Capitolo 9

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-NARRATORE-

Era mattina, mattina presto per essere estate, saranno state le 9 quando la madre di Camila incominciò ad arrabbiarsi con quest'ultima perché teneva in disordine la sua camera. -"Ma saranno anche fatti miei se la MIA camera è in disordine!" - Camila si incominciò ad alterare leggermente. -"Ma che vuol dire! La tua stanza fa parte della casa! E chiunque ci può entrare, e non è carino vedere tutta questa confusione!"- La madre rispose. "Ma carino da vedere per chi?! Per te? Papà? Sofi?! Ma dai!"- Camila rispose a sua volta.
Dopo una discussione molto accesa, sua madre, non si sa perché, cambiò discorso, andando a toccare un tasto molto, molto delicato per Camila: il suo orientamento sessuale.
Lei è da qualche mese che non è più sicura di ciò che vuole, e da brava figlia ne ha parlato con i suoi, che hanno accettato la cosa e l'hanno rassicurata, dicendole di non preoccuparsi, e che qualunque strada lei avesse dovuto scegliere, loro ci sarebbero sempre stati, sarebbero sempre stati al suo fianco a sostenerla.
-"Ah ma.. Visto che siamo in vena di litigare oggi, cos'è questa storia?! Lauren è la tua nuova ragazza?! Anche lei è diversa come te?! Anche lei non è normale come tutti noi?!"-
Camila adesso si era proprio incazzata
-"Ma che cazzo c'entra adesso Lauren e il mio orientamento sessuale?!"-
-"C'entra, perché tu sei mia figlia e io devo saperlo!!"-
-"Ma stavamo parlando della mia stanza!-"
-"Perché eviti il discorso?! Ah? Quindi è vero? Siete delle... Cose?!"- A sua madre la parole 'lesbica' non piaceva proprio, e quindi anziché dire lesbiche, le chiama 'cose'.
-"Smettila! Lauren è soltanto un'amica, e siamo nello stesso gruppo, quindi che tu lo voglia o no, ci vedremo spesso."-
Dopo qualche secondo delle leggere lacrime incominciarono a rigare il volto di Camila
-"Comunque sei stata davvero crudele, hai detto delle cose c-che non pensavo avessi il coraggio di d-dire. Dove'è andato a finire il 'ci saremmo sempre, qualunque strada tu prenda' ah?! Sei davvero incoerente e stronza. Sapevi bene che per me questa cosa è ancora difficile da a-accettare, e tu che metti il dito nella piaga.. Grazie mamma, davvero!"-
La loro litigata andò molto per le lunghe, e Camila odiava litigare con sua madre, perché non accadeva quasi mai, sono molto legate e litigare con sua madre le da fastidio più di quanto qualcun'altro può dare fastidio litigare con la propria madre. Poi era ancora più arrabbiata e infastidita perché Sinue disse delle cose non belle sul fatto di essere 'diversi'.

Diciamo che non finirono mai di litigare definitivamente, perché Camila, stufa di continuare a parlare con un muro, si perché parlare con sua madre è come parlare con un muro, esclamò quasi urlando -"Vado prima da Lauren, torno nel tardo pomeriggio, a dopo."- allora uscì di casa e incominciò a camminare.

Dopo circa 5 minuti Camila incominciò di nuovo a piangere e la prima cosa che pensò fu Lauren, voleva chiamare Lauren. E così fu, digitò il suo nome nella rubrica e la chiamò. Dopo qualche squillo la nera finalmente rispose.
Camila singhiozzando iniziò:

Lauren, ciao sono Camila

Ei Camila! Che succede?

Ho litigato con mia madre e ora sono uscita di casa..

Dimmi tutto piccola!

Senti, ti ho chiamata per chiederti se potevi venirmi a prende prima così magari te lo spiego meglio

Ah, si certo! Quindi a che ora?

Beh se non è un problema, ora..

Oh. Nono, non è assolutamente un problema!
Dimmi dove stai di preciso

Sono a 5 minuti da casa mia, circa 300 metri più avanti.
Sono seduta accanto ad un albero.

Okay, rimani li, arrivo prima che posso!

Grazie Lolo!

E così si chiuse la loro telefonata. Camila aveva smesso di piangere, ma solo perché non ci stava pensando più, sapeva bene che appena ne avrebbe riparlato avrebbe ricominciato a piangere, era rimasta colpita da come la madre fosse riuscita a toccare quel tasto dandogli così poca importanza, non riusciva proprio a capire come avesse fatto, è stata una cosa brutta da dire, e sua madre sapeva che lei ci stava molto male per questo.

Passarono circa 10 minuti quando finalmente arrivò Lauren.
Scese dal motorino, posò il casco e subito andò verso la piccola Camila, che subito si alzò per andarla ad abbracciare.

Lauren fu la prima a parlare
-"Ehi! Camila come va?
-"Beh, non sono di ottimo umore veramente"
-"Mi dispiace tesoro.. Allora ti va di raccontarmi cosa è successo?
-"Beh-" -Lauren la interruppe
-"Ti va se ci facciamo due passi, ti offro qualcosa, ci mettiamo comode e mi racconti?"- disse la nera con tono delicato
-"Sinceramente preferisco andare a casa tua"
-"E se invece ti portassi in un posto calmo dove possiamo stare anche comode? È un posto speciale!"
Camila non riuscì a dire di no, era così bella e dolce che era quasi impossibile negarle qualcosa, quindi, combattendo con forza per riuscire a staccare i suoi occhi da quelli verde smeraldo di Lauren dove ogni volta ci si perdeva per chissà quanto tempo, le rispose con un dolce 'Okay'.

Dopo essere salite nel motorino, Lauren mise in moto e partirono per quella meta a Camila sconosciuta.
La più piccola si strinse alla nera, la abbracciò da dietro e poggiando la sua testa sulle spalle di Lauren disse, quasi sussurando "Grazie Lauren, davvero".


S/A

Ecco arrivato il nono capitolo!
Scusate se è un pò corto ma non ho avuto tempo, negli ultimi giorni dovevo prepararmi, tra allenamenti e prove, per le gare che ho avuto Domenica.

Ma adesso cercherò di non farvi aspettere più di 4 giorni.

Anyways.. Beh, chissà dove Lauren starà portando Camila, chissà se succederà qualcosa o ancora nessuna delle due si farà avanti.. Lo scoprirete presto!

(scusate se c'è qualche errore ma l'ho scritto di fretta per riuscire a pubblicarlo il prima possibile)

Bye!

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