Capitolo 16

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Non vedo più niente stiamo andando così veloci che non riesco più a vedere al di fuori della moto, non vedo nemmeno più la strada.

All'improvviso sento uno stridere dei freni fastidiosissimo.

Non ho mai pregato e voluto così tanto che fermare questa maledettissima moto.
Sento leggermente impennarsi dietro di me la gomma per la troppa velocità con cui stavamo andando e per la fermata improvvisa che abbiamo fatto.
Non sento più il mio corpo per la troppa paura che ho avuto e da quanto sto tremando.
Quando veramente realizzo che ci siamo fermati, scendo dalla moto ringraziando Dio che sto toccando terra.

Corro subito davanti a lui, mi tolgo il casco e lo guardo con occhi iniettati di sangue, non ho mai odiato nessuno a parte mio padre come odio lui in questo momento.
<<Ma sei fottutamente pazzo!>> grido fortissimo piangendo e buttando con forza il casco che avevo in mano per terra.
Lo sento frantumarsi per terra sotto di me, vedo la visiera in pezzi tra me e lui e il resto tutto scheggiato e alcuni pezzi sparsi ovunque.
<<Ma che cazzo fai!>> mi grida lui scendendo di scatto dalla sua moto.
<<Ma che cazzo fai tu! Potevamo morire, tu non ci sei di testa cazzo, sei cretino, no ma porca troia!>> la rabbia prende spazio dentro di me mischiandosi con la paura.
Non riesco nemmeno a formulare una frase da quanto io abbia paura in questo momento per quello che è appena successo.

<<Guarda che cazzo hai fatto al mio casco!>>
<<Me ne sbatto altamente il cazzo del tuo fottutissimo casco, sono morta di paura, potevamo morire a quella velocità, ti ho supplicato di fermarti, ma che cazzo ti salta in testa, tu sei pazzo!>> quando ho finito di gridare ho il fiatone, vorrei ucciderlo davvero, sono davvero morta dalla paura e ancora pensa che io ho rotto il suo casco, pazzesco!
Sto riniziando a piangere per il troppo nervoso e per la sensazione che ho provato quando sfrecciavamo a quella velocità.
Ho visto tutta la mia vita davanti, avevo il cuore in gola e tremo ancora adesso.

Lo vedo davanti a me, arrabbiato ancora più di me, ma cosa cazzo ha sto ragazzo? Sono io quella che deve essere incazzata e non dovrebbe essere lui.
Raggiungo i suoi occhi azzurri che mi stanno guardando come mi stesse frantumando, io lo uccido guardandolo con lo sguardo, vedo la sua vena pulsare vicino alla tempia da quanto è incazzato.
<<Come cazzo ti permetti!>>
<<No ma tu sei pazzo! Ma proprio pazzo! >> Grido solamente e non mi interessa se la gente che passa ci vedi gridare e bisticciare, non mi interessa minimamente in questo momento.

<<No ma tu che cazzo ne sai di me, cosa ne sai su cosa sono io!>> afferma secco.
<<Non so un cazzo e tanto meno voglio saperlo, stavamo per morire su quella fottuta moto, perché sei incazzato per affari tuoi! Non guardi mai le conseguenze e la conseguenza peggiore e che stavamo per lasciarci la pelle!>>
<<Sei solo una puttana come mia madre!>> sputa guardando il casco in frantumi ancora sotto di noi.

<<Cosa? Che cazzo hai appena detto!?>> no, non ci posso credere, avrò capito male di sicuro.
<<Hai sentito bene!>> grida lui spostando i suoi occhi dal suo casco ai miei occhi.
Sento solamente il schioccare della mia mano sulla sua guancia, ho talmente tanta rabbia dentro per questo bastardo!
Ma poi come fa a dire una cosa del genere su sua madre? E su di me!
<<Ma come ti permetti!>>
L ho tirato con talmente tanta forza che oltre il segno sulla sua guancia si è assolta anche la maggior parte del dolore che hanno provocato queste sue parole!
<<Sciacquati quella bocca quando parli di me, capito? Cretino!>>
<<Puttane ci vai a chiamare tutte quelle ragazze che ti porti a letto e illudi e non me che a malapena so come dare un bacio>> sputo cazzo so che questo è stato un colpo basso ma deve finirla di ferirmi.

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