Avanzò prima piano poi a passi decisi la paura era mista al desiderio di arrivare al più presto nel punto stabilito dalle ombre, si perché così piaceva chiamarle James. Quella banda di bastardi avevano fatto del male alla sua Susan e lui anche se aveva accettato l'accordo di andare via per sempre da Stoclinan e dimenticare tutto senza farne parola con nessuno dentro di sé c'era un istinto di cercare e trovare quei bastardi e sbatterli dentro fino a non fargli vedere più la luce del sole proprio come piace a loro visto che agiscono sempre di notte.
Arrivò al centro della piazza e vide in un angolo Susan legata mani.e piedi alla fontana dell'acqua quasi incosciente o forse era stordita con qualche droga. Sul suo corpo i segni delle torture i suoi vestiti ridotti a poco più di uno straccio. James era felice che sua moglie ne era uscita viva da quella storia.
I passanti guardavano impauriti la scena. C'erano contadini che andavano a lavoro madri che accompagnavano i figli a scuola e il terrore era evidente nei loro occhi.
D'altronde Susan era la prima persona scomparsa ritrovata anche se torturata ma viva. Delle altre non si ebbe più notizia. Estrasse il coltellino a scatto che aveva nella scarpa e taglio le corde e il nastro dalla bocca di sua moglie. Non riusciva ancora a parlare era sotto shock e tremava per il freddo e la paura. Chiese a un passante se potesse comprarle dei vestiti nel negozio in centro ma quello lo guardò come se non volesse avere nulla a che fare con lui e con quella storia.
La gente aveva paura.
Il piano delle ombre nella notte aveva funzionato a meraviglia.
Ora la gente temeva davvero di essere lei o lui il prossimo a sparire.
Erano riusciti a rovinare l'esistenza di un intero paese di oltre 3000 abitanti.
Alla fine James trovò una donna che assecondò la sua richiesta andò in negozio e acquistò dei vestiti per Susan. Lui la copri la visti e la portò a casa.
James non mollava un attimo Susan aveva fatto la doccia insieme a lei pur di non lasciarla sola. Dylan che al momento in cui presero sua moglie era stato sedato, si mise ad abbaiare per segnalare la presenza di uno sconosciuto. James si mise sull'attenti.
Gli avvenimenti di quei giorni l'avevano reso teso come una corda di violino.
Bussarono alla porta James andò ad aprire con la pistola di servizio in mano.
<<si rilassi siamo noi, siamo venuti per far lasciare una deposizione dell'accaduto alla signora Susan.>> disse un agente di polizia.
<< mia moglie non ha nulla da dichiarare e ancora molto scossa e ha bisogno di riposare >> ribatté.
Sapeva che era meglio evitare deposizioni alla polizia per non mancare il patto fatto con le ombre.
Gli agenti allora convinti da quello che il collega aveva detto loro se ne andarono.
James allora si mise a preparare la valigia.
Voleva partire subito e lasciare al più presto Stoclinan per sempre.
Fini di sistemare le ultime cose con uno sguardo rivolto sempre a Susan.
Lei si stava leggermente riprendendo ma era ancora molto scossa per l'accaduto.
Prepararo ogni cosa lo mise a bordo dell'auto chiuse la porta consegno le chiavi al proprietario, così James Susan e Dylan stavano lasciando Stoclinan per sempre e con quel piccolo paese stavano lasciandosi dietro se il ricordo di una vacanza trasformata quasi in un film dell'orrore per loro volevano dimenticare tutto e tornare alla normalità. Susan penso che in fondo la sua casa in città non fosse così male che era meglio soffrire la solitudine in città che essere nelle mani di pazzi criminali come lo era stata lei.
Susan infine raccontò tutti i dettagli della sua prigionia durante il tragitto sentiva il bisogno di condividere con qualcuno il dolore e il terrore che aveva provato per poter lasciarsi alle spalle quella brutta disavventura.
Arrivarono a casa a ora di cena. La notte passò tranquilla e serena senza ombre a tormentare il loro sonno.
Passarono le settimane e James riprese il servizio.
Aveva fatto 3 volte il turno di mattina ma quel venerdì sera gli toccava il turno di notte. Susan aveva ormai smaltito le paure accumulate a Stoclinan e decise che quella sera avrebbe ordinato una pizza a domicilio e guardato un buon Dvd.
Finito il Dvd e finito di cenare Susan si Mise a letto era una fredda notte di Gennaio e il termometro segnava 2 gradi.
Si svegliò sudata quasi presa dal panico e al suo risveglio avrebbe preferito tornare nel sogno.
Dalle finestre si intravedevano dagli edifici di fronte al suo delle ombre che si muovevano nell'oscurità della notte creando il panico in Susan.
<< SONO TORNATE NON CI LASCERANNO MAI IN PACE >> si disse.
Prese lo smartphone e compose il numero Di James.
<< si tesoro dimmi>> rispose tranquillo.
<< sono tornate... le ombre sono qui>> al suono di quelle parole il sangue gli si raggelò nelle vene.
Non poteva crederci stavano vivendo di nuovo quel l'incubo assurdo. Si mise a letto aspettando che tutto finisse.
Susan capì che quella notte li fuori non c'era nessuno.
Quell'esperienza la aveva segnata per sempre e la fantasia le stava facendo brutti scherzi.
Si mise a letto e si lasciò cadere in sonno profondo che d'improvviso riuscì a scacciare via pensieri brutti e ombre del passato.
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Ombre Nella Notte
Mystery / ThrillerEra sempre stato un tranquillo e sonnolento paesino di montagna Dove tutti gli abitanti si conoscevano e sapevano tutto di tutti. Ma un avvenimento improvviso turbo la quiete e la routine di quel paese e diede vita a un vero e proprio mistero