Flaws

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"If i showed you my flaws would you still love the same?"

Perché se n'è andato tranquillamente? Decido di scrivergli un messaggio: "Mi dispiace, oggi ho sbagliato, mi sono lasciato condizionare, se vuoi ti raggiungo e parliamo."
La risposta arriva quasi subito: "Non ho tempo di parlare, comunque ti perdono. Ah, sta sera non torno che sono con Giuse e Sal, a domani. Guarda che se mi chiami non rispondo, che saremo in discoteca."
Botta al cuore. Wow. Gli frega molto. Rispondo:"Te ne frega molto, vero?"
"Oddio quando fai la vittima..."
Spengo il telefono e mi metto a guardare la gente che passa. Loro hanno i loro problemi e non immaginano certo che cosa mi possa passare per la testa. La mia testa sta per scoppiare, troppo piena di pensieri. Ho bisogno di rifarlo. Ne ho bisogno. Vado al primo supermercato che incontro e compro tre bottiglie. Mi ero ripromesso che non mi sarei più ubriacato dopo quella cazzata, ma a quanto pare non sono bravo a mantenere le promesse. Inizio a camminare verso la periferia, finchè non raggiungo un vicolo. Lì mi fermo e mi siedo con la schiena contro il muro. Mi ricordo quando sono venuto qua l'ultima volta. Anche quel giorno avevo litigato con Ste, perchè lui diceva che trattavo male la Marina. Così io sono venuto qui e poi lui mi ha chiamato, e dopo che mi ha raggiunto abbiamo chiarito come al solito, come fanno tutti i migliori amici. Chissà se lui si ricorda ancora questo posto. Mi torna in mente Stefano e inizio ad incazzarmi.  Tiro dei pugni contro il muro di cemento e mi sfogo, maledicendo me e il mio strano amore nei confronti di quel ragazzo che mi ha rubato il cuore. Lui non mi ha considerato prima, quando gli ho scritto il messaggio. Non gli cambia niente che io sia con lui o sia lontano.

Sono passate ormai ore da quando me ne sono andato e ormai è pomeriggio inoltrato. Mi sento la testa libera dai pensieri, finalmente. Ma no, non posso stare un attimo tranquillo. Nell'ombra vedo qualcuno che si avvicina. "Vattene Stefano"
Dico strascicando qualche lettera.
"No, non me ne vado" poi si avvicina, e spalanca gli occhi "Sascha che cazzo hai fatto?"
"Non lo vedi da solo? O te lo devo spiegare io? Ora vattene!" non vorrei essere così acido, ma non ce la faccio. Mi giro verso di lui e lo guardo. "Mi dispiace, non avrei voluto che mi vedessi in queste condizioni, mi ero ripromesso che non sarebbe più successo.'' Lui mi guada interrogativo. Non gliel'ho mai raccontato.                                                                                       ''Beh...qualche anno fa una sera ero uscito con degli amici, che ormai non frequento più e appunto mi sono ubriacato. Io non so perchè, cosa mi sia passato per la testa ma mi sono offerto per portare una ragazza a casa e...'' non riesco ad andare avanti ''abbiamo fatto un incidente. Lei è andata in ospedale con un trauma cranico e si è salvata per miracolo. Da lì avevo deciso di non bere mai più, ma oggi stavo troppo male, e quando sono arrabbiato non riesco a controllarmi'' Stefano mi guarda negli occhi. Lo capisco. ''Non sei obbligato a restare anche adesso.'' Dico con gli occhi lucidi per l'alcool e per i ricordi portati a galla.  Lui alza lo sguardo e pianta i suoi occhi nei miei. Poi si avvicina e inaspettatamente mi avvolge in un abbraccio.

"Ma io voglio restare perché ti amo anche con i tuoi difetti" Dopo queste parole mi torna in mente di nuovo quella canzone. "If i showed you my flaws would you still love the same?" Non faccio in tempo a rispondere qualcosa che i sensi si annebbiano e sento solo un braccio che mi aiuta a reggermi e cerco di fare un passo dopo l'altro, anche se mi sembra di fare una fatica enorme. Poi sento che Stefano mi fa sdraiare sul letto, e un attimo dopo cado in un sonno profondo...

GUE-GUE-GUE-GUE LA GUERRA DEL PETROLIO, GUE-GUE-GUE-GUE LA GUERRA DEL PETROLIO...Okay vado, addioo

Would you still love me the same? •Saschefano•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora