Doppelgänger

8

Devi trovare Leo.

Devi capire.

Arrivi a casa e incominci a gridare il nome di Leo, nella speranza di tovarlo nell'appartamento. Poi ti volti e Leo e lì vicino a te.

Ti guarda e dice: "Cercavi me?"

Chiedi a Leo se ti stesse spiando.

"Strano" dice Leo, "stavo per farti la stessa domanda."

Dici di non sapere di cosa sta parlando.

"Da quando hai sbattuto la testa nel cesso del treno io sono entrato nella tua vita. Di tanto in tanto, quando più mi va, io vengo fuori e faccio tutto quello che tu non hai sempre sognato di fare ma non hai mai trovato il coraggio di compiere."

Hai chiesto a Leo cos'ha combinato con Vincent.

"Che cosa abbiamo combinato NOI, con Vincent" ti corregge Leo. "Non c'è più solo un io e solo un tu. Siamo la stessa cosa. Lo stesso corpo. Ma in momenti diversi."

"Menti!"

"Noi non siamo due persone separate."

"Ma io ti vedo."

"Si chiama allucinazione schizzofrenica."

"Abbiamo preso in affitto una casa insieme. E' affittata a nome tuo."

"Hai dato alla signora un nome falso."

"E Vincent, allora?"

"Vincent adora scopare con te."

"No, non sei tu quello che si scopa Vincent."

"Vincent non sa distinguere fra me e te. Tu gli hai dato un nome falso quando sei andato a registrare il contratto d'affitto, te l'ho detto. Vincent pensa che tu ti chiami Leo Gamper."

"Adesso che so tutto, tu scomparirai?"

"No. Non sarei nemmeno qui se non fossi stato tu a volermi."

"Stronzate."

"E chi lo sa? Magari sei tu a essere la mia allucinazione schizzofrenica. Non io la tua."

"Io ero qui per primo."

"Va bene. Allora vediamo che è qui per ultimo."

Leo ti prende la testa e te sbatte contro il muro.

Perdi i sensi.