Il letto era più soffice di quanto si immaginasse. Nonostante la polizia, Adel era riuscito ad arrivare al suo hotel senza problemi. Non riusciva a smettere di pensare a quella strana ragazza. Era perfino riuscito a rimediare il suo numero di telefono. Non sapeva nemmeno perché glielo aveva chiesto. Si rese conto che non sapeva un sacco di cose. E forse era proprio quello che lo affascinava di quella ragazza. Dopotutto, senza di lei a quell'ora sarebbe stato in riformatorio. Scivolò nel sonno rapidamente.
*beep*
Un suono familiare svegliò Adel.
"Ehi."
Un messaggio da Sunny. Alle 3 di notte.
"Tutto apposto, resta tranquillo per i prossimi giorni"
Qualunque cosa volesse significare quel messaggio, Adel non se lo domandò. Tornò a dormire e spense il telefono.Non sapeva cosa fare. Poteva richiamarla e chiedere spiegazioni o lasciar perdere. Si rese conto che gli serviva una mano. Non si era mai cacciato in un guaio così grosso. Digitò rapidamente l'ultimo numero salvato.
"Pronto, sono Ad-"
"Bar centrale, 10 in punto. Non farmi aspettare."
La chiamata venne chiusa rapidamente.
Le capacità di quella ragazza erano straordinarie, pensò. Chiamò un taxi."Adel! Buongiorno!" disse Sunny con una voce troppo squillante per essersi svegliata da poche ore.
"Ciao... Beh, buongiorno a te. Sono venuto qui per spiegazioni, ma immagino tu già lo sappia." rispose stancamente Adel.
"Beh, diciamo che ti ho dato una mano. Sai, per l'aiuto che mi hai dato ieri."
"Ma se sei stata tu a salvarmi!"
"Comunque, è tutto ok per la questione di tua madre. Ho ricercato informazioni su tua madre e chiesto a loro di darmi una mano."
Adel odiava quando le persone gli parlavano in questo modo. Chi? Cosa? Come? Perché?
"Li ho fatti parlare con la polizia, simulando tua madre. Gli ho detto che scappi spesso, di essere paziente con te e che tuo zio era lì in zona."
Adel cercò di ricollegare questo intervento ai "poteri" della ragazza. Non trovò nessun nesso logico tra i due.
"Innanzitutto, grazie mille. Poi, chi sono "loro"? E come hanno fatto a ingannare la polizia?"
"Questo, temo di non potertelo dire."
La ragazza si arricciò i capelli, poi continuò.
"E temo che questo sia un addio."
Adel non riusciva a decifrare i sentimenti nella sua voce. Rabbia? Tristezza? Delusione? O soltanto stanchezza?
"Hanno aumentato i controlli sulle uscite secondarie, quindi, l'unica soluzione è comprare un biglietto. Per te va tutto bene. Io non posso entrare."
Come al solito, Adel aveva ricevuto troppe informazioni in troppo poco tempo. Sembrava averci già fatto l'abitudine. Non sapeva come reagire, se ringraziare ulteriormente, scusarsi o altro. Una cosa, però, sapeva di poterla fare.
"Se vuoi, io ho due biglietti."
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Novembre - Ottobre
AdventureUna storia abbastanza leggera sul cambiamento radicale di un preadolescente. È la mia prima storia, ma cercherò di impegnarmi. Grazie della lettura!