15. Vizi dagli occhi belli.

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Avevo lottato tutta la mia vita contro i vizi.
Niente fumo, niente alcol, mai giocato ad azzardo, nessuna droga e neppure mangiavo le unghie.
Infondo ero sempre stata così sicura di me stessa da non averne bisogno.
Ma una delle mie scoperte più grandi fu che a volte le persone stesse possono diventare dei vizi.
Ed allora c'è da stare attenti
perché quei vizi, hanno gli occhi più belli e convincenti del mondo.
Quella notte ne ebbi la prova.

《No papá, cazzo, qualcuno avrebbe dovuto dirmelo!》urlavo al telefono a mio padre che inceppava parole a caso cercando di giustificarsi.
《Devo andare...d'accordo, ciao!》,chiusi nervosamente la chiamata scontrando lo sguardo impaziente di Sarah che aspettava aprissi bocca.
《Allora?》gesticolò dopo essersi accorta che non ne avevo la benché minima intenzione.
Sbuffai.
《Quell'uomo è mio nonno.》
《Cosa?!》esclamò stupita.
《Non l'ho mai conosciuto prima di qualche giorno fa perché è stato sempre contrario al matrimonio dei miei genitori; mia madre è scappata di casa da giovane. Si è giocato i soldi a poker ed i miei gli hanno mollato la nostra vecchia casa per non lascialo per strada.》
《Oh santo cielo! Inoltre si è anche rimbecillito, pover uomo!》commentò Sarah.
Non dissi nient'altro, continuai a sistemare freneticamente la mia stanza.
《Senti, riguardo a stasera... non puoi restare ancora a casa da sola, quindi magari scegli tu un posto!》la gentilezza di Sarah quel giorno mi spiazzò.
《Tranquilla, ho degli impegni!》risposi infilando l'ultima maglia piegata a dovere nel mio armadio.
《Oh!》esclamò un po' sorpresa.《Ok》,uscì dalla stanza ancora accigliata.
Non era affatto una scusa, infatti quella sera, a mezza notte in punto Jasmine parcheggiò l'auto d'avanti al mio appartamento.
Un po' imbronciata barcollai sui miei tacchi per raggiungere la raggiante Audi scura, la stessa della prima sera.
《Buonasera!》mi salutò con un adorabile sorriso sul volto. Notò la mia espressione e subito diventò seria.《Qualcosa non va?》
《È stata una pessima giornata, e... sei in ritardo di più o meno un'ora》pronunciai mentre l'auto avanzava verso una direzione sconosciuta.
Jasmine abozzò una risatina poggiandomi una mano sulla gamba ed ammiccando.
《Se vuoi mi faccio perdonare!》
Arrossii di colpo ingoiando saliva e sperando che nel buio dell'auto non se ne fosse accorta.
《Ti prego Jas, guarda la strada. A proposito, dove siamo dirette?》cambiai discorso.Lei sollevò gli occhi al cielo e sbruffò.《Maniaca del controllo... si, credo sarà la tua etichetta.》《Cosa? No!》esclamai scioccata.
《Davvero?》sorrise ancora.
《Mh... forse un po', ma non c'è nulla di male!》
《Con me dovrai smettere di farlo, mi dispiace》
Sollevai un sopracciglio,《bè, intanto potresti dirmi dove siamo dirette?》
Lei scrollò le spalle e con sfacciataggine disse:《In verità non lo so.》
Ed era vero! Dopo circa mezz'ora di chiacchiere a vuoto mi accorsi che non avevamo una direzione precisa, stavamo girando a zonzo.
《Jasmine, ma cosa cazzo stiamo facendo?》
《Sta zitta!》mi mise a tacere accendendo la radio, e continuò a guidare per circa altri dieci minuti, fin quando non raggiungemmo una vasta brughiera immersa nel verde a nord della città. Scese dall'auto ed io la seguii.
《Dove siamo?》
《Hampstead Heat, di solito la notte qui diventa una specie party gay all'aperto》disse, e di fatto non ci volle molto prima che io notassi delle giovani coppiette pomiciare con foga.
《Oh mio Dio! La folla mi irrita》mi lamentai.
Jasmine si fece spazio tra la gente tenendomi per mano, poi all'improvviso la vidi spogliarsi fino a restare in intimo, e si immerse in un piccolo laghetto in cui era presente già altra gente, che sembrava per altro conoscere.
《Dai, entra!》,mi incitò, ma fissandola stranita feci un passo indietro: mi sentivo assolutamente a disagio.
Mi sentii afferrare e spaventata fissai il volto dei due ragazzi che mi avevano sotto braccio.
《È con te, Jas?》gridò uno accentuando fortemente ogni parola.
《Datele una mano!》rispose lei e nonostante i miei tentativi di fuga i due ragazzi mi trascinarono all'interno del freddo lago con i miei abiti addosso, che immediatamente si inzupparono.
Fissai Jasmine con un'espressione cagnesca sul volto.《Io ti odio》grugnii,
e lei inaspettatamente portò un braccio dietro la mia schiena e mi avvicinò a se reggendomi da un fianco. Che le prendeva?
《Loro sono Jake e Kyle. Jake possiede una palestra nel centro, Kyle è uno dei buttafuori del Purple》mi presentò i due ragazzi, entrambi con un sorriso ebete stampato sul volto.
《Lei è Andrea, vi anticipo che non è di ottimo umore, ma generalmente è meno acida di quanto sembra》scherzò dopo giocherellando con una ciocca dei miei capelli.
《Cosa vuoi da bere, Andrea?》mi domandò il biondo Kyle. Lo guardai confusa.《Dell'acqua?》
Lui scoppiò a ridere, e Jasmine si portò esasperata una mano sul volto.
《No ci crederesti mai, ma mi sento un po' un'aliena》le sussurrai perplessa.
Lei afferrò due bicchieri pieni e me ne porse uno. Lo annussai ed arricciai il volto,《Che roba è?》
Mi afferrò una mano e ci lasciò su una scia di polvere bianca.
《Prima la Tequila, poi il sale ed infine...》si fece passare una buccia giallastra.
《Il limone. Sei pronta?》
《No, affatto.》
《Sei una ragazzina capricciosa, e solo uno shot! Di che hai paura?》Perché sorrideva sempre?
《Che senso ha?》,sventolai per aria la scia di sale che avevo sulla mano.
《Nessuno!》mi afferrò nuovamente la mano con rabbia e ne lasciò un'altra scia.
《Cosa ne sai? Magari ti piace e vuoi rifarlo!》
Sospirai sconfitta, scontrai il mio bicchiere con quello di Jasmine e poi buttai giù il liquido tutto d'un sorso, lei mi guardò soddisfatta ingurgitando il suo, mentre ancora mi contorcevo per il cattivo sapore. Restò in silenzio pochi istanti, poi gridò:《Kyle, altri due!》
La guardai strabuzzando gli occhi.
...
Dopo parecchie Tequila, ed altre bevande dal nome impronunciabile la testa iniziò a girarmi con forza, nonostante fossi ancora in grado di ragionare.
Mi stesi sul prato verde e chiusi gli occhi per pochi secondi, poi li riaprii e fissai l'immagine di Jasmine impegnata in una conversazione. La chiamai più volte sperando che riuscisse a sentirmi, ma non avevo le forze per gridare. Mi sollevai dal mio posto sfilandimi i fastidiosi tacchi, le afferrai un braccio e la trascinai via con forza.
《Andrea, Andy! Che stai facendo?》annaspò seguendo il ritmo dei miei piedi.
Le mollai il braccio e feci per parlare. Volevo chiederle solamente di portarmi a casa, ma non ci riuscii. Afferrai il suo volto e la baciai, appropriandomi con forza delle sue labbra. Lei mi attirò dal bacino facendo qualche passo indietro fino a battere contro la targa dell'auto.
《Sono ubriaca, eccitata, e mi devi un favore!》sussurrai al suo orecchio mentre si torturava violentemente il labbro inferiore mordicchiandolo.
《Andiamo via!》
Entrò in auto.
《Da me è occupato》le feci presente.
《Cazzo, odio quest'auto! Vuol dire che stasera testeremo il mio letto》mi lasciò un'ultimo bacio e mise in moto.

Mi avete chiesto in parecchi di continuare a scrivere, quindi lo farò, seppur con i miei tempi.
Grazie a tutti per aver supportato la storia!♡
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

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