Capitolo 5

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Mi sveglio perché sento un buon profumino: pane tostato.
Mi alzo, mi vesto, mi sistemo i capelli e scendo a vedere da dove proviene il profumo. In realtà è da stupidi chiedersi da dove provenga, è ovvio che proviene dalla cucina.
Infatti appena scesa trovo mia madre che sta preparando la colazione.
Che? Mia madre? Che prepara la colazione?
Lei non si alzava mai presto. Minimo alle 9.
«Mamma? Sono le 6:30... Perché sei sveglia? E.. Mamma, che mi venga un colpo! Sei anche vestita e pettinata!»
«Ti avevo detto che sarei venuta a vedere la scuola. E ciò che dico lo faccio, no? Devo assicurarmi che tu frequenti un posto sicuro tutti i giorni.» dice, mentre spalma il burro sul pane.
Mi fa cenno di sedermi e mangiare.

***
Indico la strada a mia madre fino all'entrata del bosco.
Entrambe balziamo all'indietro spaventate: Peter è appena sbucato dal nulla, con tanto di occhi rossi e denti affilati da vampiro.
«Peter! Che ci fai qui? E perché ci hai quasi fatto prendere un infarto?»
Peter si sistema i capelli.
«Avevo avvertito la presenza di un umano nelle vicinanze.» dice.
«Ma Peter! Mi avevi detto che non ti nutrivi di sangue umano!»
«Infatti non volevo mica sbranarla. Avrebbe potuto scoprire la scuola.» dice.
«Beh ma i tuoi poteri da vampiro assetato ti hanno condotto da lei.» ribatto.
«Dettagli. Sarò costretto a sbranarla comunque, mi ha visto trasformato.»
«È mia madre!»

Per tutta la conversazione tra me e Peter, mia madre era rimasta a dir poco sconvolta.
«Oh, ehm... Mamma, lui è Peter: il preside.» lo presento.
Peter fa un inchino.
Mia madre rimane con gli occhi spalancati.
«Avrei delle domande. Primo: perché avete così tanta confidenza e lo chiami per nome? Secondo: perché cacchio sei così giovane?» chiede mia madre.
Sto per aprire bocca, ma Peter comincia a parlare prima che lo faccia io.
«Non mi piace il mio cognome, è strano. Si, lo so. Sono capriccioso e bla, bla, bla... E tutti gli studenti mi danno del "tu" perché...» si interrompe, corruga le sopracciglia guardando in aria e si chiede tra sé e sé: «perché mi chiamano così?...» poi riprende il suo discorso «non ha importanza! E poi sono giovane perché mia madre non mi ha fatto prima.» sorride.

Peter ci accompagna fino a scuola, e mi dice di andare a lezione, mentre lui parlerà con mia madre. Sono un pochino preoccupata, ma cerco di rimanere tranquilla.
Arrivata in classe, mi siedo vicino a Britney, ancora dietro a Matthew e Charlie.
Dopo 15 minuti di lezione, Peter entra in classe, dicendomi di uscire.
Mi alzo dalla sedia mentre tutti i miei compagni mi osservano perplessi.
Esco dalla classe, e fuori ci sono Peter, mia madre, ed una ragazza che non ho mai visto.
È bionda con gli occhi blu, le labbra rosse e alta 1,65m circa.

Mia madre ha uno sguardo spaventato, la ragazza pure.
«Jennifer, tu sei l'ultima arrivata. Cioè, è questa ragazza, ma prima di lei sei arrivata tu. Ed è tradizione della scuola che il penultimo arrivato illustri la scuola all'ultimo arrivato.» spiega Peter.
«Quindi, tu stai con questa ragazza. Io e tua madre continuiamo il giro.»
E se ne va.
«Peter! Ma io sono qui solo da due giorni!» cerco di dirgli, ma è già andato seguito da mia madre.

Guardo la ragazza.
«Io sono Jennifer, e tu?»
«Hanna Taylor.» risponde.
«Bene.»
Ci fissiamo per qualche secondo, e poi ricordo che sono io quella che le deve mostrare la scuola.
Intanto cerco di mantenere una conversazione degna di essere chiamata tale.
«È strano che tu sia qui. Io sono arrivata due mesi dopo l'arrivo di Britney, la quale mi ha detto che i nuovi arrivati non arrivano in un batter d'occhio... Tu sei arrivata dopo due giorni!»
Hanna scrolla le spalle.
«Di sicuro non è colpa mia. Ee.. Chi è Britney?» chiede.
«Oh, giusto. La conoscerai. A proposito, sai già che cosa sei?»
Lei scuote la testa «Beh, sono arrivata mezz'ora fa, sai.»
Giusto.

Arrivo a mostrarle le aule-giardino, e in lontananza vedo una pista di atletica che non sinceramente non ho mai visto.
Dei ragazzi stanno correndo... A petto nudo.
Tralasciando che siamo a Novembre...
Va bene che sudate e poi fa caldo, e va bene che abbiano tutti un fisico scolpito, ma mettetevi una maglietta, per l'amor del cielo!
Hanna non sembra pensarla come me: li osserva come se fossero cibo.
Ne fissa uno in particolare, con i capelli castani e gli occhi chiari.
Forse l'avevo già visto nella mia classe.
Hanna lo indica: «E quello chi è?»
«Credo che si chiami Jake Bill...»
Hanna sorride maliziosamente.
«Carino, Jake.»
«Ah no! Si chiama Jack Hill, non Jake Bill, che sbadata.» mi correggo.
Hanna scrolla le spalle «Carino comunque.»
Fruga nella sua borsa e tira fuori un rossetto rosso, se lo mette ed è già diretta verso il suo principe azzurro.
La fermo prendendole il polso.
«Che c'è?» mi chiede noncurante.
«Non puoi andare da loro, dobbiamo continuare il giro!»
Le lascio il polso e lei sbuffa incrociando le braccia.

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