-Prova ad attaccare un po' prima qua.
Gennaro era appena uscito dall'ospedale e già provavano cose nuove da suonare ad una ipotetica serata. Davanti a loro c'era Erica, a cui Genn aveva chiesto scusa dopo non averla considerata quando si era svegliato. Non che ad Alex andasse a genio, ma non se la sentiva di contraddire il suo compagno. Iniziava a pensare che avrebbe davvero rinunciato a tutto pur di vederlo felice. E poi, sembrava una brava manager. Almeno aveva tante conoscenze nei locali. Avrebbero suonato in uno di quelli nel week-end, sempre che Genn non avesse combinato altri casini.
-Torno a casa!- annunciò Erica prima di andarsene, lasciando un bacio sulle labbra di Gennaro. Ogni volta che succedeva, Alessio si girava dall'altro lato mordendosi l'interno della guancia, e poi si fingeva schifato.
-Affittatevi una camera, almeno.
-Non serve, magari ti diverte pure.- rispondeva ridendo Genn.
-Andiamo a dormire?- cambiare discorso era diventata un'arte. E non gli dispiaceva andare a dormire. Da quando era uscito dall'ospedale, Genn era costretto da Alex a dormire con lui, così si evitava che prendesse qualcosa che nascondeva nei soliti posti. Erano d'accordo che servissero solo nei momenti di vera crisi, e Genn si sforzava per far sì che quei momenti non arrivassero troppo spesso.
Alex si buttò a letto, succhiandosi un po' di sangue che gli usciva da un polpastrello per la giornata passata a suonare. Gennaro aveva messo i pantaloni di una vecchia tuta, senza la maglia. Iniziava a sudare per una di quelle crisi, ma teneva duro.
-Sto crollando, Alè.- disse stendendosi accanto a lui.
-Non crollerai.- rispose l'altro, tirandolo verso di sé. Genn si appoggiò alla sua spalla, lamentandosi del sangue con cui gli aveva sporcato il braccio. Alex gli diede un pizzicotto ridendo, per poi stringerlo.
Si svegliarono ancora così. O meglio, Gennaro si svegliò che erano ancora così. Era scosso dai brividi, aveva la vista annebbiata ed il sudore lo inzuppava ormai completamente. Vide Alessio che ancora dormiva profondamente, quindi si alzò mormorando delle flebili scuse, anche se non poteva essere sentito, e va verso la cucina, velocizzando a poco a poco il passo. Si fionda su una scatola vuota di biscotti, ma non trovando nulla capisce che aveva già finito la sua magica polverina bianca. Cerca bustine tra i rotoli di filo per cucire, nei taschini dei giubbotti appesi e mai utilizzati, mentre inizia a tremare per l'ansia.
Con un flash si ricorda di avere ancora qualcosa. Apre la cerniera di un cuscino, senza coordinare bene i suoi movimenti, e trova un paio di pillole che nemmeno ricordava più cosa fossero. Le ingurgita senza pensarci due volte, e poi torna a letto con Alex, sperando che non si accorgesse di nulla.
-Sei fatto.
-Non sono fatto!
Probabilmente le urla le sentivano anche i vicini. Provavano e Gennaro non riusciva ad azzeccare una nota, e si irritava ogni volta che sbagliava anche Alessio. Lui lo aveva bloccato appena in tempo prima che spaccasse la chitarra dopo che gli era caduto il plettro. Lo aveva convinto che suonava meglio con le dita, e si era calmato.
Alex sperava soltanto che quella sera fosse andato tutto bene, e Gennaro sperava soltanto di poter buttar giù qualcosa per non fermarsi troppo a pensare.
E la sera arrivò.
Avevano fatto tre viaggi ciascuno perché avevano dovuto portare tutto a mano, così avevano già il fiatone prima di iniziare a cantare. "Iniziamo bene." Pensava Alex dopo ogni viaggio. "Iniziamo davvero alla grande."
Alla fine, quando tutto era ormai pronto, mancava mezz'ora all'inizio e il locale era ancora quasi vuoto. Gennaro si sedette su un amplificatore, perdendo l'equilibrio e quasi cadendo all'indietro. Così facendo, Alessio era sempre più preoccupato. Stava attento a ogni dettaglio che Genn mandava all'aria. I fili attaccati male, il microfono che ronzava, gli occhiali tenuti addosso anche se era sera ed erano al chiuso. Era come se, secondo lui, anche la maglietta messa storta avrebbe potuto compromettere il tutto.
-Siete pronti a spaccare?- Erica entrò spumeggiante come al solito. Spumeggiante da erba appena fumata. Ma era la loro prima fan, messa seduta al tavolino proprio davanti al palco che guardava dritta verso Gennaro. Fortunatamente, non vedeva che dietro quegli occhiali bizzarri, lui guardava da tutt'altra parte.
Alessio accordava la chitarra per la quarta volta quella sera, per essere sicuro che fosse tutto perfetto. E Genn osservava assorto le sue mani. "Sono più delicate delle mie quando rullo. No, no, che cazzo vado a pensare?"
La gente iniziava ad arrivare. Era il momento.
-Pronto?- chiese Alex.
-Pronto.- rispose Genn, inciampando nel cavo che collegava il microfono alla cassa. Alessio non poté fare a meno di ridere, tralasciando le sue preoccupazioni. E andò alla grande.
-A noi!
Alex concesse ad entrambi uno shot per festeggiare. Gennaro si era finalmente tolto quegli occhiali improbabili e stava accasciato sul bancone, ridendo soddisfatto della serata. Erano rimasti solo loro due e il barista.
-Siamo stati grandi, Alè.
-E già.- gli diede una pacca sulla spalla.
-Ma abbracciami, idiota.
Alessio si mise a ridere, avvicinandosi a lui e cingendolo con un braccio.
-Questo è il massimo che riesco a fare.
-Chissà che succederebbe se ti chiedessi un bacio allora. - disse alzandosi, diretto verso la porta.
Lo aveva detto scherzando, ma Alex aveva sentito il fiato che gli si bloccava in gola. Quel pensiero di rubargli un bacio...doveva levarselo dalla testa. Si passò una mano sulla faccia, cercando di riscuotersi. "Ma a che vai a pensare, idiota..."
-Alè, spicciati!
La voce di Gennaro era decisamente una sveglia migliore. Si alzò e lo raggiunse, sopportando il suo peso che allegramente gli si era buttato sulle spalle con ben poca delicatezza.
-Stiamo ancora in giro?
-Ma sono le 6 di mattina, Genn.
-Oh...vedevo solo i lampioni accesi.
"Perché è così stupido ma così tenero...No, basta."
Continuava a pensare di aver bisogno di una sveglia più forte.
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scusate se non pubblicavo da un mare di tempo! ma la scuola, beh...comunque, scusate ancora!
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Urban Strangers || Gennex
FanficLe storie di due ragazzi che s'incrociano irreversibilmente. Un'amicizia destinata a durare oltre i limiti immaginabili dall'essere umano. La strada per realizzare i sogni che avevano da bambini si aprirà per Gennaro e Alessio?