Capitolo 3

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Quando usciamo dal 'Paiolo Magico', Harry, Ron e Hermione mi accompagnano a comprare le ultime cose per la scuola. Mi mancano solo la tunica, il cappello e, eventualmente, un animale.

"Per i vestiti vieni da questa parte." La riccia mi indica un negozio alle sue spalle. L'insegna dice 'McKenzie's'.

"Qui vendono i migliori tessuti di Diagon Alley. Costano molto, ma sono convinta che te li possa permettere. Quanti soldi hai dietro?"

"Troppi, in realtà. Papà mi ha dato qualcosa come un migliaio di Galeoni." Rispondo sussurrando per evitare di farmi sentire in giro.

"Un migliaio?!" Ron quasi urla dallo stupore. Alcuni passanti si girano a guardarci, incuriositi.

"Abbassa la voce Ron!" Lo ammonisce Harry. Poi mi chiede: "Che lavoro fa tuo padre?"

Sospiro. Detesto parlare del lavoro di mio padre, sin da quando ero piccola. Ho sempre pensato che mi rendesse diversa dagli altri e non potevo - e non posso - sopportarlo.

"Lui... lavorava in banca a Parigi, faceva un lavoro importante. Per non so quale motivo lo hanno trasferito alla Gringott, per questo ora viviamo a Londra. Fa lo stesso lavoro che svolgeva in Francia, o almeno credo." Dico tutto d'un fiato.

Osservo i miei nuovi amici; Harry sembra solo lievemente sorpreso, mentre Ron... il suo volto è un misto di stupore (tanto stupore) e imbarazzo.

Hermione, grazie al cielo, salva la situazione. "Forza, andiamo, Gwen." Poi si rivolge ai ragazzi. "Voi rimanete fuori, non ci metteremo molto."

Ci allontaniamo in fretta ed entriamo nel negozio. È piccolo, ma grazioso: la moquette bordeaux tappezza pavimento, soffitto e pareti; ci sono degli schizzi di vestiti appesi sui muri, con cornici di legno chiaro; sulla destra ci sono tre camerini, coperti da tende color panna; sulla sinistra e in vetrina sono disposti svariati manichini, maschili e femminili, con tuniche che a me, francamente, sembrano tutte uguali. Dal lato opposto della stanza, seduta dietro a una scrivania dello stesso legno delle cornici, c'è una donna con capelli ricci, biondi, ma con due o tre centimetri di ricrescita scura. Sul naso adunco, non passa inosservato un brufolo poco meno rosso della moquette. Mi sforzo di non immaginarla con uno di quei cappelli ampi delle streghe raffigurate sulle calze che i miei zii - i genitori di Hermione - mi spedivano per l'Epifania. Evidentemente mia cugina sta pensando la stessa cosa, perché mi guarda di sottecchi e trattiene un sorriso.

"Oh Hermione!" la voce squillante della proprietaria del negozio mi distrae da questi pensieri infantili. "Hermione, tesoro, sei sempre più bella! E chi è questa fanciulla che mi hai portato?"

Sfila da una taschina della giacca una paio di occhiali, che posiziona sul naso, appena prima del brufolo.

Hermione fa le presentazioni. "È mia cugina, si chiama Gwen. Gwen, questa è Mrs McKenzie, la migliore sarta di Diagon Alley."

Allungo il braccio per stringere la mano alla signora, ma lei ha altre intenzioni: mi afferra saldamente il polso e mi fa fare una giravolta.

"Oh, ma che bel fisico! Queste spalle, e che fianchi! Ha un corpo bello quasi quanto il tuo, mia cara!"

Harmione sorride smagliante. Io e lei andiamo molto d'accordo, ma purtroppo entrambe apprezziamo quando qualcuno fa un complimento a una riguardo a qualcosa che l'altra non ha. In questo caso, io non ho di certo le cosce magre quanto lei.

Questa volta sono io a prendere parola. "Mi sono appena trasferita qui dalla Francia e avrei bisogno della divisa di Hogwarts." Come immaginavo, il mio tono di voce sembra più stizzito di quello che dovrebbe.

"Oh, ma certamente. Mh, vediamo, tu dovresti essere..." mentre cerca la taglia giusta, senza nemmeno chiedermi quale sia, attacca un discorso sulla Francia come Paese "d'alta moda e bla bla bla", mentre io cerco di rispondere con più senso possibile alle domande su sfilate e modelle che mi pone, nonostante io, di moda, non capisca un'acca.

Hermione mi vede in difficoltà e viene in aiuto. "Senti, Agatha, come va con tuo marito?"

SE NON LO AVESSE MAI FATTO!

Mrs McKenzie ci illustra un lungo elenco di difetti e vizi che ha preso suo marito, e quando finalmente riesco a pagare ed usciamo dal negozio, è passata quasi un'ora.

Harry e Ron ci vengono incontro sbuffando.

"Rimanete fuori, non ci metteremo molto." Ron fa il verso ad Hermione.

"Mrs McKenzie ha parlato di suo marito?" Chiede Harry.

Io e Hermione annuiamo con un sospiro.

Il sole sta tramontando. Passeggio ancora un po' con Harry, Ron ed Hermione, finché il rosso inchioda davanti ad una vetrina. Mi fermo al suo fianco e osservo l'unico oggetto esposto: una scopa.

"Non sapevo che fosse uscito un altro modello!" esclama come un bambino.

"È uscito una settimana fa. Si chiama 'Thunderbolt'. Direi che il mondo sta via via perdendo originalità."

"Ti interessi di Quidditch?" Interviene Harry, mentre gli occhi di Ron mi fissano, speranzosi.

Immancabilmente, Hermione mi precede nel rispondere. "Non solo Gwen è una grande appassionata di Quidditch, ma è stata anche il portiere della sua squadra per cinque anni di fila."

A questo punto, Ron sembra esploso dalla gioia. "Sul serio? Per che squadra tifi? Qual è il tuo giocatore preferito?" sono soltanto le prime di una lunga serie di domande che mi pone.

Gli rispondo più che volentieri e intavoliamo un discorso, ma Hermione ci interrompe, con una strana espressione in viso: ha la fronte corrucciata e le guance rosse. "Scusatemi se vi interrompo, ma è tardi e io dovrei andare."

"In realtà anche io, per..." inizio, ma mia cugina mi blocca "Hai bisogno che ti accompagni da qualche parte?"

"No, no, grazie. Sono rimasta d'accordo con papà di incontrarci dopo il tramonto davanti alla Gringott. Dovrei riuscire a non perdermi." Spero. Spero tanto.

Ron mi chiede: "Sei sicura? Ti accompagno volentieri, se vuoi." Mi sorride gentilmente.

"Non hai capito? Ha detto che va da sola." A questo punto la faccia di Hermione ha raggiunto il colorito della moquette di Mrs McKenzie.

Guardo Harry per capire cosa sta succedendo. Mi risponde scuotendo quasi impercettibilmente la testa, come per dire "lascia perdere". Colgo il messaggio e mi affretto a dileguarmi.

"Grazie mille per il pomeriggio, ragazzi. Ci vediamo il primo settembre!" Li saluto con entusiasmo e mi allontano.

Dopo nemmeno quattro passi, la voce di Hermione mi chiama: "Gwen, la Gringott è dall'altra parte."

Mi sento arrossire violentemente, cambio direzione ed esclamo: "Ah, grazie. Beh, spero di non perdermi. E se mi perdo... vorrà dire che non ci vedremo il primo settembre."

Mistakes || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora