4. The City [!]

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[!] capitoli che contengono smut.

"Don't call it a fight when you know it's a war.
With nothing but your t-shirt on.
And go sit on the bed because I know that you want to.
You've got pretty eyes, but I know you're wrong."
-The City, The 1975

-

"Vuoi andare nella stanza privata?" sussurrò Louis, onestamente in modo troppo calmo per la situazione; Harry stava baciando il suo collo, lasciando qualche piccolo morso gentile ogni tanto. Aveva bisogno di Louis, e ne aveva bisogno in quel preciso momento.

"Si." Parlò Harry staccandosi dalla gola dell'altro per poi guardarlo negli occhi. Louis lo guardò notando la saliva che aveva sulle labbra che le faceva scintillare al buio.

"Okay-," Louis venne interrotto da Harry che gli si arrampicò addosso dimenticandosi della camicia appoggiata alle spalle oscenamente aperta come quella dell'altro.

Davvero, facevano una bella coppia.

"Le stanze private sono proprio-" Louis si interuppe da solo di nuovo,muovendo la testa in direzione di un ascensore alla fine della stanza di fronte, comportandosi come se fosse incapace di parlare, le parole che gli si bloccavano in gola prima di uscire dalla sua bocca.

Harry annuì capendo prima di guardare in basso le sue scarpe. Non erano così costose. Prese Louis in braccio e andò in ascensore, quasi cadendo contro il muro ma riprendendosi subito dopo.

Dentro il piccolo spazio, la musica risuonava dalle piccole casse poste in alto, una canzone che Harry avere già sentito- The 1975; un gruppo che aveva iniziato a seguire dall'anno prima.

"Se vuoi trovare l'amore allora sai dov'è la città..." cantò Matt Healy prima che le porte dell'acensore si aprissero rivelando un corridoio con delle porte, la maggior parte con i cartelli 'non disturbare' attaccati alla maniglia. Louis sorrise a se stesso iniziando a correre per far si che Harry si muovesse a raggiungerlo.

"Hai la tua chiave?" Chiese senza fiato Louis, puntando il buco della serratura.

"Giusto," disse infilandosi una mano in tasca sperando che la chiave non fosse caduta. Fortunatamente, trovò il pezzo di metallo e lo fece entrare nella serratura con le mani tremanti. Non sapeva perchè fosse cosi agitato. Ma stava pensando troppo.

Appena la porta fu chiusa dietro di loro, le labbra di Louis furono di nuovo contro quelle del riccio prima che potesse pensare o fare qualsiasi cosa. Harry ruppe il bacio per qualche secondo per potersi guardare intorno. Era quasi completamente buio se non per una piccola plafoniera sul soffitto. Il letto era fatto in modo perfetto, quasi fossero in un film.

Ed Harry sorrise sapendo che stava per rovinare tutto quello.

Louis urlò qualcosa di incomprensibile quando Harry lo prese in braccio e lo buttò sul materasso. Lo guardò per qualche secondo, gli occhi pieni di lussuria, prima di attaccare i suoi denti alla mascella dell'altro, ottenendo un gemito.

"No..." borbottò controvoglia Louis, "Deve essere tutto concentrato su di te."

Louis spinse Harry per il petto, così che la sua schiena fosse a contatto con le soffici coperte. Louis si maledì mentalmente ricordandosi che era un cliente e doveva rimanere professionale.

Il liscio fece scorrere una mano sul petto dell'altro, prendendosi un secondo per ammirare i tatuaggi. "Mi piace questo." disse tracciando con un dito la farfalla che aveva tatuata al centro del petto. Istintivamente, Louis si avvicinò con la bocca iniziando a succhiare, allontanandosi qualche minuto dopo per vedere il suo lavoro finito.

Harry disse qualcosa di incomprensibile prima che le sue mani andassero dritte sui fianchi dell'altro, costringendolo a far scontrare i loro bacini.

Louis assecondò i movimenti, ma dopo quelli che sembrarono anni per Harry, lo stripper avvolse una mano sul cazzo dell'altro.

Gli occhi di Harry si spalancarono "Cazzo, per favore -cavalcami."

"Qualsiasi cosa tu voglia; sono tuo." sussurrò prima di prendersi un momento per rilassarsi e allinearsi all'altro, ansimando alla sensazione di Harry dentro di lui. Facendo lo stripper, doveva essere 'versatile'. Amava fare il passivo, ma gli piaceva anche fare l'attivo. Benifici del lavoro, pensò.

I capelli castani di Louis gli si appiccicarono in fronte a causa del sudore, ma la parte migliore furono i capelli di Harry che diventarono ancora più ricci a causa dell'umidità nella stanza, le sue guance rosse quasi quanto le sue labbra.
Louis aveva l'aria di averlo fatto almeno un milione di volte - quello scatenò qualcosa dentro Harry, che si ritrovò a pensare a Louis che scopava qualcun altro.

-

Alle sei della mattina dopo Harry si alzò con un peso sconosciuto sul petto. La sua testa dolorava ma i suoi muscoli delle spalle e della pancia reindirizzavano ad un dolore causato da una specifica cosa fatta che includeva la notte prima, il che lo rassicurava un po'.

Harry guardò verso il basso notando dei segni rossi intorno al suo tatuaggio della farfalla e ancora più distraente una massa di capelli che appartenevano al ragazzo di cui non ricordava il nome.

Fece scorrere le dita tra i capelli dell'altro. Harry ridacchiò a se stesso. I soldi ne erano valsi la pena. Riusciva a ricordarsi la maggior parte delle cose, come aveva fatto sentire bene il liscio fino a farlo piangere dal piacere e farlo implorare si, per favore, il come il liscio l'aveva cavalcato e venuto tra i loro petti.

"Buongiorno," brontolò il ragazzo ancora addormentato, guardando per un secondo verso Harry per poi staccarsi da lui e stendersi dall'altra parte del letto.

"Grazie sai...?" iniziò Harry non sicuro sul cosa stesse dicendo.

"Ti sei dimenticato il mio nome?" Louis alzò un sopracciglio, succedeva tutte le volte quindi non ci fece caso. O almeno ci provò. "E' Louis." parlò comunque, facendo arrossire il riccio.

"Mi dispiace, Louis." disse Harry "ma si, grazie per ieri sera. Potrei ritornare qualche volta e chiedere di te."

Suonava giusto, pensò Louis, ed annuì alzandosi dal letto per prendere i suoi vestiti.

"Ieri sera è stato bello, Harry." Louis disse mentre usciva dalla stanza "Forse dovresti lasciarmi una mancia."

Poi sparì fuori dalla porta come se non fosse mai stato dentro. Harry brontolò prima di tirarsi le coperte addosso e cercare il suo portafoglio con lo sguardo sul pavimento.

Ma poi, Dov'è Liam?

Harry prese velocemente i suoi jeans, prima di tirare fuori il telefono dalla tasca e iniziare a premerr i tasti sul display per attivare la chiamata.

Rispondirispondirispondirispondi Harry cantilenò mentre la chiamata partiva. Dopo trenta secondi sentì un "Ciao."

"Liam!"

Luminosity - Larry/Ziam [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora