Di nuovo insieme || Diabolik Lovers

Cantando al chiaro di Luna

Levai le cuffie stanca di ascoltare musica e scesi dal letto, avevo voglia di sgranchirmi le gambe e dato che Ayato non era ancora arrivato immaginai che fossero ancora tutti impegnati a parlare di chissà che cosa con Reiji. Appena le coperte abbandonarono il mio corpo il freddo mi invase riempendomi di brividi, dopo la bollente visita di Shu ero rimasta inerme nel letto cercando ancora di metabolizzare le sue azioni. Aprendo l'armadio indossai la prima cosa che mi capitò a tiro e per mia sfortuna era un semplicissimo vestitino nero con un grosso fiocco viola sotto il seno, essendo il capo d'abbigliamento troppo leggero presi una vecchia felpa e la indossai, ricordai di averla trovata già nella mia stanza quando ero andata ad abitare da sola nel mio appartamento in Chiesa ed essendo nuova e l'unica cosa comoda che potevo avere con me non l'avevo più lasciata, il caldo indumento bordeaux mi arrivava fin sotto il vestitino e copriva le ginocchia, presi le mie ciabatte e uscì dalla camera. La casa sprofondava nel silenzio, finito il corridoio mi ritrovai di fronte ad una rampa di scale, decisi di salire per visitare il terzo ed ultimo piano, quello che ancora non avevo avuto occasione di vedere. Finite le scale mi ritrovai in un bivio, il corridoio di diramava in due direzioni e dato che quello destro era il più illuminato decisi di andare là, percorsi il corridoio andando sempre dritto ed ignorando tutti i piccoli corridoi che comparivano di tanto in tanto, non avevo nessuna voglia di perdermi quando tutti erano convinti che fossi nella mia stanza e soprattutto a quell'ora della notte. Mi fermai di botto quando dei rumori attirarono la mia attenzione, a casa era certamente vecchia ma quel tonfo andava oltre ai soliti scricchiolii del legno. Nonostante la felpa fosse abbastanza calda brividi cominciarono a percorrermi la schiena, era tutto dannatamente inquietante e le luci traballanti delle candele rendevano il tutto ancora più surreale.

-''Are young going to Scarborough Fair? Parsley, sage, rosemary and thyme ''

Una voce soave riempì il corridoio della a me riconoscibile canzone celtica Scarborough Fair, camminai a a passo lento come ipnotizzata da quella voce melodiosa e incredibilmente intonata. Il canto sembrava doloroso e malinconico e rendeva l'atmosfera ricca di magia mescolata alla prima tanto inquietante e adesso rilassante semioscurità.

-''Remember me to one, who lives there. He once was true love of mine''

Avanzai fino a raggiungere il grosso portone che si trovava alla fine del corridoio, l'aria gelida mi colpì le gambe scoperte e quando notai che la porta era socchiusa la scostai leggermente per poter scoprire il proprietario di una voce così meravigliosa.

-''Tell him to make me a cambric shirt. Parsley, sage, rosemary and thyme''

Mi appoggiai allo stipite della porta rapita dalla voce di Kanato adesso così chiara, un moto di preoccupazione mi colpì quando lo vidi seduto sulla ringhiera del balcone con le gambe che penzolavano nel vuoto, ma ero troppo impegnata a lasciarmi cullare dalla sua voce per riuscire a dire qualcosa o per raggiungerlo e farlo scendere.

-''Without no seams nor needlework. Then he'll be a true love of mine''

Pensai alle parole di Ayato, Kanato aveva sempre avuto una voce meravigliosa e la passione per il canto, passione che sua madre aveva trasformato in puro dolore quando lo costringeva a cantare fino a lacerarsi le corde vocali. Il cuore cominciò a battermi forte del petto e sentivo le lacrime negli occhi, brucianti e desiderose di cadere.

-''Tell him to find me an acre of land. Parsley, sage, rosemary and thyme''

Kanato sembrava un bambino, stringeva al petto il suo orsetto osservando la Luna che gli accarezzava argentea e meravigliosa il viso. Mi portai una mano al petto e cominciai a sussurrare le parole che conoscevo, il ragazzo dagli occhi viola sembrava essere molto concentrato, nonostante il freddo fosse pungente a quell'altezza.