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Svariati minuti dopo, Slendy decise di far ritorno al mondo umano per prenderle l'orologio, il suo telefono, un paio di cuffie, una felpa e un cambio per evitare di lasciarla sempre in pigiama in caso sarebbe voluta uscire, e il suo orsetto, l'unica sua parte che si ribellava all'essere cresciuta prematuramente e forzatamente per proteggersi. Fece persino in modo che l'acquario delle sue tartarughe fosse autosufficiente, con un filtro e un regolatore di mangime giornaliero, siccome solo la ragazza se ne occupava e di certo nessuno si sarebbe ricordato di nutrirle o lavarle. Trovò anche il quadernino dove scriveva canzoni: nero, chiuso da un elastico anch'esso nero, funzionante da "lucchetto impenetrabile". Pensò "Sarà felice con le uniche cose importanti della sua precedente vita". Rientrò a casa e posò il bottino sul tavolo scavato dall'usura del tempo e aspettò dietro che Kayla si svegliasse; non ci volle molto e come aprì gli occhi le si illuminarono: aveva davanti le cose a lei più care. Guardò Kevin, gli fece un sorriso a 32 denti e gli gettò le braccia al collo, ringraziandolo di quei doni meravigliosi. Gli chiese "Posso mettere musica?" "Certo, fa come fossi a casa tua" "Grazie ancora, non so come sdebitarmi" "Tranquilla, lo stai già facendo onorandomi della tua presenza". Quando le parlava, sentiva una particolare energia, come se fosse attaccato a un defibrillatore: era una sensazione nuova, strana, mai provata. La stessa cosa capitava alla ragazza, ma non ci diede molto peso, poiché credeva fosse qualche interferenza che capitava durante la comunicazione mentale con lui.
Kayla si attaccò alle cuffie, e si sentì coccolata dalle note delle sue canzoni preferite, che rispecchiavano i sentimenti che provava. Nel frattempo Kevin le aveva preparato qualcosa da mangiare, che divorò a quattro ganasce. Come anche lui ebbe finito, le augurò la buonanotte, e con ancora la musica nelle orecchie, crollò stanca. Quando partì una canzone di reggaeton, si svegliò di soprassalto, perché il modo con cui era stata registrata aveva fatto sì che avesse un audio più alto delle altre. L'orologio segnava le 7:51, allora decise di provare a riaddormentarsi. Non riuscendo a riprendere sonno, volle uscire a fare una passeggiata per riempire i polmoni con un po' d'aria fresca. Si infilò la felpa e girò la maniglia della porta. Fuori c'era un bianco accecante, che faceva invidia alle lampadine della casa dello Slender. Richiuse piano l'uscio alle sue spalle, evitando di far rumore per non svegliare chi stava dormendo. Davanti a lei il nulla: all'inizio ne era intimorita un poco, ma poi si diresse a passo spedito, gambe permettendo, verso una destinazione non precisa. Ogni tanto si voltava per non perdere di vista la casetta ed essere sicura di poter tornare indietro senza perdersi.
·Pensieri di Kayla-Watercolour(acoustic)_Pendulum🎵·
In che posto strano sono mai capitata... Chissà perché Kevin è così gentile con me... Ma perché proprio io? Magari voleva salvarmi... No, sono solo una delle tante che capitano per essere portata nell'altra dimensione... Non sono così importante, sono inutile... Per mia fortuna me ne sono andata da quel mondo di merda... Con persone di merda... Dove tutto si confondeva poiché ogni cosa era ugualmente ormai marcia, non v'era speranza di salvare nemmeno il salvabile... Neppure i Guardiani della Galassia o gli Avengers ci riuscirebbero... Un posto inutile per e con gente inutile... Ma perché cazzo doveva esserci il Big Bang? Non fosse esistita la Terra sarebbe stato di gran lunga meglio... Voglio morire! Non ha più senso vivere, Bastaaah!!!
E scoppiò a piangere a dirotto singhiozzando
·Fine dei pensieri di Kayla·

La Vera Storia di SlendyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora