Sto correndo.
Ma poi, perché sto correndo?
Sono vestita in un modo così ... indecente. Un corsetto nero ricoperto di nastri e piccoli motivi floreali su un velo di morbida seta, che termina vergognosamente sopra le ginocchia e si allunga dietro di me. Passo dopo passo, i piedi continuano a calpestare la terra di un sentiero ondeggiante che spicca fra le colline erbose e aride. Prati, sterpaglie, alberi di diverse sfumature circondano la strada infinita. Alzo leggermente il capo, e per poco non inciampo sui miei stessi piedi. Corro, ma verso quale meta? Il cielo è tempestato di un viola schiarito dal Sole, ma anche dalla Luna, a debita distanza. I raggi incandescenti sembrano cercarla e si protendono verso di lei come se volessero abbracciarla, eppure ne rimane illesa, fredda, e intoccabile come è sempre stata.
Mi fermo, in preda allo sfinimento. Il sentiero si sta dividendo in altre due strade, in esatta corrispondenza al Sole e alla Luna. Perfetto, non resta che scegliere. Sentiero del Sole a destra o sentiero della Luna a sinistra? I raggi stanno improvvisamente cambiando direzione verso ... di me. Si allungano sempre più. Merda, mi bruceranno viva.
La Luna, Daisy.
Riprendo a correre più veloce di prima verso il sentiero della notte chiaramente impenetrabile dai raggi-killer, che a soli pochi centimetri dal mio corpo cominciano ad indebolirsi e a smaterializzarsi. Sono salva ...
- Io non ci giurerei.
Il cuore perde un battito. C'è qualcuno, e sta rovistando tra i miei pensieri. Mi guardo intorno, cercando disperatamente di intravedere qualcosa attraverso il buio. - Sono qui sopra. - interviene nuovamente. A questo punto la Luna si illumina ancora di più, rendendo finalmente visibile il sentiero. La fissai, stordita. - Da quando hai iniziato a parlare?
- Sta' zitta e apri le orecchie. Tu adesso percorrerai questo sentiero e lo ucciderai. Ti sta aspettando.
- Che cosa? Chi?
- Solo uno scarto mezzosangue. Avanti, datti una mossa! - ma che sta dicendo, cosa diavolo è un mezzosangue? - Io ... non sono in grado.
- Sciocca ragazzina, devo vivisezionare anche te?
- Come se potessi farlo! - un'aspra risata riempie l'atmosfera. - Davvero credi che non posso? L'ho già fatto dopotutto, sarà un piacere divertirmi anche con te. - è proprio stronza, questa Luna. Qualcosa mi dice che non devo abbassare la guardia, non possiede gli arti ma sa pur sempre parlare. - Ci andrò, però mettiti in testa che non lo sto facendo per fare un favore a te. - Proseguo il cammino, ignorando completamente le lamentele e i borbottii dall'alto. Perché tiene così tanto alla morte di questo ''mezzosangue''?
L'ambiente è decisamente più tetro adesso, nonostante sia esattamente come quello di prima. Gli alberi creano ombre gigantesche, e le folate di vento caldo mi spingono in avanti.
Da lontano riesco a vedere un ... ma sì, l'ho già visto questo castello.
Il ricordo di Thomas che si accende la sua sigaretta si materializza nella mente. Che il mezzosangue sia proprio ...
- Noto con grande piacere che quell'umano insignificante ti ha istruita un minimo di ciò che stai per affrontare. Comunque, non è il tuo amichetto che stiamo cercando. Il nostro obiettivo va ben oltre quel deprimente calibro. - stringo i pugni. - Qui l'insignificante sei tu! E smettila di invadere i miei pensieri, non c'è nessun ''nostro obiettivo'' e nessuna possibilità che io collabori con te. D'accordo? - le rispondo tutto d'un fiato, fissando un punto morto. - Fa un po' come ti pare, l'importante è che lo uccidi.
Comincio a detestarla la Luna.
La strada comincia a farsi più tortuosa. Sono sempre più vicina, il castello si estende su un colle ripido che nel complesso non è per niente invitante. Non posso semplicemente tornare indietro e correre verso la parte opposta? - Finisci ciò che hai cominciato! - se solo potessi volare, la prenderei a mazzate.
[...]
- Come faccio adesso? Queste mura sono troppo alte. - non ricevo alcuna risposta. - Pronto? Sto parlando con te! - ancora niente. Se n'è andata, o vuole semplicemente godersi lo spettacolo? - Sei una stronza! - grido, incrociando le braccia. - Fantastico, adesso che dovrei fare? - certo. Potrei sfruttare la mia occasione di fuga. Faccio immediatamente dietrofront e accelero il passo. Il tizio di cui parlava la Luna non sa che sono qui, non ho neanche varcato la soglia delle mura che circondano quel dannato castello malandato in cui abita. Dalle foto sembrava decisamente più accogliente di così.
- Te ne vai di già?
Mi immobilizzo, e non per mio volere. Una voce maschile, distinta, roca. - Sei appena arrivata, no? - ma da dove caspita proviene? La sento rimbombare da tutte le parti contemporaneamente. - Sei tu il mezzosangue? Dimmi perché non riesco a muovermi. - la paura sale. Cosa farei se comparisse all'improvviso con la sua faccia da mezzosangue zombie? Non ho neanche il coraggio di chiudere gli occhi per non guardare. - Vedo che qualcuno ti ha già parlato di me. Certo, che modi ... scommetto che è stata mia madre. Davvero mi immagini così brutto? - segue una risatina divertita. Però, quale madre potrebbe trattare suo figlio in questo modo? A mali estremi, la strega del racconto di Thomas.
La Strega del racconto di Thomas! Dovrebbe essere lui il figlio torturato?
- Uh ma allora la testolina la usi, Scott. - anche lui mi legge nel pensiero, e conosce la mia identità. Si può sapere che cazzo sta succedendo? - Non ti azzardare ad entrare nella mia testa anche tu, ho già dovuto sopportare la tua cara mammina fino a cinque minuti fa! Sai, è difficile arrivare a capire che in realtà tua madre è la Luna, e che tu non sei un bambino. E ora liberami.
- Non ci posso credere! - scoppia a ridere così forte da causarmi un giramento di testa. - Ha addirittura il coraggio di presentarsi in quell'aspetto? Non eguaglierebbe neanche un lume di candela. Povera vigliacca, è scappata a gambe levate sul mio territorio. Una strega davvero incapace, non trovi?
- Ti ho detto di liberarmi! - ma lui sta ancora ridendo. La odia, eppure non sa che si assomigliano fin troppo. Fastidiosi nella stessa maniera. - Sono nella tua testa da un pezzo. So tutto di te, e per la cronaca i bambini crescono. Non ti libererò perché non sono io a tenerti in questo stato. A quanto pare non sai tenere a bada le tue capacità, neanche te le meriti, e sarebbe un vero spreco eliminarti adesso, così. Aspetterò.
Tutto improvvisamente si oscura, e svanisce. Non vedo più niente, non so neanche se sono ancora immobile o se mi sto muovendo.
- A presto, Daisy.
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OBSESSION (in revisione)
FantasyLei è piccola e fragile, ma è sempre avanti di un passo. Lui è un mostro, la personificazione del male. Lui la odia, vuole ucciderla. Ma lui la ama, come può ucciderla?