29. Scappa dai legami reali.

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La porta d'entrata dello studio scricchiolò mentre leggevo una rivista del mese precedente adocchiata tra i volantini in sala d'attesa. Avevo sempre preferito i libri al televisore, ed ogni volta che mi trovavo per puro caso il Cioè tra le mani, mi stupivo nel sapere che qualche attrice o diva dello spettacolo aspettasse un bambino o fosse semplicemente ingrassata diversi chilogrammi. Che angoscia! Mi ricordava tanto che da quando ero partita per Londra, avevo messo su un po' di carne anch'io. Magari mi avrebbe fatto bene fare un po' di jogging, ma io e lo sport eravamo stati da sempre incompatibili.
Ma tornando a noi... Matteo rimase immobile sulla soglia della porta ad osservarmi, come se non si aspettasse minimamente una visita.
《Adrea!》
Sentirgli pronunciare il mio nome mi fece sorridere; in qualche modo mi era quasi mancata la sua voce calda e vibrante. Salutai semplicemente con un cenno del capo, scavallando le gambe e mollando la rivista sul tavolo basso accanto al divanetto su cui mi ero accomodata.
《Hai un appuntamento?》domandò controllando sul registro con gli occhiali dalla montatura sottile sulla punta del naso.《Certo!》annuii.
《Che strano! Quando un paziente torna dopo diverso tempo, Annalisa è solita avvisarmi. Le sarà passato per la testa!》scrollò le spalle.
Per chiarirci:Annalisa era la segretaria dello studio. Una donnina di mezza età paffuta con dei capelli scombinati e tinti di rosso fuoco. Mi aveva sempre vagamente ricordato un personaggio di Orange is the new black.
《Avanti, entra!》mi invitò cortesemente il moro congiungendo le mani sulla tazza di caffè fumante.
Nella stanza aleggiava un leggero odore di tabacco:doveva aver fumato con le porte chiuse. Non c'era da biasimarlo calcolato il tremendo temporale che si era abbattuto sulla città quel giovedì mattina, per fortuna lo studio distava solo pochi metri da casa mia.
《Devo mostrarti una cosa!》esclamai con un'aria vagamente soddisfatta sfilandomi il cappotto di dosso. Matteo curioso si accomodò sulla sedia di fronte e quando arrivai a sollevarmi anche la maglietta quasi lo vidi sobbalzare.《Andrea ma cos.》《Sta zitto, guarda!》lo interruppi mostrandogli il piccolo tatuaggio a forma di goccia d'acqua che avevo inciso sul fianco destro.《Oh!》fiatò a metà tra lo stupito ed il sollevato.
《È ancora fresco, l'ho fatto pochi giorni fa.》
《Mh...》
Matteo tamburellava distratto una penna sul suo labbro inferiore.《A cosa stai pensando?》domandai senza mezzi termini.
《Pensavo al fatto che per tutta la durata della terapia, lo scorso anno, sei stata una ragazza così controllata e razionale da essere quasi totalmente prevedibile, e di certo non mi aspettavo che al tuo ritorno tu mi avresti stupito per due volte di seguito in meno di dieci minuti.》
Mi rivolse uno sguardo talmente profondo da farmi rabbrividire.《Credo che il mio lavoro abbia dato i suoi frutti》concluse.

《Jas, dove sei?》chiesi al mio cellulare mentre la fitta pioggia batteva sul cruscotto dell'auto.《In quel piccolo pub sotto casa tua, ho preso una birra ed ho adocchiato la barista. Mi raggiungi?》
Risi.《Sto arrivando.》
Jasmine come già mi era stato anticipato si trovava seduta ad uno degli sgabelli a flirtare con una bionda dal volto simile a quello di una bambola. Presi posto accanto a lei assistendo allo scambio di numeri telefonici tra le due e poi ordinai un semplice caffè macchiato.《Le ragazze italiane sembrano parecchio attratte dall'accento inglese!》
《Da quello e dal tuo culo da ballerina》risi ancora ribattendo.《Mio Dio, questo avresti dovuto dirmelo a letto!》mugugnò scherzosa. Le rubai il foglietto giallo su cui era segnato il numero dalle mani e lo fissai.《Beh, te lo dirà qualcun'altro al mio posto!》lo poggiai sul bancone nella sua direzione e sorseggiai il mio caffè.《Vuole che io venga ad animare qualche serata qui dentro. Ho bisogno di soldi Andy, credo che prima di ripartire mi guadagnerò qualcosa.》
《Eppure sembravano altre le intenzioni!》poggiai la tazzina.《Che problema c'è? Ti stai forse ingelosendo?》mi guardò stranita.《Ma non è il fatto che tu voglia rimorchiare la barista che mi fa incazzare Jas. Non sono affari miei, hai ragione, mi dispiace solo che tu ti stia trattando come un pezzo di carne marcia.》
Jasmine sospirò congiungendo le braccia.《Che ci fai ancora qui?》le domandai subito dopo.《Che intendi?》《Sembra che ogni legame reale con qualcuno ti faccia venir voglia di scappare. Tu mi piaci, lo avrai capito ormai》sbuffai. Lei sorrise dispettosa. Mi prese la mano e mi trascinò poco distante.《Cosa fai?》domandai stupita sentendomi cingere i fianchi.《Il mio lavoro. Incomincia con il piede destro e segui me》mi guidava su una canzone di sottofondo che per quanto me ne intendessi sembrava essere una baciata.《Uno, due, tre e tira su l'anca!》,così eravamo partite, per poi finire in un ballo sguaiato a ridere sotto gli occhi di tutti, ed ancora una volta aveva trovato il modo per sfuggire alle mie domande.
A tarda notte rientrammo dividendoci per le nostre stanze cercando di far meno rumore possibile. Feci una doccia ed indossai qualcosa di comodo per passare la notte. La porta della sua camera era socchiusa, e lei seduta a gambe incrociate sul letto a due piazze, con l'abatjour dalla luce arancione che illuminava flebilmemte la stanza, fissava il numero tra le sue mani. Bussai alla porta distraendola e scontrando i suoi occhi, mi disse di entrare.《Pensi a quel lavoro?》le chiesi sedendomi sul margine del letto, e lei negò con la testa.《Mi stavo chiedendo se sia giusto chiamare quella ragazza o meno.》
La risposta mi stupì.《Per quanto tempo si può sfuggire alle proprie paure?》mi chiese.《Di cos'hai paura Jas?》
Lasciò cadere all'indietro la sua testa per pochi istanti, poi tornò a guardarmi.《Di te》disse in in soffio.《Eri tu quella che doveva gettare il mio corpo in un burrone, no?》provai a sdrammatizzare, in un certo senso ci riuscii. Lei sorrise teneramente.《Sono anni che non mi impegno con qualcuno. Da quando ho chiuso la storia con Miriam ho iniziato a chiedermi che senso avrebbe avuto. Ora ho l'impressione di essermene ricordata.》Incrociai la sua mano alla mia ed iniziai a giocherellarci.《Sai che sei il tipico esempio di ragazza che non riuscirò mai a capire?》
Si avvicinò a me di qualche centimetro, quanto bastava per farmi comprendere che questa volta sarei stata io a dover rischiare e di fatto lo feci senza pensarci. Il desiderio di riassaporare le sue labbra mi aveva totalmente offuscato la ragione.《Non devi capirmi, altrimenti non è più così divertente》,sussurrò dividendosi pochi attimi dalle mie labbra per poi riprenderle con prepotenza. Mi trascinò con sé sul letto, non facemmo l'amore ma anche solo scambiarci casti baci e carezze ci fece stare bene.

Ebbene, cari lettori siamo quasi arrivati alla conclusione di questa storia. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, Jasmine si è finalmente fatta un esame di coscienza!
Volevo chiedervi: la nuova copertina è di vostro gradimento o preferivate quella precedente? Fatemelo sapere in un commentino! Io sono follemente innamora della nuova. Ah. ¤.¤
A prestissimo♡♡♡

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