Diabolik Lovers~Past's Nightmares

~Lanciare una sfida~

La corvina stava ritrovando il suo buon umore: una bella lotta era quello che ci voleva per sgranchire i suoi muscoli intorpiditi.

Il suo ghigno divertito si convertì in uno freddo e calcolatore mentre si stava concentrando: si mise in posizione mentre i suoi occhi vagavano per la classe controllando i movimenti di ogni singolo vampiro -Molto bene. Preferite l'uno contro uno o mi venite addosso tutti quanti? Duello leale o valgono anche trucchetti? Per me è indifferente, nel giro di dieci minuti sarete comunque tutti al tappeto.- li provocò apertamente Yara vedendo con piacere che aveva sollevato un polverone.

Infatti i vampiri erano passati dal fare i gradassi, allo stupore fino agli insulti contro di lei. Oh, la corvina non si stava dando arie, le sue non erano parole al vento, avrebbe mantenuto la sua promessa. E i tre vampiri nell'ombra lo capirono al primo sguardo: quella ragazza non era come le altre. Eppure non riuscivano a inquadrarla perché quegli occhi non mostravano nulla nemmeno quando vennero insultati.

-Credi che abbiamo paura di una creatura insignificante come te?-
-Le umane non sanno tenere in mano un ago, figuriamoci un coltello!-
-Le belle signorine come te devono rimanere a casa a fare l'uncinetto!-
-Magari una volta, adesso va di moda aprire le gambe al primo che passa.-
-Siete ciechi, non avete visto che non ha nulla? Cosa potrebbe mai offrire?- risate grottesche riempirono la stanza ma Yara non si mosse.

-Proprio per questo è andata dai Sakamaki. Guardatela, è chiaro come il Sole che proviene da una famiglia ricca. I suoi l'avranno venduta in cambio di privilegi perché inutile.-
-Già, i Sakamaki sono talmente viziati che non accetterebbero mai del sangue che non sia all'altezza dei loro palati fini.- incominciò uno -Beh, cinque lo sono, il sesto è tutt'altra storia. Dopotutto è nato da un incesto quindi credo che sia inevitabile che dei danni al cervello ci siano.- -Ma che dici, anche i suoi fratellastri sono strani quanto lui!- intervenne un altro -Ho sentito dire che il terzo, quando è arrabbiato, si diverta a vedere supplicare l'umana che lo accompagna sempre mentre cerca di rimanere a galla nel lago che hanno vicino alla villa.- -Non parliamo del quinto! Sai no, quello che gira sempre con quello stupido orsacchiotto? Alcuni dicono che abbia manie necrofile e che tenga in una stanza segreta i cadaveri delle altre spose sacrificali messe in ghingheri come bambole per giocare.-

I tre vampiri nell'ombra non erano particolarmente interessati a ciò che stava succedendo ma un brivido improvviso li percorse con violenza. Si voltarono di scatto verso Yara che ancora non si era mossa di un centimetro dalla posizione di prima.
C'era qualcosa di diverso in lei.

-Inquietante ma non sapete che ha fatto il quarto. Lui è sadomaso e adora collezionare oggetti che gli ricordino i momenti di terrore delle sue prede. Mi hanno detto che conserva persino i bulbi oculari di una ragazza che è morta d'infarto per la troppa paura.- continuò un altro -Secondo me sono così instabili perché il secondogenito, quello occhialuto, fa degli esperimenti su di loro.- ipotizzò un vampiro -Quello lì non centra nulla, sono diventati così per colpa del primo figlio.- lo smentì un altro -Si vocifera che li maltratti e che li picchi frequentemente e che li faccia pure lottare tra di loro per ammazzare il tempo. In più si mormora che stupri le bambine e che registri le loro grida e i loro pianti per ascoltarli nei momenti di noia...-

-Credo che abbiate sparato abbastanza stronzate perciò chiudete quella fogna che ci trovate per bocca.- fu come ricevere un pugnale d'argento nel cuore.

Tutti i vampiri nella stanza indietreggiarono di un passo mentre i tre rimasti nell'ombra sbarravano i propri occhi.

Quello sguardo era completamente cambiato; quegli occhi erano diventati freddi come ghiaccio e taglienti come lame. Non tradivano nessuna emozione, erano distanti e impassibili.
In quel momento, Yara era irraggiungibile e aveva tutta l'aria di una che avrebbe potuto spezzarti il collo senza pensarci due volte.