《 Capitolo 5 》

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-Che vuoi? Ora mi devi seguire pure in bagno?- dico fredda, lo sento sorridere.

-Ah allora..- sento i suoi passi che escono dal bagno e mi affretto ad uscire.

-Mich! Aspetta..-
Si ferma e si volta, mi guarda dritto negli occhi, per poi riprendere a camminare nella mia direzione.
Sembra una scena di un film.

Ho sempre amato vedere film di qualsiasi genere, questa è decisamente la scena di un film drammatico dove il ragazzo distrutto vuole salvare la ragazza distrutta baciandola.

Si ferma a 5 cm di distanza da me e appoggia la sua mano nella mia guancia.
Volto la testa a sinistra per non guardarlo dritto negli occhi. Se non lo faccio non cado nella sua trappola giusto?

-Perche fai così? Perche te ne sei andata? Ti ho fatto qualcosa?- dice sentendosi in colpa.

-Mich io.. non lo so.. ma tranquillo non è colpa tua se me ne sono andata..- dico guardando in giro sempre evitando i suoi occhi.

-Dove stai ora?..- si stacca e il mio cuore riprende a battere normalmente.

-In un Hotel..-

-Ritorna..-

-Non posso Michey..- devo evitare il più pissibile di trovarmi in queste situazioni con lui. O parlare con lui. O iniziare ad ammirare i suoi occhi.
Ritorna il silenzio.

-Dovremo tornare in classe..- e inizio ad avviarmi seguita da lui.
Passiamo la fine della lezione in silenzio e finalmente suona la campanella. Prendo le mie cose e prima di andare Michael mi ferma.
-Come ci mettiamo d'accordo per il compito?- dice senza neanche guardarmi in faccia.
-Chiamami più tardi, ora devo andare.- ed esco da quel manicomio.
Intravedo Silvana e Anna infondo al parcheggio che salutano Michael da lontano. Quanto mi mancano.
Mentre aspetto il taxi non posso far a meno di pensare.. Ma che giornata di merda o meglio dire da cactus.
Arriva e vado subito in agenzia.

Sono riuscita a trovare un piccolo appartamento a qualche isolato distante dalla scuola. Per fortuna ci sarà solo un coinquilino e poi lavora quindi non ci sarebbe stato molto spesso a casa.

Ritorno in Hotel, raccolgo le mie cose e arrivo davanti ad un'altra porta, che non è quella di Clifford..

Busso e aspetto. Sto tipo ci sta mettendo un secolo. Uff.

Apre e mi ritrovo l'ultima persona che volevo vedere. Che diamine ci fa qui?

-Oh guarda chi si vede!- dice stupito il tipo davanti a me.

-Luke.. che ci fai qui?- dico toccandomi la fronte improvvisando un sorriso moscio.

-Ci abito scema- dice toccandomi dolcemente la punta del mio naso.

-Scusa per ieri sera..-
-Tranquilla, hai intenzione di entrare?- prende le mie valigie proprio come aveva fatto una settimana e mezza il cactus verde. (Michael)

La casa è molto simile a quella dove stavo prima, più piccola visto che è per due persone e tutta ad un piano.
Arriviamo in soggiorno e mi indica di sedermi nel divano. Mi ci fiondo a peso morto.
-Allora.. Luke.. Mich non lo deve sapere che io abito qui con te okay?-
-Sicura?-
-Sicurissima. Se no, non me ne sarei andata no?-
-Io non ci credo ma se lo dici tu.- dice facendo lo spiritoso.
-Ma tu mica lavori! In agenzia mi hanno detto così.-
-Pff ma anche no!- e finiamo per ridere come cretini.
Mi accompagna nella mia camera e mi ci sistemo.

~¤~

-Diana! Ci facciamo qualcosa da mangiare ho fame.- dice urlando Luke dalla cucina. Lo raggiungo e decidiamo di farci degli Hotdog.
Mangiamo mentre fa battute su battute.
Oddio è un pagliaccio nato.
-Che cuoca!-
-Lukey... Li ho solo messi nel micronde.- dico ridendo.
-Si ma sembrano più buoni ahah-

E tutto fu interrotto dal campanello.
-Faccio io- dice il biondo alzandosi andando a vedere chi fosse.
Arriva correndo.
-Muoviti va in camera! È Michael!-
Lascio tutto quello che avevo in mano nel tavolo e mi chiudo in camera.
Merda.
Mi appoggio alla porta per sentirli.

M:Ehii Luke come va? La coinquilina?
L: Emh ancora non è arrivata.
M: Ah tanto non sarai fortunato come me..

PERCHE SI SONO MESSI A SUSSURARE?

M: Ma tutti sti panini te li mangi da solo?
L: Bro, mi conosci.

Si mette a ridere. La sua risata.
Voglio un suo fottuto abbraccio..

M: Mi devi aiutare.. dobbiamo trovare l'hotel di Diana.
L: Cerchiamo su google quelli nei d'intorni.

Dopo un'oretta mi squilla il cellulare. È lui.
Lo prendo di corsa per non far sentire la mia suoneria e cerco di sembrare più naturale possibile.

-Pronto?-
-Sono io, quando ci vediamo per fare il compito?- lo sento in doppio suono. Si è messo a chiamarmi dal bagno, mi sale il panico.
-Non lo so, domani sera? Ho da fare il pomeriggio.-
-Da te o da me?-

Eh bella domanda. Dovrei ritornare in quella casa o fargli scoprire che abitavo con il suo migliore amico?

-Da te alle 18?- dico affrettando.
-Certo a domani.-
-Ah lukey domani penso che non vengo a scuola ci vediamo direttamente da te.-
- Ah okay.. stammi bene.-
-Ciao- sorrido.
Sorride.
-Perche ridi?- dice.
-Sei tu che ridi.-
-No tu!-
-No tuu!-
-Dai ahah ciao- dico per terminare questa cosa.
-Dovresti sorridere più spesso..-
Dopo qualche secondo stacco senza dire niente.

No aspetta. Se lui sorride io muoio quindi mi sto suicidando. Brava Diana!

Domani mi aspetta una giornata non facile, penso.

~¤~

Mi alzo dal letto alle 6, sono stanchissima non ho dormito per niente e per fortuna oggi non vado a scuola. Io e Luke vogliamo sistemare casa. Ha sempre abitato senza nessuno tra i piedi ma ora non riesce più a pagare l'affitto, per questo ha voluto un coinquilino.

Ovviamente lui non è come me, dorme come un orso in letargo.

Inizio a fare colazione da sola con quello che è rimasto in cucina.
Mi ritrovo a fissare un punto vuoto nella stanza, tra gli incubi di stanotte e quelli reali. Ormai è un tutt'uno.
Poi mi metto a fissare lo schermo del mio cellulare posto di fianco alla mia tazza. Mi sento come una ragazzina che aspetta il messaggio del ragazzo per cui ha una cotta. Che ridicola che sono, mi dico sospirando e finendo la mia colazione.




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Ciauuuuuu come è andata ieri a S.Valentino?
Per me è stato bellissimo io e io mio ragazzo australiano Michele siamo andati a Parigi. Un regalo stupendo.
Già..........

Fatemi sapere cosa ne pensate della storia. Rimpitemi di commenti, ne sarei felice.
Buona settimana ♡

Everyday is a cactus day × mgc [IN SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora