Calamite

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Qualcuno mi stava fissando: era appoggiato allo stipite della porta e mi guardava dritto negli occhi. Probabilmente se fosse stata un'altra persona, avrei semplicemente distolto lo sguardo, ma lui aveva degli occhi-calamita. Non so se mi spiego. Quella rara specie di bulbi oculari che è impossibile smettere di analizzare in ogni loro minima parte. Che siano lontani o vicini, ti attraggono inspiegabilmente.
In realtá questa strana situazione mi metteva a disagio.
-Vattene via- pensavo -cos'hai da guardare? Lasciami in pace, voglio stare da sola-.
Sparisce.
Come se mi avesse letto nel pensiero.

Nonostante la mia disperata convinzione di voler stare con me stessa, non potevo non pensare a quella persona che aveva fermato il tempo, rendendo un quarto d'ora letteralmente interminabile.
Chissà cosa aveva visto in me, forse mi aveva davvero letto nel pensiero o forse era solo un tipo strano.
Solo un tipo strano.

Rivolsi i miei pensieri altrove, avevo ben altro a cui pensare: la mia fuga.

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