Uomo tormentato per mancanza d'amore
ansimi e squarci il silenzio della notte
una notte che pare vuota
come i tuoi occhi
una notte dove le nuvole hanno serrato come una cassaforte la città
facendo oscurare ogni viale.
Una città che rassomiglia ad un presepe in fiamme
dove non alloggiano pastori, pecore, uomini ubriachi all'osteria
ma persone malate, infette, circondate dal male.
Le loro mani, i loro gesti e sguardi sono colmi di ingratitudine.
Uomo fragile che percorre strade dissestate
cammini piano come un cacciatore che ha timore di far scappare la preda prescelta.
Una cerimonia: unione di folli pensieri disperati!
Attorno foglie secche calpestate da chi ha preceduto il tuo cammino verso quel pozzo amaro: "pozzo di schiavitù".
Quando il muro crolla nessuno lo rialza
solo ombre
bare vuote per accogliere vite andate!
Ci sono immagini dietro alberi
fuoco e carbone sparso verso quel luogo prosciugato
dei tuoi occhi fissi verso il cielo serrato
arido luogo dove i colori non riflettono e sono stati confusi con l'opaco.
Sbatti le ciglia per far crollare quell'immagine
ma è vero tutto quello che vedi
attraverso quegli occhi stanchi.
Ora la tua mente riflette, assimila
scavando sempre più nel profondo e annunziando al tuo inconscio
che sta per far luce nei ricordi tristi
quelli che hai preso a coltellate
depositandoli dove l'occhio interiore non può vedere.
Il muro crolla
quella barriera è fragile come un piccolo ruscello nei giorni aridi
non vedrà mai il mare, non assaporerà mai la libertà.
Ora il vento ti colpisce in faccia
e puoi vedere chiara la notte scura e ti accorgi che rassomiglia a quello che ti porti dentro.
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Frammenti dell'anima
PoetryHo scritto queste poesie tra i 15 e i 18 anni. Era un tempo bello e terribile. Vivevo in un presente limitato e immaginavo poco il mio futuro. Quello che ricordo è che avevo una voglia particolare di scrivere. Alessio Rizzo.