Non sono all'altezza.

841 36 5
                                    

Tornai in hotel. Inutile raccontarvi del mio stato d'animo, credo che l'abbiate capito. Non potevo soffrire ancora, non volevo soffrire ancora.
Presi il cellulare e le chiavi e salii sulla terrazza. Un panorama mozzafiato, ma mancava qualcosa per renderlo meraviglioso.
Mi accovacciai in un angolo portandomi le gambe al petto e appoggiandoci il viso.

Pensavo e ripensavo a Neymar, alla ragazza, al fatto che volesse anche me affianco, ma come potevo stargli affianco, vederlo con un'altra ragazza e vederli amarsi, magari come vorrei io, come farò a vedere la
persona che amo amare un'altra.

Una mano calda si posò sulla mia spalla. Alzai la faccia, ormai umida di lacrime e lo vidi.

C-che ci fai qui?-gli chiesi.

Te ne sei andata quando mi avevi promesso di restare-mi disse spostandosi il ciuffo e facendomi innamorare ancora di più della sua bellezza.

E che quando capisci che restare e lottare non porta a niente decidi di mollare e di non farsi del male-dissi ripoggiando la testa sulle ginocchia.

No! E che tu sei un egoista che pensa solo alle telecamere. Come fai ad essere al centro dell'attenzione se sono con un'altra ragazza? Hahahaha-disse ridendo nervosamente.

No caro Neymar, questo non puoi dirlo. Sei tu l'egoista che non vuole amare una ragazza a meno che non sia una modella o una cantante. Io ti amo e non resterò mai a guardarti mentre ami una ragazza che non sono io. Delle telecamere me ne sbatto altamente i coglioni, l'unica cosa della quale voglio l'attenzione sei tu. Ho deciso di mollare per non farmi del male, dinuovo.-dissi alzandomi in piedi e puntandogli il dito contro.
E me ne andrò, anche se so che quando un giorno busserai alla mia porta io ti aprirò, perché con te ho ricominciato ad amare. Ti amo Neymar-dissi prima di scendere per ritornare in camera.

Questa notte non ho pianto. Credo di aver fatto la cosa giusta. Non potevo soffrire in silenzio e prenderlo in giro. Non volevo che soffrisse anche se l'unica persona che sta soffrendo sono io. Guardai l'orologio che segnava le 9.00

Mi lavai, feci una coda, leggins neri e canotta bianca, all force basse e andai a fare colazione, di truccarmi sticazzi, non mi andava, anche se avevo due occhiaie enormi. Prima di scendere giù andai da Marc.

Ehy Marc posso entrare-dissi sbirciando dalla porta.

In realtà sei già entrata haha-disse venendomi incontro e abbracciandomi. La mia testa si infilò nell'incavo del suo collo e in quel preciso momento decisi di confessargli tutto.

Sai ieri ho litigato con Ney-dissi stringendomi ancora nel suo abbraccio che mi faceva sentire così protetta.

Lo so, ho sentito tutto, avete lasciato la porta aperta. Secondo me hai fatto la scelta giusta. Ricorda che io ci sarò sempre-disse facendo scontrare i nostri occhi.

Bhe, andiamo a fare colazione?-disse sorridendomi e dandomi un bacio sulla fronte.

Certo-dissi sorridendogli.

Prendemmo due cornetti e due spremute d'arancia e ci dirigemmo nel parchetto fuori. Dopo aver finito la colazione, Marc prese il mio cellulare ed iniziò a giocare ad "AA", quando un messaggio bloccò il gioco.

Ti è arrivato un messaggio piccola-disse

Leggi tu, sto bevendo la spremuta-risposi.

"Durante la partita il mio bodyguard ti ha consegnato il cellulare e mi ha detto che volevi sapere chi fosse stato a recuperarlo. Bene sono stato io."
Mi lesse il messaggio Marc, si girò ed aveva una faccia sconvolta.

Marc chi é? !-chiesi spaventata.

Non ci posso credere-disse Marc.

The reason why live.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora