Capitolo 7

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Quando entro nello scompartimento, tutti gli occhi sono puntati su di me.

"Gwen, stai bene?" Mi chiede Ginny, con una lieve ombra di preoccupazione sul viso. "Sei più pallida di quando sei uscita."

"Sto bene. Cioè, più o meno. La nausea mi era passata, poi però Malfoy è uscito nel corridoio e la sua sola presenza me l'ha fatta tornare." È la versione più simile alla verità che mi è venuta in mente.

Mi siedo al mio posto e tiro le tendine per non vedere oltre la porta dello scompartimento.

"Ti ha importunata?" Harry stringe i pugni, quasi come se fosse già pronto a sfruttarmi come scusa per prendere Draco a pugni in faccia.

"No, non ha fatto niente di che..." Balla. "Ma spruzza arroganza ed egocentrismo da tutti i pori. Detesto le persone così."

Sospiro. Le parole di Draco mi hanno colpita più di quanto voglia ammettere. Ero pronta a degli eventuali insulti ai miei amici, ma di certo non a ricevere una proposta del genere. "Sono degli sfigati, Gwen. Potresti venire nel nostro scompartimento, i miei amici sono molto più divertenti." Sul fatto che siano divertenti ho dei seri dubbi. E se fossero come lui, come Hermione lo ha descritto?

Ritorna sempre tutto qui. A quello che ha detto mia cugina e a come la penso io. Draco mi sembra diverso, non quell'essere ripugnante che vedono tutti. Che sia arrogante è un dato di fatto, questo l'ho capito, ma non sembra propriamente cattivo.

O forse mi sbaglio io. Forse mi sono fatta illudere dagli occhi magnetici e dal bel sorriso.

"Cosa farai quando saremo arrivati alla stazione?" Mi chiede Luna, svegliandomi dai miei pensieri. "I ragazzi del primo anno prendono delle barchette che li portano a un ingresso dal quale arrivano al fondo della Sala Grande, così possono essere smistati. Dal secondo anno in poi si prendono delle carrozze trainate dei Thestral, così si arriva ad un altro ingresso e ci si può mettere ai tavoli della propria casa. Tu come farai? Dovrai pur essere smistata."

Ci penso su. "Non mi è stato comunicato niente, a dire la verità. Non ne ho la più pallida idea."

Mi sento arrossire. Bello fare la figura della svegliona, eh?

"Ci sarà Hagrid, che raccoglie i ragazzi del primo anno. Possiamo chiedere a lui." Dice Ginny, rivolta più a Harry che a me. Lui annuisce.

Ho notato che tutti i presenti lo guardano con occhio di ammirazione, come se fosse il loro leader.

Quando ci siamo conosciuti, il nome Harry Potter non mi era suonato nuovo. Dovevo averlo già sentito, ma non riuscivo proprio a ricordarmi in quale occasione. Così avevo chiesto a mio padre, che si era incupito.

"Harry Potter? Perché mi chiedi di lui?" Aveva chiesto, aggrottando la fronte.

"Ho incontrato Hermione, a Diagon Alley. Harry era con lei e con un certo Ron Weasley." Avevo spiegato.

"Harry Potter è il ragazzo sopravvissuto." Mi aveva risposto, con una certa dose di teatralità. "Colui che a solo un anno è riuscito a sconfiggere Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato, il Signore Oscuro che terrorizzava il mondo quindici anni fa."

"Ora mi ricordo, quando ero piccola me lo avevi raccontato, vero? La storia di Lord Voldemort."

"Non dire quel nome. Al mondo magico non piace richiamare gli spettri del passato."

Mi aveva ammonito, e la conversazione era finita lì.

Senza che me ne accorga, il treno arriva a destinazione.

Sto per offrirmi per aiutare Luna a tirare giù il suo bagaglio, ma Neville mi precede. Lo solleva senza sforzo, sorridendo a Luna, che arrossisce e mormora un "grazie".

Mistakes || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora