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Cominciò ad urlare in mezzo a quel silenzio assordante "Devo decidermi a prendere una decisione, subito! Ok, me ne devo andare da qui, da ovunque, sparire, volatilizzarmi, ora!!!"
Iniziò a correre a perdifiato, più forte che poteva, verso il nulla, senza una precisa destinazione. Era stanchissima ma continuava a correre, a correre, e ancora, ancora, fino allo sfinimento. Si disse "Non voltarti", ma tanto era inutile, poiché ormai era troppo lontana, nemmeno un puntino nero si distingueva. Arrancava, ma doveva scappare da tutto, da tutti. Si obbligava a resistere, andarsene, correre via, assolutamente. Non ce la faceva più, era davvero esausta. Fece altri due passi strascicati, in preda ai crampi e poi, cadde a terra. Iniziò a tossire, sputare sangue, vomitare a fiotti, rimanendo intrappolata in una pozza tra il rosso vermiglio e il nero. Gli ultimi aliti di vita rimasti li utilizzò per poter dire "Fanculo a voi, contenti? Me ne vado, finalmente!". Esalò un ultimo respiro e stramazzò a terra.

La Vera Storia di SlendyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora