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Vomiti a ogni stazione stazione, ormai.

A ogni ingresso in stazione, quando il treno rallenta la propria corsa fino a fermarsi, speravi in un deragliamento. Così da non vomitare più, mica per altro. Sei un professionista del mal di viaggio. Mal di mare, mal d'auto, mal di treno.

È così che Leo è entrato nella tua vita.

Vomiti alla prima stazione.

Vomiti alla seconda stazione.

Vomiti alla terza stazione.

Leo studiava moda in una scuola serale. Non hai ben capito bene il motivo, ma Leo riusciva a combinare qualcosa solo di notte. Se lo beccavi in giro di giorno capace che alle mucche sarebbero spuntate le ali dal culo.

Tu sei tutto l'opposto. Va via il sole e ti eclissi anche tu. Sei un diurno, per così dire.

Vomiti alla quarta stazione.

Vomiti alla quinta stazione.

Cinetosi, la chiamano i medici. O, più semplicemente, malessere da movimento. Sudi, sbianchi, hai mal di testa, nausea e vomito.

Vomiti alla sesta stazione.

È così, per caso, che hai conosciuto Leo.

Come hai conosciuto Leo è che sei andato in bagno subito dopo la settima fermata. Eri all'apice della cinetosi e l'hai trovato occupato. Dentro c'era Leo che si faceva la barba e fischiettava.

Che era Leo loh ai scoperto dopo, Quando stavi quasi per buttare giù la porta per non vomitarti addosso e lui è uscito rasato di fresco. E, alla fine, è andata che gli hai vomitato addosso, a Leo. Sui pantaloni e sulle scarpe.

Leo ti ha preso la testa e te l'ha sbattuta sul contro lo stipite della porta. Così fprte che hai perso i sensi. Ma dopo il malessere da viaggio era passato

Arriva l'ottava stazione e non vomiti più.

Arriva la nona stazione e non vomiti più.

Si chiamava Leo Gamper e studiava moda in una scuola serale e se lo vederlo andare in giro di giorno era come vedere le mucche cacare ali dal culo e mettersi a volare.

Quella è stata l'unica volta che lo hai visto alla luce del sole. Solo Leo, nessuna mucca volante. Leo e basta.

Arriva la decima stazione e Leo è diventato il tuo migliore amico.

Vincent è il figlio adottivo della tua affittacamere. La tua affittacamere e quella di Leo da quel giorno del vomito in treno. È lui che si prende la briga di ritirare l'affitto. Bussa e ritira. Saluta e se ne va.

Quella mattina gli apre la porta il corpo completamente nudo di una maschera di schiuma da barba.

È così che Vincent conosce Leo.

Tu non hai sentito bussare, però. Quando dormi dormi profondamente. Come un morto.

Senti la voce di Leo e quella di Vincent. Ti alzi per vedere se è tutto okay e lì sull'uscio della porta che ridà sulla strada incuranti di essere un corpo nudo di fronte a un corpo vestito li vedi. Ti viene da chiederti cosa sta pensando Vincent.

Saluti con un cenno e resti a guardarli.

Per tutta la notte non hai fatto che sognare che te la facevi con Vincent. Ti sei svegliato e sei andato in bagno per rinfrescarti. La porta della stanza di Leo era chiusa. Succede di rado.

Leo è diventato il coinquilino da una quindicina di giorni.

Vincent ritira l'affitto, saluta Leo e se ne va. Sembrano due che si conoscono. Miracoli della spigliatezza. Tu sei come invisibile.

Leo si gira verso di te e vedi che ha sul corpo i segni di una notte d'amore. Ti fa l'occhiolino e torna in bagno, per finire di radersi.

Tra un colpo di rasoio e l'altro Leo ti dice che Vincent è stato una piacevole scoperta.

Leo e Vincent. Sono rimasti praticamente tutta la notte nella camera di Leo. A fare roba.

Per farla breve, mentre tu sognavi di sbatterti Vincent,Vincent era di là che si faceva sbattere da Leo.  



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