Capitolo 12

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Lei poggia la testa sulla mia spalla e il tempo sembra come rallentare o addirittura fermarsi. Vedo decine di medici passare davanti a noi a rallentatore. Come sta Tim? Cosa posso fare per Arizona? Non voglio stia male ma si tratta pur sempre di suo fratello.

Lei stringe la mia mano e capisco che l'unica cosa che posso fare è starle vicino. Devo proteggerla. Mentre lei tiene la mia mano e chiude gli occhi prendo il telefono e noto due messaggi di Mer. -Ho visto la reazione di Arizona, sarà successo qualcosa di grave tienimi aggiornata- e l'altro- se posso fare qualcosa chiamami senza esitare- è dolcissima a preoccuparsi. Sposto le nostre mani intrecciate sulla mia coscia e lei alza la testa e mi guarda. Le passo il telefono per farle leggere i messaggi e un sorriso debole si crea sul suo viso.

Non è un vero sorriso e io lo so. Inizia a scrivere qualcosa che non riesco a leggere perché la sua chioma bionda mi impedisce la vista. Mi porge il telefono mi sorride e mi da un bacio sulla guancia poi poggia la testa sulla mia spalla e stringe la mia mano.

Prendo il telefono e vedo che ha già inviato un messaggio. -Ciao Mer sono Arizona, scusa se siamo andate via ma mio fratello sta poco bene, stiamo in ospedale adesso appena sappiamo qualcosa ti avvertiamo, io ho tutto ciò di cui ho bisogno qui, c'è Calliope qui, ci sentiamo poi-

Ha mantenuto la calma ma è stata comunque dolcissima. Le do un bacio sulla nuca, metto il telefono nella borsa e con la mano sinistra le prendo il braccio che è legato al mio braccio destro dalla nostra stretta.

Passano altri 30 minuti e ormai sono 2 ore che siamo qui e nessuno è arrivato. Arizona non ha aperto bocca da quando siamo arrivati. Un medico si avvicina a noi "Siete parenti di Timothy Robbins?" dice. Sento Arizona tremare così parlo io.

"Si, lei è sua sorella" dico seria.
"Bene il signor Robbins ha avuto un problema cardiaco, un difetto della valvola aggravato da vari fattori, ho applicato una sostituzione della valvola e l'operazione ha avuto successo ma deve stare molto a riposo vedremo le sue condizioni nei prossimi giorni" dice il dottore.

"quindi è fuori pericolo?" chiedo io incerta.
"Si è fuori pericolo, tra un paio di ore potrete vederlo se per voi va bene" mi chiede lui.
"Certo, può indicarmi nel frattempo una caffetteria per favore? Eravamo fuori e siamo arrivate di corsa" dico. "certo, c'è un ottima caffetteria al piano terra" mi dice sorridendomi.

"La ringrazio di cuore davvero per tutto" dico. Durante la conversazione non ho lasciato mai la mano di Arizona che trema, non smette un secondo di tremare. Il dottore dopo le ultime cose che doveva dirmi andò via. Mi giro verso Arizona e la vedo più rilassata sempre preoccupata ma più tranquilla.

"Ehi piccola vuoi che ti vado a prende un caffè?" le chiedo.
"No piccola sto bene cosi, e grazie per prima ma non sono riuscita a proferire parola.. come se le parole mi si bloccassero in gola..." mi dice un po' titubante mentre si siede sulla sedia e fissa un punto nel vuoto.

"Ehi calma, è tutto okay e poi sono la tua ragazza quindi sono qui quando hai bisogno di me" le dico "E vado a prenderti comunque un caffè" dico facendole l'occhiolino e andando al pian terreno.

POV'S ARIZONA

Ho ricevuto quella chiamata mentre ero al bar con i nostri amici e in quel momento non ho capito molto della telefonata alle parole "Il signor Timothy ha avuto un malore" la testa ha iniziato a girare, tutto intorno a me si muoveva più lento, come se io fossi al di fuori del mondo.

Calliope è stata tutto il tempo al mio fianco nonostante le abbia rovinato la sorpresa più bella del mondo e forse dovrei farmi perdonare. Cioè nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me... i petali in giro per il soggiorno, la nostra pizza e le nostre birre, la scritta sul tavolino, il murales in camera, quel murales... avrei voluto avere la forza di saltarle addosso ma a mala pena sono riuscita a darle un bacio.

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