bene-cercò di rassicurarlo Michael

Lasciò un bacio anche sul collo di Luke prima di scendere e inginocchiarsi davanti alla sua pancia, ancora piatta, ne sollevo il tessuto della maglia. Le sue labbra si appoggiarono dolcemente sulla pelle sensibile di Luke che rabbrividì spostando una mano fra i capelli di Michael, il quale si rialzò impossessandosi delle labbra del biondo, lasciandogli qualche bacetto a stampo che fecero sorridere il minore.

-Non riesco a credere che qui-Michael posò una mano sulla pancia di Luke-ci sia nostro figlio-

Luke sorrise di nuovo, dando un bacio a Michael sulle labbra e lo riabbracciò sussurrandogli un "ti amo" all'orecchio, nello stesso istante in cui Karen gli chiamò per la cena. Michael prese la mano del biondo sorridendogli affettuosamente e gliela baciò dolcemente, facendogli capire che anche lui lo amava e non poco.

Stepbrothers But In Love (Muke Mpreg)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora