Signorina Ouelette?

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La sua insegnante di inglese, con aria stufa, aveva appoggiato una mano sul banco di Natalie. «Dov'è il suo compito, Signorina Ouelette?». Natalie ebbe un singulto. «L-l'ho dimenticato a casa, Signora Homenuik». L'insegnante sospirò di rabbia e rimase lì in piedi. «Il suo tempo è scaduto, Signorina Ouelette. Non mi deluda».

Natalie rimase un attimo sorpresa da quelle parole. Non sapeva il perché, ma sentiva che quelle parole avevano qualcosa di familiare. Poi, ignorò semplicemente quel pensiero e tornò ad ascoltare la lezione, addormentandosi poco tempo dopo, naturalmente.



Più tardi, lo stesso giorno, si stava dirigendo verso il suo armadietto a prendere il materiale per la quarta ora, quando all'improvviso il suo ragazzo, Chris, si avvicinò a lei.



«Ehi... ti vorrei parlare in privato dopo la scuola, va bene?». Lei sorrise amorevolmente a Chris, senza sospettare nulla di strano. Lui era sempre stato un ragazzo molto dolce.

Durante la lezione di francese, aveva deciso di non ascoltare, così aveva iniziato a scarabocchiare qualcosa su un foglio, disegnando quello che amava tanto disegnare: sangue, omicidi, gente che viene accoltellata e coltelli.

Le altre persone avrebbero detto che questo era piuttosto raccapricciante da parte sua disegnare cose del genere, ma lei non ci vedeva nulla di sbagliato. Per qualche strana ragione, lo sentiva come una cosa normale per lei.

«Signorina Ouelette».

Rapidamente coprì i fogli con un braccio e alzò lo sguardo verso il suo insegnante di francese, cercando di nascondergli la sua paura. «Uh... sì, Signor LeVasseur?». Lui fece cenno col capo di spostare il braccio dal foglio che stava coprendo. «Fammi vedere il tuo lavoro». Un po' titubante scostò il braccio, mostrandogli il disegno di qualcuno che veniva accoltellato da un folle assassino. L'insegnante rimase a guardare per qualche attimo sbigottito, mentre lei sorrideva nervosamente.

«Cancellalo, e inizia a fare il tuo lavoro». Disse, con un tono di voce stranamente calmo.

Lui si allontanò e lei levò un sospiro, iniziando a cancellare il suo disegno. «E signorina Ouelette...». La ragazza alzò lo sguardo. «Il tuo tempo per portare a termine il lavoro assegnato sta quasi per scadere. Ti consiglio di farlo adesso».

Lei sospirò ancora per il rimprovero che aveva ricevuto, sembrava che il tempo remasse sempre contro di lei. Ma per quello che gliene poteva fregare, il tempo ora poteva anche andare a farsi fottere.

Creepypasta||Clockwork : Your time is upDove le storie prendono vita. Scoprilo ora