I due si avviarono verso il corridoio centrale senza far il minimo rumore, dove vi era un varco spazio-temporale aperto. Vennero risucchiati e trasportati in una stanza buia. Entrambi si sentivano a proprio agio in questa situazione, ma, dopo vari minuti, si sentì il bisogno di accedere la luce. L'unico problema è che lo Slender si vergognava di mostrarsi a tal creatura sì soave e magnifica, con un'aura forte e potente. Però per necessità Kayla trovò lo stesso l'interruttore, e così lo cliccò. La stanza venne pervasa da una luce giallognola-rossiccia, diffusa da una vecchia lampadina alogena ammuffita, appesa al soffitto tramite un cavo elettrico di dubbia provenienza. L'essere si coprì con gli otto tentacoli e le due mani in suo possesso. La ragazza gli chiese: "Perché ti nascondi? E come mai mi hai portato qui, facciamo prima a farla finita e basta.". Nelle sue parole vi erano una freddezza e un distacco tali che sembrava irrecuperabile dalla sua spirale di depressione. Slender rispose: "Non voglio che tu mi veda in questo stato, poiché sei un interessante mistero al contempo intricato e difficile da comprendere. Sei diversa dagli altri: urlano, scappano, mi odiano; tu no, non riesco nemmeno a leggerti dentro tale è il muro che ti sei creata attorno. Un muro indistruttibile e invalicabile, che solo qualcuno che ti vorrà davvero bene riuscirà a demolire, un poco alla volta. Mi somigli un po, e siccome non voglio che vedendoli corra via, mi sono coperto il viso." "Perché oltre gli otto tentacoli hai persino due braccia?" chiese svogliata, ma leggermente incuriosita da quel bizzarro individuo. "I tentacoli sono frutto di una malformazione genetica, poiché mio padre lavorava a stretto contatto con sostanze radioattive, a causa dei quali da piccolo ero preso in giro. Così mia madre mi abbandonò in un orfanotrofio per mostri, dove sono educati e curati in attesa del trasferimento in college. Io, per esempio, sono andato in uno della Monster University. Anche qui venivo denigrato e preso in giro, ma stavolta per il fatto che avevo sembianze umane con solo i tentacoli da mostro. Allora una notte mi fecero l'amaro scherzo di gettarmi l'acido in faccia, canzonandomi: "Così sarai più apprezzabile come mostro! Muahahah!". Fuggii da quella scuola e non mi ripresentai mai più. Kayla allora domandò: "Ma come fai a vedere, sentire e parlare se non hai più il volto?" "Ho sviluppato la capacità di leggere i pensieri e parlare nella mente degli altri, e per vedere mi servo delle informazioni del vostro cervello e di particolari frequenze che emette il mio. Non rimpiango la mia vecchia vita, ma di sicuro il mio viso, perché era l'unica cosa che accettavo di me. Mi odio, non sono mai stato accettato da nessuno, nemmeno dai miei genitori, sono inutile..." la ragazza spiegò "So come ci si sente, malgrado non abbia alcuna malformazione mi capita lo stesso... Ci si sente soli, vuoti, insensati, scatole irriciclabili... Ma come fai a sentirti inutile se divori le persone?" "Cosa credi che sia, cannibale? E poi come faccio se non ho bocca. Le persone che spariscono vengono portate in un'isola sperduta che ha come unica via d'uscita un labirinto (Maze Runner). Come puoi vedere ci sono spezzoni della mia vita riconducibili a videogiochi, film, ma non raccontano tutta la verità e nel modo corretto..." "Mi dispiace, non credevo che la tua esistenza fosse logorante come la mia, siamo così diversi, ma così simili...". Dissero all'unisono: "Forse abbiamo bisogno o di una definitiva eliminazione o di un po' di affetto...". Si fissarono per alcuni istanti, e poi una forza indecifrabile li fece abbracciare. Sembrò durare un'eternità, quello che avvenne in un attimo...
Si sedettero su un vecchio divano con le molle e la gommapiuma che fuoriuscivano dai buchi della fodera, ormai logora da tempo. Su un'antica specchiera di mogano, il cui specchio non funzionava più come tale poiché rovinato dall'usura e dalle macchie, vi era una cornice di legno più chiaro rispetto al mobile intarsiato. Il vetro opaco ricopriva una foto di un bel ragazzo coi capelli castani corti a spazzola, con il viso magro e una grossa felpa. "Sei tu prima della bravata?" "Si, ho quella grossa felpa per nascondere i tentacoli, era il giorno che ero partito per andare alla scuola della M.U. Mi manca essere una persona "normale" con una faccia" "Mi dispiace, sono stati dei coglioni, secondo me erano solo invidiosi..." "Già... Perdonami conunque se ti ho svegliato per trascinarti qui..." "Fa niente, almeno mi hai strappato dalla routine quotidiana di essere sempre invisibile per tutti, e poi stiamo ammazzando il tempo prima che tu mi "uccida"..." "No, io non voglio che te ne vada, voglio che resti con me almeno ancora un po' per godere della tua compagnia..." "Si, come se fossi una persona che si vuole avere sempre tra le palle... Ma scusa, quanti anni hai?" "Ironia della sorte, ne compio 18 il 31 ottobre, e tu?" "16, ma sono diversa rispetto ai miei coetanei, mi sono cresciuta da sola ormai, purtroppo prima del dovuto per riuscire ad affrontarle tutte...". Kayla si sistemò sul divano per prendere sonno, mentre Slender se ne andò a letto. Quando arrivò sulla soglia della sua camera, si girò e le disse: "A proposito, io mi chiamo Kevin"
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La Vera Storia di Slendy
FanfictionOra conoscerete nuovi aspetti sulla sua vita e saprete come mai lo Slenderman è diventato così Penso che molti di voi, come me, si immedesimeranno nei protagonisti P.s. ci sono due finali, saranno chiamati con A e B i capitoli che partiranno quando...