capitolo 4

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La luce delle stelle erano le sole ad illuminare la mia stanza sommersa dal buio più caotico. La casa era vuota ed il silenzio era snervante. Elena e Lydia erano già andate nella villetta di Jackson e Scott ed io ero rimasta lì, sola con i miei pensieri.

Ero sdraiata sul letto a fissare fuori dalla finestra mentre le emozioni parlavano da sole. Più in là si intravedeva una luce arancione e a volte si sentivano qualche grida di ragazzi ubriachi. Erano sicuramente al falò. Avevo intenzione di andarci, eppure mi sentivo un po’ giù di morale.  Per mia madre, per Scott… Elena non doveva sapere nulla, ma il senso di colpa era attaccato con una feroce morsa alla gola. Era come se degli artigli invisibili stessero premendo appena incontravo gli occhi della mia amica.

Mi sentivo dire all’interno della mia mente “bugiarda”. Se avrei raccontato tutto ad Elena avrei perso per sempre la sua amicizia. L’unica cosa plausibile da fare era tenersi tutto dentro e fare finta che non sia successo nulla. Ed era quello che avrei fatto per tutta l’estate.

Non volevo rovinarla solo per uno stupido bacio senza senso! A quelle parole il mio stomaco si ribellò non approvando quello che avevo detto.

Chiusi gli occhi e cercai di ricordare il viso di Scott per vedere l’effetto che mi faceva. Era davvero un bel ragazzo, dolce, premuroso… eppure non sentivo le farfalle allo stomaco, non sentivo il cuore andare in tilt o cose del genere.

In realtà non provavo nulla per Scott. Eravamo amici ormai da tanto tempo e pensare un futuro insieme a lei mi sembrava davvero una stupida e banale idea.

Mi alzai dal letto cercando di non pensare più a quel stramaledettissimo bacio, ma ogni volta che chiudevo gli occhi rivivevo quella scena. Scossi la testa e mi ripetei a me stessa che non dovevo pensarci più.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi completamente sbavati dalla matita nera. Mi risciacquai il viso un paio di volte, finché la matita nera non se ne andò. Quella serata volevo essere semplice, non volevo ne truccarmi gli occhi ne le labbra anche perché non volevo ricevere le solite attenzioni che mi prestavano i ragazzi.

Tutti a scuola mi riempivano di complimenti, eppure io non mi vedevo bella, affascinante, sexy. Mi sentivo brutta, stupida. Non credevo in me.

Sorrisi a quella ragazza semplice riflessa nello specchio per poi ritornare in camera. Mi aggiustai il vestito e presi la borsa, controllai l’ora. Fra un momento all’altro doveva arrivare Scott. Indossai un paio di ballerine bianche e poi scesi le scale per arrivare in soggiorno.

Lasciai questa volta la borsa a casa, sarebbe stato solo un peso in più. Così aprì la porta e mi ritrovai d’avanti Scott, pronto a bussare. Il suo sorriso era talmente affascinante che i miei occhi si soffermarono a guardarlo.

-Bene, bene, bene…Amanda, vedo che sei in anticipo!-

-Piantala!- dissi dandogli una pacca sulla spalla, ma lui mi precedette e mi afferrò il polso facendomi avvicinare a lui. Si abbassò leggermente e i nostri volti si ritrovarono vicini come i nostri occhi mentre si fissavano seri. Le sue mani mi presero delicatamente il volto mentre le mie gli afferravano la camicia cercando lentamente di allontanarlo.

-La dovresti finire di starmi così vicino…-

-Non ci riesco…- ammise in tutta sincerità.

Le sue labbra pressarono sulle mie leggere e morbide, mentre cercava di farmi mettere in punta di piedi così da baciarmi meglio. Mi separai dalle sue labbra con il respiro pesante.

-Ti prego Scott…- dissi quasi supplicandolo  – ci scopriranno così…-

-Non m’importa..-

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