Dopo 3 ore che erano chiusi in sala punizioni con Vergo che li aveva costretti a sorbirsi i film di "Nightmare" ed erano arrivati all'inizio del terzo capitolo della saga.
-Dobbiamo uscire da questo incubo! - la protagonista aveva pronunciato quelle parole quando....
DRIIIIIIIN!
La campanella che annunciava la fine delle lezioni diede la lieta notizia a quei poveri carcerati; Vergo spense il proiettore e si alzò dalla sedia aprendo la porta.
-Per oggi siete salvi topolini, ma ricordate che al primo passo falso finirete di nuovo in trappola!
Tutti lasciarono in fretta l'aula per dirigersi nei propri alloggi, ma appena Nami fu uscita dalla stanza, ebbe un crollo emotivo e si inginocchiò per terra cominciando a piangere.
-Ehi, mocciosa! Che ti è preso? Perché piangi? – Zoro le se avvicinò e vedendola così non resistette dall'avvicinarsi a lei.
-I-io... E-ecco... Quei film sono stati troppo per me. E stasera le mie compagne di stanza devono tornare a casa per dei motivi di famiglia e io sarò in stanza da sola. Ho paura di restare sola... - Nami si asciugò le lacrime e prese la mano che Zoro le offrì per aiutarla ad alzarsi.
-Capisco, bè se è così credo che stasera dopo che i professori avranno fatto il giro di ronda verrò io a farti compagnia... - disse il ragazzo con un sorriso sghembo stampato in faccia.
Zoro si incamminò verso il suo dormitorio, lasciando Nami imbambolata in mezzo al corridoio.
Quella mattina prima delle lezioni nella stanza di Sanji, Zoro e Usopp regnava il silenzio più assoluto; Usopp era già uscito, Zoro stava ancora dormendo e Sanji era in bagno a prepararsi per uscire dalla camera e andare alla caffetteria.
-Ehi testa d'alghe, se non ti alzi arriverai in ritardo come sempre! –urlò il Biondo dal bagno.
Zoro si svegliò di soprassalto cadendo dal letto in un ammasso di coperte e dopo essersi sbrogliato da quell'intrigo di lenzuola corse in bagno, si lavò i denti e in fretta e un po' disordinatamente indossò la divisa. Fece per uscire dal bagno, ma tornò indietro e si diresse vicino allo specchio, prese la boccetta di profumo che teneva sopra la mensola e se lo spruzzò: quel profumo era un regalo che Nami gli aveva regalato al compleanno l'anno precedente e Zoro poteva uscire in disordine e anche senza pantaloni, ma quel profumo non poteva mai mancare addosso a lui.
Sanji lo osservò attentamente dalla stanza da letto alzando sospettoso un sopracciglio.
-Come mai tanto interesse per quel profumo? –chiese.
-E a te che ti frega! –ribatté Zoro seccato.
-È strano per uno come te preoccuparsi così tanto di queste cose –constatò Sanji.
-È un regalo e come tale va usato, se no la persona che te lo ha fatto potrebbe offendersi.
-So perfettamente che quel regalo te lo ha fatto Nami, ma non riesco a capire perché ti interessi tanto, visto che la tratti sempre come una bambina –Sanji sapeva bene quali punti clpire per avere una sua reazione, ma quello che avrebbe sentito come risposta sicuramente lo avrebbe spiazzato.
-Lo vuoi proprio sapere, damerino, se potessi quella mocciosa la farei mia anche subito!
-COS'HAI DETTO?! –Sanji mollò un calcio a Zoro così forte che finì fuori nel corridoio.
E da lì prese luogo la lite che quella mattina aveva portato i due in sala punizioni, coinvolgendo anche Nami.
Zoro tornò nella sua stanza e Nami fece lo stesso, anche se era un po' spiazzata da quella chiacchierata avuta poco prima col suo compagno di classe, lui così criptico e che la trattava sempre come una bambina, si era proposto di farle compagnia quella notte. La ragazza di certo questo non se lo aspettava.
Quando entrò nella stanza Robin e Bibi notarono subito che Nami aveva un'aria strana.
-Ehi, Nami, stai bene? Hai una faccia, sembra che tu abbia visto un fantasma –disse Bibi guardandola preoccupata.
-Sarà colpa dei film che Vergo ci ha propinato in sala punizioni... -decretò la ragazza in risposta, non poteva di certo uscirsene col fatto che Zoro sarebbe arrivato nella stanza, di sera e per di più solo con lei.
-Ragazze, ho una notizia che credo vi piacerà –annunciò Robin per rallegrare un po' quell'atmosfera da funerale- Franky domani vuole che pranzi con lui.
Dopo le urla compiaciute di Nami e Bibi, le due corsero ad abbracciare l'amica.
-E brava la nostra Robin, in fondo sono due anni che non fate che corteggiarvi era ora che lo capiste che siete fatti l'uno per l'altra –esultò Bibi- e un'altra che dovrebbe muoversi a dichiararsi è Nami, non è vero, mocciosa?
