Let me dream today 2

Cap.18

FRANCESCO
Bianca era svenuta, all'improvviso, dopo la domanda di Ginevra. Mi era tornata in mente quell'immagine ricorrente di Bianca, in piedi, in quella cucina, che era di spalle e stava lavando i piatti. Mi alzai, lasciando la presa dei fianchi di Ginevra, lasciando le sue mani, i suoi capelli, i suoi occhi sorpresi e frastornati. Mi alzai, la presi in collo e la portai fuori, in macchina. Mi era venuto istintivo. Senza dire una parola, o chiedere permesso a nessuno, nemmeno a me stesso. Mentre la guardavo, inerte, adagiata sul sedile posteriore della macchina. Accesi il motore. Dalla finestra del ristorante vidi Ginevra e Dario che si guardavano, spaesati, come un ricordo lontano nella mia mente.
Mentre guidavo una marea di pensieri mi prese.
《Che cazzata ho fatto?》continuavo a ripetermi. 《Ti amo, Bianca. Non posso più nasconderlo, né a me, né a te, né a Ginevra né a nessuno. Ti amo. Ma tu no. Tu sei innamorata di Dario. E io ora ho fatto una cazzata enorme a portarti via, senza dire niente a nessuno. Non so cosa mi è preso. Semplicemente le gambe si sono mosse da sole, e le braccia, e il cervello. Come se fosse una cosa naturale, per me. Forse mi odierai. Perché Dario non te lo perdonerà. Si chiederà perché l'ho fatto.
Ma io non posso dirgli che ti amo. Perché rovinerei tutto. Quindi io dirò solamente che ti avevo portato a casa di corsa perché dovevo farlo, perché eri sicuramente svenuta e portarti all'ospedale sarebbe stato troppo lungo, e avremmo messo agitazione a tutti...》Mi resi conto di star parlando con una che nemmeno poteva sentirmi (e menomale), così tacqui. Arrivammo a casa e la portai su per le scale in collo. Poi la adagiai sul suo letto. Avevo una voglia matta di baciarla. Irrefrenabile. Perciò me ne andai, ripetendomi mentalmente che ero un cretino.