La strada che porta a casa mia, è piena di gente che si tuffa in traversate azzardate da marciapiede a marciapiede mentre il semaforo è rosso.
I bambini nel Windstorm Park si spingono e cadono in mezzo all'erba, mentre le madri si dibattono tra di loro in pettegolezzi e annedoti sulla vita degli altri.
Sorrido quando vedo una coppia di anziani passeggare nel portico mano nella mano.
"Cait?"
La voce profonda di Matt mi riscuote dai miei pensieri.Scuoto il capo e gli sorrido, stringendogli la mano.
L'auto si ferma all'inizio della mia strada, davanti alla vecchia libreria del signor Smith, dove da bambina iniziavo a coltivare le mie passioni, buttata in mezzo ai meravigliosi classici della storia.
Scrollo le spalle e mi liscio il cappotto spiegazzato, e Matt mi afferra per il polso prima ancora che io possa voltarmi.
"Pensaci, ti prego. Troveremo quello giusto per noi, vicino l'università e il tuo ufficio"
I suoi occhi sono supplicanti, anche se dalla voce non traspare nemmeno un briciolo di incertezza e speranza.
Ma ci sono abituata, non mi sono mai aspettata di riuscire a farlo uscire completamente dal suo guscio.È il suo più grande limite, ha paura che le emozioni che riescono a trapelare dalle sue parole, possano in qualche modo riversarsi sul suo orgoglio mascolino e distruggerlo.
"Va bene, ci penserò. Te lo prometto"
Sospiro liberandomi del suo sguardo penetrante, ma sussulto quando le sue labbra si posano sulle mie, proprio come la prima volta.
Sorrido come di consueto e scendo dalla macchina.
La storia dell'appartamento mi causa ogni giorno un rammarico e un senso di colpa costantemente crescente dentro di me, perché non mi sento del tutto pronta per questo passo così grande.
Se penso che fino a qualche mese fa ero sola, senza amici e conoscenze, lontana da casa mia, la situazione si fa ancor più azzardata.
Ho paura di star correndo troppo. Ma non è solo questo, odio l'idea della vita da mantenuta, perché non credo che Matt mi permetterà mai di contribuire alle spese, ne abbiamo già parlato, e cocciuto com'è niente gli farà cambiare idea.
Il fatto poi che me lo chieda ogni giorno, mi fa sentire lo stesso incomodo che frena la nostra relazione, perché lui lo vuole fortemente, ma io non so cosa sia meglio.
Ho paura dalla piega che potrebbe prendere la nostra relazione in una convivenza,
Se qualcosa dovesse andare male?
Non sono ancora pronta ad un domani senza di lui, e questa dipendenza me lo sento, prima o poi mi distruggerà.
Non posso dipendere dalla suscettibilità di un animo ribelle, sarebbe come aggrapparsi ad una zattera alla deriva.
Sai sempre come parti ma mai come arrivi.
Non che io non mi fidi di Matt, assolutamente.
Finora è l'unica costante su cui posso fare affidamento, perché nonostante tutte le possibilità di fuga e gli errori reciprocamente commessi, ha imparato a restare.Nella nostra relazione ha fatto più progressi di quanto avrei mai potuto sperare, e di questo gliene sono grata e riconoscente.
A volte forse dovrei lasciarmi andare, proprio come dice lui, allentare la presa sulle catene morali che inchiodano la mia coscienza e mi impongono di fare le scelte più giuste, corrette e formali, che però non sono mai quelle che in realtà vorrei fare.
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Tutto Quello Che Non Sai
RandomNon è forse proprio quando ci si sente fieri e orgogliosi di ciò che si ha, che si rischia di perdere tutto?