CAPITOLO 23

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La mattina seguente, non appena i primi raggi di sole entrarono all'interno della casetta sull'albero, andarono a solleticare la candida pelle di Luke che mugolò leggermente facendo tremolare le sue palpebre. I suoi occhi si aprirono lentamente, sbattendo più volte per farlo abituare al sole, e si stiracchiò leggermente allungando braccia e gambe, per poi riaccoccolarsi al petto di Michael, ancora in un sonno profondo. Secondo Luke, Michael era tremendamente dolce mentre dormiva. Quell'espressione totalmente rilassata, le labbra leggermente socchiuse e il respiro regolare erano una visione paradisiaca per lui. Ma nonostante ciò si alzò comunque sentendo un leggero fastidio in tutto il corpo, raggiungendo lo specchio posato contro una delle pareti e socchiudendo la bocca non appena vide il suo riflesso. La sua pelle non si vedeva in molti punti, essendo ricoperta da segni violacei di succhiotti. Li sfiorò leggermente rabbrividendo al leggero dolore, non riuscendo a spostare gli occhi da essi. Michael non l'aveva mai ridotto in quel modo. Forse i nove mesi di astinenza erano stati troppo per lui. Ma la notte precedente Michael non gli aveva fatto male. Eppure ora il suo corpo era martoriato dai lividi lasciati dalla sua bocca. Non era arrabbiato, no. Era solo....sorpreso? Non lo sapeva nemmeno lui. Vide dal riflesso dello specchio il rosso alzarsi dal letto e raggiungerlo lentamente. Si posizionò dietro di lui guardando con gli occhi spalancati il suo riflesso e il labbo inferiore gli tremò leggermente ma se lo morse per non farlo vedere al biondo, spostando una mano sui suoi segni, togliendola subito dopo spaventato da se stesso. Anche lui aveva qualche succhiotto ma molto meno rispetto a quelli di Luke.

-Dio Luke....io.....scusa piccolo.....non volevo farti del male-

Il biondo lo guardò dallo specchio, riposizionando la propria mano su uno dei succhiotti, presenti poco sopra la sua pancia per la precisione, socchiudendo leggermente gli occhi per il dolore, non troppo forte, ma comunque presente. Michael non sapeva cosa dire. Avrebbe solo voluto tornare indietro nel tempo per essere un po' meno rude nei suoi confronti. Ma non poteva. Rialzò una mano, mettendola su quella del biondo, ma vide Luke tremare leggermente e spostarsi di poco da lui. Scosse velocemente la testa togliendo la mano e riavvicinandosi di quei pochi centimetri.

-No....no Lukey non devi avere paura di me. Ti prego piccolo non farlo. Scusami. Perdonami Luke. Io....io non l'ho fatto apposta. Non volevo lo giuro. E' solo che.....che mi sei mancato troppo in questi nove mesi e......cazzo so che non è una scusa. Solo scusami e perdonami-

Il maggiore abbassò lo sguardo, ma sorprendentemente per lui, Luke glielo fece rialzare facendo intrecciare i loro occhi.

-Mike non potrei mai avere paura di te. E so che non l'hai fatto apposta. Inoltre non mi hai fatto male ieri. Mi sono spostato solo perché.....ehm.....-le guance di Luke si colorarono improvvisamente di rosso-eri.....uhm.....troppo vicino e si beh ecco.....insomma è imbarazzante-

Michael sospirò di sollievo impossessandosi delle labbra di Luke che sorrise leggermente attaccandosi al corpo del maggiore.

-Mi hai spaventato sai?-mormorò mordicchiandoli il labbro inferiore-pensavo avessi paura di me. E ti punirò per questo piccolo Lukey-

-Fammi vedere quello che sai fare daddy-scherzò Luke

Michael ghignò facendolo girare verso lo specchio e posizionò la mano sul suo inguine. Luke socchiuse gli occhi abbassando lo sguardo, ma il rosso glielo fece rialzare dicendogli di aprire gli occhi.

-No piccolo guarda. Guardati. Guarda come sei bello mentre ti do piacere-

Avvolse la mano intorno al membro del più piccolo cominciando a pompare lentamente, facendo gemere piano il povero Luke che si morse il labbro. Il suo sguardo era nuovamente puntato sullo specchio dove la sua immagine, con i capelli arruffati, le guance rosse e le labbra leggermente gonfie, appariva insieme a Michael dietro di lui che cominciò a lasciargli teneri baci sule collo e sulla spalla destra mente la sua mano aumentava la velocità. I gemiti del biondo erano trattenuti ma Michael si avvicinò lentamente al suo lobo.

-Non trattenerti Luke. Gemi il mio nome. Fammi sentire quanto ti piace-

-Mikey......-

La voce del minore era roca e bassa, estremamente eccitante per Michael, che spostò l'altra mano sul proprio membro prendendo il ritmo come su quella del biondo. Luke spostò la testa sulla spalla del rosso, gemendo fortemente contro il suo orecchio, cosa che fece salire l'eccitazione di Michael al massimo facendogli letteralmente perdere la testa. Amava quando Luke gli gemeva direttamente nelle orecchie. Lo faceva sentire dominante nei suoi confronti .

-S...si Mike....vai-

Ora il bacino del minore si muoveva per rendere la mano di Michael ancora più efficace .

-M...Mike sto per ve.....merda si.....venire-

Michael si costrinse a fermare il movimento facendo gemere Luke in disapprovazione. Lo prese velocemente in braccio riportandolo sul letto facendolo stendere di schiena e si mise a cavalcioni sopra di lui penetrandolo velocemente. Cominciò a spingere incurante del fatto che Luke si fosse abituato o meno alla sua presenza, posizionando le mani ai lati della sua testa per posizionarsi meglio. Luke dovette stringere le lenzuola urlando ogni volta che la punta del maggiore toccava la sua prostata, soprattutto quando Michael aumentò le spinte e l'intensità, andando sempre più a fondo. Dopo qualche minuto e l'ennesima spinta contro la sua prostata, Luke venne accasciandosi sul letto, ma Michael continuò a spingere, questa volta più duramente, riuscendo a venire qualche istante dopo. Entrambi erano ancora scossi dai brividi. Il più piccolo si ritrovò nuovamente stanco, probabilmente anche a causa dell'avere partorito da pochi giorni, e si addormentò senza accorgersene. Michael, notando il respiro regolarizzato di Luke, lo guardò, sorridendo leggermente non appena lo vide addormentato, ma vedendo l'espressione rilassata del fidanzato, si pentì quasi subito di ciò che aveva fatto. Aveva in un certo senso abusato di lui e non riusciva a perdonarselo. Si alzò velocemente dal letto, infilandosi un paio di boxer e coprendo Luke col lenzuolo, sedendosi in un angolino della casetta. Il biondo si raggomitolò su se stesso, cosa che fece sciogliere il cuore al maggiore che cominciò a piangere lentamente.

-Cosa ti ho fatto amore mio-sussurrò-Mi sento un mostro.....s.....sono un mostro-

Stepbrothers But In Love (Muke Mpreg)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora