Caro Diario,
Avverto il motore spegnersi, le gomme non roteare più sull'asfalto e la macchina bloccarsi, non so cosa mi spinge ad aprire gli occhi, forse il dolce suono di studenti o il profumo di cibo caldo e succulento.<<Axel.>>una manina mi scuote la spalla mentre mi metto eretta sul sedile, devo essermi addormentata di nuovo ma, nonostante il leggero stordimento, non mi distraggo un attimo dall'ammirare il campus prestigioso dal finestrino.<<Axel, siamo arrivati.>>sento il freddo dei suoi anelli congelare il mio collo e un fascio di brividi pervader la schiena.
Scuoto il capo.<<Sì.>>apro lo sportello e subito mi cimento con i piedi sulle mattonelle antiche del piccolo centro di ritrovo nel quale siamo in sosta. Studenti a destra e a sinistra, tutti sorridenti e ottimisti, chi con i libri in mano, chi con cappuccino o frappé, una nota di risate e tanta spontaneità. Per un momento, forse due, penso a cosa ci faccio io in un posto così. Eddy sarebbe stato abbastanza delicato e pieno d'amore nel darmi la riposta che tanto vorrei sentire, rimettere incisa nelle orecchie. Con una mossa, Natalia apre il bagagliaio ed estrae il mio valigiotto pesante e straboccante di pagine di quaderni, pendono dal margine, chiunque riuscirebbe a leggerci le parole.<<benvenuta alla UCLA.>>sorride, passandomi il mio bagaglio, mentre io incantata incantata in quella bella visione mi guardo intorno, cercando chissà quale punto di riferimento, fino a quando l'occhio non mi cade su un albero fiorito, un bel pesco dai frutti corposi e rossi, sotto il quale legge timidamente una ragazza, che in qualche strano modo riesce ad attirare la mia attenzione con la sua innocenza e il suo buon senso. Cerco di leggere il titolo del suo libro ma nulla da fare, sfoglia le pagine velocemente e mi distrae dalle lettere, perché in un secondo momento è come se riuscissi a percepire cosa pensa, la sua paura del mondo di chiusa dietro occhialozzi tondi e grandi, che tanto mettono in risalto i suoi begli occhi azzurri.<<Axel.>>mi richiama la voce cauta e tenera di Natalia, che senza irritare il mio essere soprappensiero, mi guarda senza scrutare e sorride nel vedere il mio viso più allegro.<<Senti, io dovrei passare un attimo dal mio fidanzato, se hai voglia potresti accompagnarmi, vorrei, ecco, che li conoscessi. Ovvio>>balbetta appena, con un rossore sulle guance.<<se hai voglia.>>si gratta la nuca, caricandosi su una spalla la sua borsa rossa corallo.
Annuisco senza sprecare tante parole, d'altro canto mi ha portata fino a quan, glielo devo un favore, e anche se non ci tengo particolarmente a fare amicizia,una vocina nella mia testa mi ripete che è la cosa giusta, il timbro caldo della voce di Eddy rimbomba nelle orecchie e mi spinge a seguirla tra i ragazzi, trascinando con me la pesante valigia. In un lampo, ci troviamo con i piedi nel prato a calpestar l'erba umida, sento piccoli rametti rompersi sotto i miei anfibi macchiati e il rumore di voci riempirmi le orecchie; per ora non traggo nessun commento sul mio aspetto, il che molto positivo per la mia permanenza nella scuola. <<Li aspettiamo qui, dovrebbero arrivare fra cinque minuti.>> mi siedo sulla panchina appoggiandomi sulle gambe la valigia e, col calar dello sguardo, rimango paralizzata sulla schermata del mio cellulare che tanto poco luminosa permette solo ai miei occhi di veder lo sfondo.
Deglutisco senza mai alzare lo sguardo, negli occhi preme la tristezza e torna alla mente tutto, quella parziale gioia si dissolve in quattro battiti di ciglia, lo scalpore del cuore si fa più forte nel mio petto e sembra quasi che la mia cassa toracica voglia esplodere. Non posso piangere, ma lo farei se fossi in camera mia, devo mantenere costante il mio orgoglio e non distruggere quello che, ormai, di più bello ancora ho.
L'apparenza, quel leggero strato di mistero che mi avvolge e nasconde tutto agli occhi indiscreti e inadatti.<<Gli mancherai.>>alzo lo sguardo di scatto e la vedo, lì, i suoi occhioni dispiaciuti che guardano l'immagine, tremante per la mia espressione distrutta, come se avvertisse il mio dolore sulla pelle. Eh non riesco ad arrabbiarmi, rimango in silenzio con il capo chino, sistemandomi una ciocca di capelli con le dita fredde, avvolte nella manica del maglione.
<<Eccoli.>> alza lo sguardo e sfoggia un sorriso smagliante con l'avvicinarsi di un gruppo di ragazzi strani, che fanno una specie di i trenta ad effetto, quelle che ci sono nei film è che lasciano sempre la protagonista di stucco. A me, al contrario, provoca solo molta irritazione.
'Axel, piccola, rimani forte.'
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- Stay strong -
RomanceIo:>esito> ammetto, a fior di labbra. Mi accarezza la guancia e sghignazza. L:>esita> 'Rimanere legati , nonostante gli imprevisti , è davvero difficile. È questo che succede alla nostra Axel. Il suo piccolo amore è semplicemente una turbine di disa...