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Leo è al tuo fianco, col piede sullo sgabello dove sei in bilico, mentre il cappio ti stringe la trachea.

Non lo sai come ti sei ritrovato qui. Ci sei e basta.

Senti Leo che dice: "Non volevo che andasse a finire così."

Con il piede sullo sgabello dove sei in bilico, Leo dice: "Devi credermi, non volevo."

Tu cerchi di deglutire con il cappio che ti stringe la gola e gli dici: "Leo," gli dici: "Leo tu non esisti."

Siete alla resa dei conti, adesso.

Leo dice: "Se io non esisto spiegami: com'è che stai per morire impiccato?"

Agli occhi dell'abbaino della mansarda c'è un solo uomo che si tiene in bilico su uno sgabello, ma è Leo a farlo dondolare e la vita è la tua.

Poi senti una voce. Qualcuno che grida: "Fermo!" ed è Vincent che ha sfondato la porta e viene verso di voi.

Vincent viene verso di te, solo verso di te, perché Leo non c'è. Non c'è più. Puff. Scomparso.

E ora tu sei un uomo solo che sta per impiccarsi a una trave.

"Non farlo."

"Vattene via", gridi.

"Non farlo."

"Non sto uccidendo me, sto uccidendo Leo."

Non stai uccidendo te, stai uccidendo Leo.

"Per amor del cielo, non dire cazzate."

Non dici cazzate.

Dài un calcio allo sgabello e ti lasci cadere.

Giù.

*F I N E*

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