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Caro Diario
Dopo il fiatone irregolare e affannoso , mi siedo sul tavolino , di lui nemmeno traccia ma la cosa mi interessa positivamente , e poco mi importa della sua assenza.
Rimango appannata a guardare la libreria infinita. Alzo lo sguardo e un libro , verdognolo , di tessuto morbido ma che non riguarda la pelle autentica degli altri, sembra pronunciare il mio nome ,mentre prendo fiato , con le gambe che penzolano giù dal tavolino e il sedere ben posato sul legno rigido e freddo.
Mi sfilo le ballerine , mi avvio -scalza - verso la miriade di libri con storie e origini diverse. La cosa mi ha sempre affascinato , nonostante io sembri una tipa tosta e menefreghista .
Estraggo il manoscritto, che ,dal titolo, sembro poco conosciuto , ma che intriga particolarmente il mio cuore infranto, illuso nelle parole di Eddy che pervadono i ricordi.
'Sperduti ' Lo so , forse é un po' inquietante , ma accarezzandone il titolo in cicciotto e i margini curati la cosa sembra emanare scintille.

'Ti prego, non fidarti dell'autentico , non fidarti sempre e solo del conosciuto , del sicuro , rischia , fai dei libri un arma di difesa , rendili tuoi , immedesimati in ognuno di essi e ti prego , non giudicarli mai dalla copertina '
Me le ricordo ancora quelle parole , era una serata d'estate , nella mia casetta sull'albero , il mio ex rifugio; Eddy le scandì talmente bene da farmele rimanere impresse in ogni particella di cervello.
Abbasso lo sguardo mentre un dolore lancinante mi neutralizza il petto , come se il cuore fosse esploso , come se avesse ucciso ogni mia parte di orgoglio , come se avesse distrutto la mia forza ... come per uccidermi dal dolore . Al solo ricordo, ecco che la tristezza diventa paura, paura di dimenticare, paura di non essere ricordata. Paura di diventare inevitabilmente debole.

* * *
Casco sfinita sul letto morbido della mia nuova stanza , le lenzuola sono chiare , troppo chiare per i miei gusti , troppo , ma non ho ancora avuto il tempo per andarne a comprare un paio diverso e specialmente nuovo, che non odora di vecchio.
Di Natalia neanche l'ombra , nemmeno il respiro e il profumo di vaniglia , il suo letto è perfettamente fatto , come nuovo, e lo zaino é appoggiato vicino al comodino; ci sono varie scritte sopra e le ammiro mentre mi infilo il grande e largo pigiamone in flanella nera e cotonata.
Mi riscaldo le braccia mentre le mie dita incrociano le ciocche dei miei capelli per formarne due trecce lunghe e sode -anche se non so bene se due trecce possano essere sode o no-.
Accarezzo la foto sul mio comodino , la prendo in mano e la appoggio sulle ginocchia. Rimango , come sempre , sbigottita dalla grande differenza di personalità delle due persone ormai familiari che sono ritratte.
'Siamo unici, piccola. Sei unica, speciale...rara.' (Eddy)
Accarezzo con un dito il volto immortalato di Eddy,nonostante il vetro, me lo avvicino alle labbra e gli lascio un bacio lieve , poi me lo accosto alla fronte e sospiro distrutta , infrante nella consapevolezza che lui non sarà mai più in grado di darmi un abbraccio o una carezza , di togliermi le lacrime. Non sarà più in grado di vivere, di farmi sicurezza, quelle certezze di cui ho bisogno. Di regalarmi i suoi sorrisi, le sue risate. Non sarà in grado di starmi a fianco fisicamente, non ci sarà più.

Io:<< Non so bene perché ma non penso che riuscirò mai a superare la tua perdita , eri troppo importante per lasciarmi da sola , così , con troppi imprevisti. >> singhiozzo e mi asciugo le lacrime ormai colate mentre una mitragliatrice mi sfracella lo stomaco in pezzetti di roccia sgretolata.
<<Cazzo Eddy , io so che tu sei qui adesso , è come se sentissi il tuo respiro qui , sul mio collo , il tuo profumo delicato di 'bagno-schiuma' alla camomilla , e ... >> piango e respiro affannoso << ... Eh mi manchi , tantissimo , troppo. >>. Dico mentre mi abbandono al dolore . Abbasso il volto ma non smetto di singhiozzare, come se avessi bisogno solo di quello.
<< Per favore dammi un segnale , fammi capire che non sono più sola , che tu mi sorvegli sempre ,a modo tuo , che non mi hai abbandonata , che sono sempre nelle tue mani ... che sono al sicuro. >> dico , mentre chiudo gli occhi , mentre respiro profondamente per calmarmi anche se sembra impossibile non sentire la mancanza.
Il libro sul comodino , sempre fermo , la porta ,sempre ferma , la finestra è ancora aperta ,fa brillare un unica stella nel cielo .
<< Ti prego , Eddy , ne ho bisogno. Non riesco più a credere in nulla. >> dico mettendomi le mani sul viso , distrutta, come consapevole di non riuscire più a gestire nulla.
Il libro é improvvisamente a terra , sobbalzo nervosamente e un sorriso si allarga sul volto , la gioia si sprigiona silenziosa in me .
Lo interpreto come un segnale , anche se sembro solo una bimba sciocca e stupida . Non mi frega e non mi importa , per me é più che sufficiente sapere che lui c'è, qui , ora, con me, per sempre. Anche se non fisicamente, lo farò vivere nei miei incubi.
Gli occhi si chiudono mentre la schiena aderisce sotto il lenzuolo e il lieve plaid , non essendo abbastanza freddo per il piumone invernale anche se siamo all'inizio di ottobre.
Le lacrime, ancore presenti sulle mie guance ,si sono come placcate dopo la caduta improvvisa del libro. Esausta, provo a liberare la mente, il cervello, cercando di non pensare agli eventuali imprevisti che il domani mi riserva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2017 ⏰

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