Parto.

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Lui rimase impietrito dinanzi a me.

Chi ti ha detto tutto questo?-riuscì a dire.

Tuo padre-dissi abbassando la testa.

Corse subito fuori, alla ricerca del papà. Ero così distrutta, depressa, il cuore non mi batteva più, le gambe mi tremavano così mi seddetti, guardando ancora una volta il mio cuore andare via.

••••Neymar••••

Papà.... Papà...-urlavo per la strada, quando finalmente lo vidi.

Cosa gli hai detto ad Aurora?-dissi arrabbiato-mi avevi promesso di non dirlo a nessuno, almeno fino a quando non avrò preso la decisione.-dissi alzando il volume della voce.

Figliolo, non puoi amarla, lei può rovinarti la vita-disse mio padre.

Ma cosa ne sai tuu?-urlai.

Te lo faccio capire con una sola domanda.-disse lui con faccia convinta.

Vai, domandami questa stronzata-dissi molto infastidito.

Lasceresti il calcio per lei?- chiese mettendo la sua mano sul mio cuore.

In quel momento pensai alla risposta da darli. Si, per lei avrei lasciato il calcio, avrei lasciato tutti gli sforzi, i sacrifici che mi hanno portato ad essere qui dove sono oggi.

Si-risposi con voce tremolante.

Vedi figlio mio, lei ha il tuo cuore in pugno, non lasciare che una ragazza possa farti lasciare il calcio, la tua vita, vieni in Brasile per un mese e capirai molte cose.-disse.

Hai ragione-dissi abbracciandolo.

••••Aurora••••.

Dopo circa mezz'ora eccolo arrivare.
Mi abbracciò.

Ho parlato con mio padre ed ho deciso che non possiamo stare insieme. Ho la Copa America quindi starò in Brasile, stammi bene. Ti voglio bene -disse staccandosi dall'abbraccio.

Come chiuse la porta io caddi per terra. Non mi sarei mai scordata il suo ultimo abbraccio, quello me lo sarei tatuata sulla pelle.

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