-Ehi! Non chiamarmi così... Ma dai figurati se a lui interesso –constato Nami un po' affranta.
-Oh avanti Nami, sono due anni che anche tu vai dietro a Zoro, sarebbe ore che glielo facessi capire –la incitò Robin.
Loro erano le uniche che sapevano che era attratta da Zoro ormai da due anni, ma lo aveva sempre nascosto a lui trattandolo da amico e potendo solo andare a vederlo agli allenamenti e alle gare di kendo e facendogli i regali per il compleanno e per Natale, visto che loro due erano gli unici a rimanere nel collegio in quel periodo. Ma questa volta Nami stava nascondendo anche a loro che Zoro le aveva proposto di farle compagnia quella notte.
Il pomeriggio passò velocemente e arrivò la sera, Robin e Bibi se ne erano andate da poco e Nami era sdraiata a pancia in giù sul letto, mancava mezz'ora al coprifuoco, lei finì di scrivere la mail a suo padre e spense il computer, poi si sdraiò sul letto supina fissando il soffitto. Stava pensando che tra poco sarebbe arrivato Zoro, che di certo si sarebbe addormentato subito come fa di solito e che non sarebbe stato di alcun aiuto ai suoi problemi.
Qualcuno bussò alla porta.
Nami andò ad aprire e si trovò davanti il professor. Smoker.
-Bene vedo che qui è tutto in ordine, signorina spegnere le luci e non voglio sentir fiatare, chiaro!
Nami, annuì e quando Smoker riprese il giro di ronda lei chiuse la porta e spense la luce.
Intanto Aokiji stava facendo lo stesso discorso davanti alla stanza di Zoro.
Quando Zoro sentì chiudersi la porta principale del dormitorio, scese dal letto e si avviò alla porta della stanza.
-Dove stai andando? –lo bloccò Sanji.
-Non sono affari tuoi!
Zoro sposto Sanji dalla porta e si avviò all'uscita del dormitorio, uscì nel cortile confondendosi con le tenebre e raggiunse di soppiatto il dormitorio femminile. Entrato dentro cominciò ad esaminare tutti i nomi scritti fuori dalle camere, fino a trovare la stanza che stava cerando, bussò alla porta e...
Nami era seduta sul letto nella stanza con le luci spente che guardava fuori dalla finestra la luna piena di quella notte, quando qualcuno bussò alla porta. La ragazza si alzò di scatto da letto e andò ad aprire, davanti a lei c'era Zoro con tutta la sua prestanza atletica.
-C-ciao –lo salutò lei, non sapendo cosa dire.
-Ciao, allora posso entrare?
-Oh, sì certo –Nami si scostò dalla porta lasciando entrare Zoro e poi richiudendola.
Zoro si avviò verso il letto di Nami, riconoscendolo dalle lenzuola arancioni, lo stesso colore dei suoi capelli e poi erano intinte del profumo di lei, che lui avrebbe riconosciuto dovunque.
Nami fece per avviarsi al letto, ma inciampò sul tappeto e si ritrovo inginocchiata davanti a Zoro che nel frattempo si era seduto, i due si guardarono per qualche secondo, ma poi si ritrassero da quello sguardo imbarazzati; in quel momento la ragazza venne investita dal profumo di lui che riconobbe subito.
-Hai addosso il profumo che ti ho regalato –disse piano.
Zoro la guardò senza dire nulla, lei lo guardava sorridendo leggermente, era così bella, con quel sorriso appena accennato ma così puro, così sincero e quel sorriso era solo per lui.
Nami si rialzò dal pavimento dove era inginocchiata e si sedette sul letto vicino a lui.
-Nami...
Lei si voltò verso di lui trovandoselo con il viso a due centimetri dal suo e che continuava ad avvicinarsi, sempre di più, sempre di più, fino a che le loro labbra non arrivarono a sfiorarsi per poi unirsi e fondersi in una cosa sola.
Dopo un paio di minuti si staccarono guardandosi negli occhi, non capendo cosa fosse successo, ma sapevano che ne volevano ancora, che ne volevano di più.
Zoro la prese per mano e la fece alzare, spostandosi dai piedi del letto verso un lato, piano e dolcemente la fece sdraiare su di esso, si tolse la maglia e la raggiunse sotto le coperte, continuando a baciarla sia sulle labbra sia sul collo, lei gli accarezzava la schiena non opponendo resistenza, andarono avanti per ore a baciarsi, ma poi entrambi cedettero alle braccia di Morfeo restando abbracciati per tutta la notte.
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Benvenuti alla One Piece Highschool
FanfictionLa storia è ambientata alla One Piece High School un prestigioso collegge della città di Marineford, dove gli studenti arrivano da tutte le parti del paese, gestito dal preside Sengoku andato alla carica dopo Gol D. Roger, l'istituto ospita i ragazz...