Glitter storm

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Correva il mese di ottobre quando Ron Wisly decise di dichiararsi all'ammaliante Malloy.
Preparó un discorso molto intenso che parlava del suo cuore caldo e pulsante, dell'animo nero del biondo e della sua eleganza nel cavalcare agilmente la scopa, e infine un compendio sugli ornitorinchi.
In quarta elementare Ron, aiutato dalla sua maestra di sostegno, fece una ricerca sugli ornitorinchi. Prese 6 meno meno perché si documentò guardando Phineas & Ferb e quindi scrisse che questi animali erano di colore verdastro e che nel tempo libero combattevano geni del male, intenti nella conquista di città e dintorni, indossando un simpatico cappello.
Ma tornando a Draco, in quel momento Ron si rese conto che Draco è effettivamente un ragazzo. Maschio. Bel casino, anche Ron era un ragazzo. Era quindi gay? No, decise che non lo era, lo sapeva e basta. Allora era Draco a essere gay? Mistero.
Allora decise che era il caso di chiederglielo direttamente, perché no, con una poesiola in ABCB: Le rose sono rosse, le viole sono blu, io non son gay, lo sei tu? PS. Mi piaci.
Ci aggiunse un cuoricino con la penna glitter e firmò con RONALD WISLI, sbagliando a scrivere il suo cognome, ma lo perdoniamo vero? Gli vogliamo bene, si si. *cuoro*
Allora Ron si alzò dal gabinetto sul quale era stato seduto per quelle sei ore e tre quarti e perciò verso le tre di notte (o di mattina, a voi la scelta) si avviò con passo Felpato (avrebbe anche potuto camminare anche con passo Ramoso o Lunastorta o Codaliscia, ma non gli andava) verso il dormitorio dei Serpeverde, eludendo la parola d'ordine con un piccione, e andò a bussare alla porta di Draco che aveva una camera singola perché aveva pestato gli ultimi tredici compagni di stanza ma principalmente per le sue cospicue donazioni del nostro caro Lucium, suo padre.
Ron si sedette su una sponda del letto del biondo,punto la bacchetta verso l'alto e sussurrò: lumos!
Un fiotto di scintille bianche schizzò fuori dall'arnese formando grosse crepe sul soffitto di pietra. Qualche scheggia cadde vicino a Draco, svegliandolo. Accese la luce e disse irritato: "Ma che cazzo ci fai qui?"
"Dovevo darti urgentemente una cosa..."
"Che genere di cosa?" chiese con un sorrisetto ammiccante che lasciava trapelare le sue intenzioni.
"Un biglietto." biascicò Ron arrossendo.
"Ah." rispose seccato Draco. Poi prese la bacchetta ed esclamò: reparo!
Le crepe sul soffitto si saldarono in un unico blocco, e dopo: lumos!
Un bagliore sommesso invase la stanza buia, cosicchè Ron riuscí a notare alcuni dettagli fugaci: uno stendardo verde e argento, un poster di una squadra di Quidditch autografato dalle Holyhead Harpies e qualche moccolo di candela.
"Allora?" disse Ron mentre Draco leggeva il biglietto.
Il biondo prese una piuma e dell'inchiostro e delineò con caratteri eleganti, vicino alla postilla: anche tu.
Il rosso, apparentemente indifferente commentò la scena con un freddo: "Bene, ci si vede domani alla festa. Forse arrivo in ritardo."
E se ne andó in fretta evitando i fantasmi.

Angolo autrice:
Salve a tutti, sono io, C.
Scusate per il ritardo ma ho scritto il capitolo su un foglio e ho delegato ad un'amorevole scrivano il compito di trascrivere. Quindi se c'è qualche errore vi mandero l'indirizzo e potrete andare a picchiarla di persona.
Pace, amore e gelato a tutti.
I hope u'll enjoy it .
Bye

LOVE ME 5EVER, DRACOXRONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora