La mattina dopo era eccitata anche se sapeva che Tyler non l'amava. Così si svegliò presto, fece una bella doccia rilassante e si mise i jeans, la sua felpa preferita e si fece la coda. Si truccò un po: mise la matita nera, il mascara e un filo di gloss. Si guardò allo specchio: era accettabile. Infilò i calzini neri e le sue scarpe da ginnastica preferite. Era pronta, ma alle 8:00 (orario di inizio lezioni) mancavano ancora un'ora e mezza. Così decise di andare a scuola a piedi. Infilò il giaccone pesante, il suo eastpack con le palme, e si mise gli auricolari. Adorava sentire la musica mentre camminava. E così partì. Girando dietro la chiesa vide i cielo: c'era un'alba meravigliosa: sfumature rosacee e rossastre, mischiate con il blu del cielo ed il bianco delle nuvole. Era una visione stupenda che la fece sorridere. Anche solo per un secondo, ma la fece sorridere. E così arrivò a scuola, e di sedette su una panchina. Era sola. Poi iniziarono ad arrivare anche altri suoi amici e il cielo diventava sempre più violetto. Arrivò anche Tyler, che non la salutò, come sempre. Dopo un po suonò la campanella di inizio lezioni. E così entrarono. Era delusa. Non si aspettava un rifiuto così clamoroso. Ma si accontentò di aver visto quegli occhi verdi prima di tre estenuanti lezioni. Quella mattina passò in fretta, tra le equazioni di matematica, il simple past d'inglese e il complemento di termine di grammatica. Poi risuonò la campanella dell'intervallo. Quel giorno non pioveva e non faceva nemmeno tanto freddo, così le bidelle aprirono le porte per il terrazzo, e un fiume di ragazzi si riversò all'esterno. Ovviamente Tyler era in fondo al cortile, seduto sulla balaustra di cemento. Keira invece era dall'altra parte del terrazzo, a guardarlo e sospirare. Guardava quel fisico meraviglioso attraverso il maglione a righe orizzontali grige scure e chiare, con una riga verde fosforescente proprio nel mezzo. Guardava quel ciuffo ribelle muoversi mosso dal vento e dai salti e corse scalmanate. Vedeva le ragazze ronzargli attorno... Le odiava. Quelle puttane cercavano di farlo innamorare a tutti i costi di loro, ma lui era "fedele" a Chiara, la sua ragazza. La più troia tra tutte. Keira invece era tutto il contrario. Era anticonformista: adorava le felpe di suo padre e i vecchi maglioni di sua madre. Adorava i suoi vecchi e fedeli jeans, non strappati, non slavati, non aderenti. Semplicemente jeans. Metteva il cerchietto. Era stata sua nonna ad insegnarglielo. Lei gli aveva comprato il suo primo cerchietto, ma quello a cui era più affezionata era quello che le aveva ragalato il suo fratellino. Era rosa con i brillantini e sopra c'era disegnata la principessa di "la bella e la bestia". Ma quel giorno non indossava il cerchietto. Aveva fatto la coda, e quello le bastava per tenere indietro i capelli.
Erano passati solo pochi minuti dall'inizio dell' intervallo, e voleva avvicinarsi a Tyler, ma successe una cosa che la rese felice...
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Believe
RomanceOnly Believe. Questa storia è una storia come le altre, se non fosse che le cose successe qui sono vere (o quasi). Tyler esiste, ed è un cretino. Ma mi piace quindi... Justin deve prendere Tatiana... E io voglio Michael. ♠ "scusa. Hai ragione. Non...