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2 mesi dopo... (Ottobre)
(la storia è sempre raccontata dal punto di vista di Sascha)

..."Anche io ti amo Ste, ci vediamo dopo♥"...sbatto le palpebre qualche volta e mi ritrovo nella mia solita stanza da letto. L'ho sognato, di nuovo. Non c'è nessun amore ricambiato. Nessun anniversario. Nessuna casa con lui. Niente. La solita vita. Ormai ci sono abituato, lo sogno quasi ogni notte. Mi alzo svogliato e sfioro coi piedi il pavimento gelido, come al solito le ciabatte sono nel punto della stanza più lontano dal letto. Vado verso il bagno e mi accorgo che fuori piove e c'è la nebbia. Perfetto. Guardo fuori dalla finestra e ripenso al sogno, chiudo gli occhi e sento le sue labbra sulle mie. Basta. Mi sciacquo la faccia per togliere ogni traccia di quel sogno dalla mia mente e poi torno in camera a cambiarmi. Apro l'armadio e, ironia della sorte, la prima maglia che vedo è quella rossa dei Mates. Ma è tutto pianificato o sono molto sfigato? Bah io non capisco. Metto una felpa, i jeans e poi scendo di sotto. Ignoro il saluto di Sabri e afferro la giacca appoggiata sulla sedia. Apro velocemente la porta e sono fuori. L'aria fredda mi investe il viso ma è
una sensazione piacevole, mi risveglia completamente e mi libera la mente.
Entro al bar a fare colazione e mentre aspetto il caffè seduto al tavolo apro instagram e inizio a scorrere le notifiche. Guardo un po' di foto in cui sono stato taggato e una attira la mia attenzione: è un video, con i momenti della "Saschefano", leggo i commenti: la maggior parte sono cuori o commenti in cui dicono "È reale!/E poi dicono che non esiste la Saschefano..."
Sorrido amaramente guardando quel video, se sapessero com'è veramente. In parte hanno ragione, io lo amo. Ma lui no. E non cambierà mai questa cosa. Appena realizzo questa cosa che ho pensato istintivamente mi alzo e corro, corro lontano. Una lacrima mi riga la guancia. Sto piangendo? Io? Sto piangendo per un ragazzO? Ho sempre considerato stupido perdere tempo dietro a delle persone che non ricambiano i nostri sentimenti, ma ora capisco. È stupido, ma non si può lasciar perdere. È una cosa più forte di noi. Bisogna stringere i denti e ignorare il dolore. Ma è difficile. Mi sento come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. Ma io ho 25 anni, cazzo. Il mio telefono suona. Lo prendo dalla tasca e guardo il messaggio che mi è appena arrivato:
Stefanino: Ciao Sa, ho bisogno di parlarti, è una cosa molto importante. Il mio cuore salta un battito. Ti anticipo già l'argomento: ho paura che mi inizi a mancare la Marina. Perché devo illudermi così facilmente? A lui manca la Marina, le parlerà e si risolverà tutto, come al solito. E io sarò lì ad appoggiare ogni sua scelta. Come potrei fare sennò? Eppure... NO. Non posso deprimermi prima di averci provato! Adesso salgo sul primo treno per Firenze e vado a fare quello che avrei dovuto fare tempo fa! A cosa serve piangersi addosso? È meglio fallire avendoci provato piuttosto che rimanere lì a rimpiangere di non averlo fatto.
Corro alla stazione e faccio appena in tempo a salire sul treno appena partito. Ma...il biglietto! Non fa niente, per una volta. Dopo quasi 5 ore di viaggio, di cui 3 fatte nel bagno per evitare i controllori, arrivo a Firenze. Inizio a correre che manco se fossi inseguito da dei cani feroci. In pochi minuti sono arrivato davanti al portone di casa sua. Prendo un respiro profondo e suono al campanello. Sento dei passi. La porta si apre e il mio cuore batte più forte nel vedere chi si affaccia incuriosito dalla porta. Lui: la ragione del mio viaggio o della mia fuga forse, il centro dei miei pensieri da circa due mesi, la persona che amo, la persona che sogno ogni notte, la persona che mi ha fatto perdere la testa e mi ha fatto prendere un treno senza biglietto, al volo, solo per riuscire a raggiungerlo. Lui, la mia ragione di vita. Stefano. Lo guardo sgranare gli occhi. Probabilmente sono l'ultima persona che si aspettava e che sperava di vedere dietro alla porta. Prendo fiato e...
"Lo so che sono arrivato all'improvviso e non mi aspettavi. So anche che probabilmente non speravi che ci fossi io qui. Ma io dovevo provare, non potevo rinunciare al mio amore senza provarci" spalanca ancora di più gli occhi "Non puoi capire...è ovvio, come potresti? Tu non provi la stessa cosa. Ma non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Io ti amo. Ti amo e non ho paura di dirlo, perché è la verità. E non importa se non ricambi, o se mi odierai dopo questa dichiarazione, non mi aspetto un finale da film, questa è la vita reale ma..." Mi porta un dito sulla bocca "Shhh...ma cosa stai dicendo? Io..." si avvicina, e i nostri nasi si sfiorano, i nostri respiri si mescolano, le nostre labbra si toccano e il mio cuore scoppia. L'Amore. Sì, finalmente ho capito di cosa parlavano tutti. Ma non la cotta. No no. L'amore vero, con la A maiuscola, quello di cui scrivono i poeti e gli scrittori, quello di cui parlano le canzoni. Ci stacchiamo e Ste mi sussurra sulle labbra "Ecco di cosa avevo bisogno. Semplicemente di te." Il mio cervello va in tilt. Non sento le farfalle nello stomaco, sento uno zoo. I pensieri scivolano via leggeri, e solo uno riesce ad aggrapparsi saldamente. Quel pensiero riguarda lui, il centro della mia vita.

Amatemi per questo capitolo di 939 parole. , lo so ho di nuovo accelerato i tempi, ma cosa ci posso fare? Li amo troppooo

Would you still love me the same? •Saschefano•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora