Esercitazioni

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Io e Mattia continuavamo ad allenarci. Era tardo pomeriggio ormai, quasi le sei. Dopo aver riferito tutto ciò che sapevo su Leonardo Mattia aveva detto che adesso era ora di allenarmi seriamente e che inseguire Leonardo era solo l'inizio. Infatti, se con Leo avevo percorso per tre volte l'intero parco, Mattia me lo aveva fatto percorrere per dieci volte a corsa sostenuta. Inutile dire che alla fine del primo giro mi sono seduta su una panchina del parco per riprendere fiato. E lui era lì, perfettamente in forma, che non capiva perché mi fossi fermata dopo un solo giro! Lui sarà anche abituate a fare il giro del parco correndo velocemente per cento volte, ma per me era già tanto arrivare intera dopo il primo giro. Almeno con Leo più che correre camminavamo velocemente. Dopo i giri di corsa Mattia aveva proposto di cominciare con una serie di flessioni per poi passare agli addominali. Dopo cinque flessioni ero già stanca. Insomma, come si fa a non essere stanchi quando devi fare le flessioni con Mattia seduto su di te?! Mi ha detto di continuare e mi ha minacciato che, se non avessi finito di fare tutte le cinquanta flessioni, non saremmo tornati a casa. L'ho guardato con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata. Speravo che stesse scherzando, invece lui mi ha risposto semplicemente che l'insegnante, la prima volta, gli ha fatto fare di peggio. Non voglio immaginare cosa gli abbia fatto fare. Con gli addominali è andata meglio,anche se ormai mi faceva male tutto il corpo. Ora sono in macchina con Mattia e stiamo tornando a scuola. Non faccio altro che pensare a quelle parole. Cosa significa che devo stare attenta e che in questa scuola non sono al sicuro? E chi è quello sconosciuto dagli occhi color mare? Domande senza risposta vorticano nella mia mente, creando pensieri confusi.

"Vedrai, stasera ti divertirai tantissimo." Disse Eleonora saltellando per la stanza. Ero appena uscita dal bagno, dopo essermi fatta una lunga doccia calda per rilassare i muscoli doloranti.
"Ele, ma di che stai parlando?"
Lei si girò verso di me sgranando gli occhi.
"Ma come?! Mattia non te l'ha detto? Eppure gliel'ho ripetuto mille volte di dirtelo! Allora te lo dico io. Stasera usciamo a fare un giro in città. Diciamo che è una specie di esercitazione da spie."
"Okay e quindi? Io che dovrei fare?"
"Come che dovresti fare? Devi prepararti. Su, muoviti. Non voglio scuse."
"Ele ma è proprio necessario? Sono stanchissima e non mi sento le braccia e le gambe."
Le dissi facendole gli occhi da cucciolo. Speravo che si sarebbe intenerita e che mi avrebbe lasciato in camera a riposare.
"No."
Secca e decisa. Non avevo scampo, sarei dovuta andare con loro e avrei dovuto aspettare per riposarmi.

"Allora è tutto chiaro? Avete capito tutti il piano?"
Annuimmo tutti insieme. Qualche ora fa eravamo arrivati in questa cittadina e ora stavamo elaborando un piano per disattivare i sistemi di sicurezza di una banca. Li avremmo riattivati dopo qualche minuto, ci aveva spiegato Mattia. Era solo una piccola esercitazione per mettere alla prova le nostre capacità, mie in particolare. Guardai le facce dei miei compagni: Eleonora non vedeva l'ora di procedere con l'operazione, infatti lei sarebbe andata insieme a Isabella a disattivare gli allarmi al centralino di controllo. Mattia e Luca avrebbero preso una cosa e poi l'avrebbero riportata al suo posto, ma non sapevo di cosa si trattasse. Io avrei fatto da diversivo e avrei cercato di allontanare le guardie, semmai c'è ne fossero state, e di avvertirli se arrivava qualcuno. Li guardai con una faccia sorpresa quando me lo dissero, ma loro si giustificarono dicendo che per me era la prima volta, quindi fare il diversivo era un buon modo per cominciare . Eravamo sul tetto della banca. Eleonora e Isabella erano appena entrate dal tetto e adesso camminavano per i condotti dell'aria.
" Mattia, siamo arrivate. Cosa dobbiamo fare adesso ?" Chiese Isabella, attraverso gli auricolari.
"Controllate se ci sono guardie all'interno, a quel punto interverrà Camilla provocando un diversivo. Altrimenti entrate e disattivate gli allarmi, penso che tu sappia abbastanza bene come si fa, vero Isa?" Disse ironico Mattia
"Ovviamente. Aspetta che controllo."
"Isa, muoviti. Mi sto scocciando di stare ferma."
Disse Ele sbuffando.
"Sta zitta elfo,o ci farai scoprire." Disse Luca, che era stato zitto fino a quel momento. "Senti, gorilla poco cresciuto, non dire a me di stare zitta altrimen-"
Eleonora non riuscì a completare la frase che Isabella intervenì dicendo:
"State zitti entrambi, penso che qui ne abbiamo tutti abbastanza. Cercate di fare i seri almeno per una volta."
Sentivo Ele borbottare e Luca sbuffare. Erano proprio due bambini troppo cresciuti. Isa continuò, rivolgendosi a Mattia:
"Mattia ci sono due guardie qui sotto. E ho sentito che un' altra sta controllando il perimetro. Ci serve un diversivo Lilla."
Concluse rivolgendosi a me. Guardai nervosa Mattia, non avevo mai fatto da diversivo, ma speravo che non ci volessero chissà quali capacità. Lui mi guardò negli occhi e, mettendomi le mani sulle spalle, mi disse:
"Lilla sta tranquilla, ce la puoi fare. Ricordi cosa ti ho detto mentre venivamo qui?"
Annuii. Ricordavo che mi aveva detto che sarebbe bastato qualche rumore abbastanza vicino alle guardie per farle correre a controllare e avvertire le altre, prima di colpire alla testa e farle svenire. Presi un respiro profondo.
"D'accordo. Ce la posso fare."
"Brava Lilla,è questo lo spirito giusto."
Mi disse Luca sorridendo. Era tornato il bambino giocoso di prima, pieno di adrenalina e di voglia di fare. Gli sorrisi nervosa e veloce scesi dal tetto. Cominciai a correre vicino al muro, cercando di fare meno rumore possibile. Ad un tratto sentii dei passi e qualcuno dire:
"Qui è tutto tranquillo, Carlo. Non succede mai niente di emozionante."
Oh, non preoccuparti. Presto sarebbe successo qualcosa di molto movimentato. Mi accovacciai e raccolsi alcune pietre abbastanza grandi. Le scagliai con forza contro la strada, in modo che il rumore si sentisse abbastanza da attirarlo. "Aspetta Carlo. Ho sentito qualcosa. È meglio che vada a controllare."
Mi appiattii maggiormente contro il muro. Passò davanti senza vedermi e si fermò a controllare la causa del rumore. Adesso. Pensai e lo colpii in testa, facendolo cadere a terra gemendo.
"Marco? Marco! Marco cosa è successo? Giovanni andiamo subito a controllare!"
Disse la voce dall'altra parte del wolkie talkie. Soddisfatta cominciai a correre dalla parte opposta all'entrata, per risalire sul tetto, finché un paio di braccia non mi presero e mi sbatterono contro il muro. Una mano mi coprì la bocca, impedendomi di urlare, e i miei occhi ne incrociarono, nuovamente, un paio verde mare.

Spazio autrice
*entra silenziosa in punta di piedi* ehm... Salve a tutti gente 👋 si, lo so che vorreste tanto uccidermi per il ritardo ma chiedo infinitamente perdono! Ho avuto mille impegni che mi hanno reso impossibile cominciare il capitolo e all'inizio non avevo molte idee su come strutturarlo, perciò abbiate pietà, anche perché l'ho fatto più lungo dei precendenti :) anche se forse è un po noioso. Comunque alla fine ce l'ho fatta* agita un pugno in aria* prometto che mi farò perdonare!
Baci Kekka ❤
Ps. Scusate per eventuali errori
Pps. Lulu_omega ho pubblicato con un giorno di anticipo, vedi quanto sono brava? :)

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