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                                                       23/01/15

Cara Elis,

Sono finalmente a 'casa'.

Gli ultimi due giorni sono stata con Eleonora.
Abbiamo ammesso entrambe di amarci sul serio e abbiamo fatto l'amore...
Siamo state a casa sua ed è stato tutto perfetto.
Lei abbracciava me e io abbracciavo lei.

Sono così felice adesso che ho trovato qualcuno che mi rende felice.

Con lei nessuno dei miei sorrisi è falso.
Riesco a parlare quasi di tutto con lei.
Le parlo anche della mia musica, e non lo faccio quasi mai con nessuno.

Sono una ragazza che ha troppa paura dei pregiudizi...

Ma credo si sia capito.

Se i miei genitori venissero a sapere la vera ragione del perché sono ancora qui a Roma mi umilierebbero completamente.

Non ho mai avuto un bel rapporto con loro.
Non ne ho mai voluto parlare con nessuno, nemmeno con te.

Sono persone fredde, che ti danno ciò che vuoi senza sapere un motivo.
Non perché vogliono la tua felicità, solo perché loro sono troppo impegnati per sprecare del loro tempo a sentire le tue ragioni.
Persone arretrate, che amano solo ciò che è nella norma.
Odiano chiunque sia al di sotto di loro o diverso da loro.

Se ora non mi parlano e a stento mi chiamano non immagino cosa succederebbe se un giorno dovessi raccontare tutto.

Ci sono alcune ragazze o ragazzi che vorrebbero stare al posto mio: con dei genitori che non ti girano fra i piedi, ma per me non è così.

Non sono mai riuscita a dargli affetto perché loro non lo hanno dato a me.

Così sono diventata fredda con tutti, o quasi tutti.

Ho conosciuto Sofia, Greta e Alberico che mi hanno apprezzata per quel poco che riuscivo a mostrare.

Li adoro per questo.

Ma ho comunque ancora paura di mostrarmi per quello che sono.

[Realtà:]

Sento squillare il cellalura ma non so dove l'ho lasciato l'ultima volta.

Trovato!

Sotto il cuscino, anche se non so come ci sia finito lì.

Rispondo alla chiamata:

"Ciao Emma."

La voce di mia madre.

"Ciao mamma. Come va?"

"Tutto come sempre. Voglio solo chiederti quando torni."

"Non lo so... Uhm tra meno di una settimana dovrei essere lì. Per la scuola."

"Ah okay. Come va?"

"Qui sto bene."

"Mi fa piacere. Allora ci sentiamo."

"Come vuoi... Ciao mamma."

"Ciao ciao." Le sue ultime parole. Poi attacca.

Beh almeno mi ha chiamata.

Subito dopo sento bussare alla porta.
Oggi proprio un po di pace no eh?

"È aperto." Dico.
Greta e Sofia entrano.

"Ciao." Saluto entrambe.

"Dobbiamo parlare." Mi dicono.

Cazzo.

"D-di cosa?"

"Non fare la finta tonta. Sappiamo tutto." Dice Sofia.

"Raga che cazzo dite? Dai non prendetemi per il culo." Cerco di sdrammatizzare.

"Per piacere, sappiamo che ti frequenti con qualcuno. Ma non sappiamo chi, perché tu non lo vuoi raccontare!"

Un respiro di sollievo mi invade.
Oh...
Che fottuto sollievo.

"Dai! Sei così strana in questi giorni! La tipica ragazza innamorata!" Dice Greta facendomi un occhiolino.
"E poi guarda quei succhiotti!" Dice Sofia ridendo.
Greta si avvicina al mio collo, mi sposta i capelli e spalanca la bocca.
"Wow ci sa fare questo!"
Questo...
E poi non sapevo nemmeno di averli, anzi, me ne sono completamente dimenticata.
"I-io... Mi dispiace di non avervelo detto ragazze."
"Dicci il suo nome allora." Mi incita Sofia.
"Uhm... Non posso. Cioè non ora..." Balbetto.
"Okay, ti daremo un altro po di tempo bimba." Mi fa Greta.
"Ma almeno è bravo? Si comporta bene. Sei felice?" Chiede Sofia.
"Direi di si. È una persona molto brava." Rido.

Loro annuiscono e se ne vanno.

È ancora troppo presto.

I'm not okay, but It's okay. (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora