Tutto si consumò in una manciata di secondi interminabili e orrendi.
Rileggendo il messaggio appena ricevuto da Eluana, Marta rimase impietrita dalla paura.
Il telefonino le scivolò dalla mano e andò a schiantarsi sul pavimento bagnato, rompendosi in mille pezzi.
«No!» Un urlo straziante uscì dalla sua bocca.
Le mani nei capelli, il viso contorto in una smorfia, Marta ebbe una vertigine e tentò di sorreggersi al muro. Caduta infine sul pavimento, battè la testa e perse definitivamente i sensi.
Il suo mondo diventò nero e precipitò in un baratro di suoni acuti e striduli. Non vedeva più niente. Non sentiva più niente.
Come se tutto si svolgesse in un mondo perfettamente sincronizzato, mentre Marta scivolava a terra, Eluana, dopo aver mandato l'ultimo messaggio a sua madre, buttò via il telefono e allargò le braccia, cullandosi un po' in avanti e indietro, in equilibrio contro la forza incessante del vento, come se dovesse compiere una delle sue evoluzioni di ginnastica ritmica.
La testa rivolta all'insù, i capelli ormai fradici e gli occhi socchiusi, cominciò a nascere sul suo bel viso un ghigno di pazzia e di liberazione.
La sua mente era finalmente svincolata da quelle catene che la facevano soffrire, il suo cuore batteva forte non perché in lei ci fosse paura, bensì per la frenesia e l'eccitazione. Era soddisfatta di se stessa perché per la prima volta in vita sua aveva preso una decisione chiara, consapevole, pensata. E la stava portando a termine. Il suo giorno era finalmente arrivato. Pochi istanti e tutto sarebbe finito, non avrebbe sentito più male, pochi secondi e avrebbe liberato il mondo intero dalla sua inutile presenza.
Non avrebbe più distrutto la vita a nessuno, sua madre sarebbe stata libera di agire come meglio pensava e senza di lei tutto sarebbe stato più semplice. Suo padre non si sarebbe più sentito in colpa per ciò che aveva fatto. I suoi compagni di scuola non avrebbero mai più avuto la possibilità di schernirla.
Non avrebbe avuto bisogno di nessuno perché sarebbe diventata un altro essere. Si sarebbe fusa con la materia, non avrebbe avuto più la facoltà di pensare, si sarebbero annullate tutte le emozioni e non si sarebbe più sentita fuori posto. Questo era l'obiettivo a cui aspirava, a cui bramava ardentemente.
La sua mente annebbiata confondeva i pensieri e distinguere il bene dal male, la fantasia dalla realtà per lei era ormai diventato impossibile.
«Non ho più paura! Mi senti? Non ho più paura!»
Eluana urlò a quell'orizzonte grigio e a quei tetti, a quel cielo e a quella pioggia, a quel vento, a quel freddo e a quel parcheggio, con tutto il fiato che aveva nei polmoni, urlò a squarciagola piangendo disperatamente.
Poi fece un passo in avanti e si lasciò cadere nel vuoto.
Ora fluttuava nell'aria, sospesa e leggera come una farfalla. Come un gabbiano aveva spiccato il volo e stava per tuffarsi in un altro mondo, un mondo azzurro, sereno, privo di nuvole.
La tempesta si era calmata e poteva assaporare il profumo della primavera alle porte, l'odore dei rami di pesco in fiore. Poteva finalmente godere dell'esplosione della realtà, quella a cui aspirava così intensamente. Libera dalla vita passata, priva di pensieri, sciolta per sempre dalla malinconia.
Il suo cuore volava e lei aveva soltanto nuovi occhi per guardare, ammirare e abbracciare il mondo dall'alto. I tetti umidi e la grigia città erano improvvisamente scomparsi e al suo cospetto c'erano miriadi di fiori colorati e profumati, laghi eterni e meravigliose montagne verdi, arcobaleni colorati, belli e perfetti.
Riusciva a toccare tutto, a percepire e a odorare ogni cosa, senza bisogno di nessun arto e di nessun senso.
Era aria, era terra, era acqua, era luce, era notte. Era il mondo intero e la sua anima era parte integrante della natura stessa.
Finalmente era riuscita a diventare materia, il suo essere era diventato una sostanza eterea e non provava più niente, soltanto una profonda gratitudine nei confronti dell'universo di cui ora faceva parte.
"Ecco la pace dei sensi," pensò Eluana tra sé e sé, "la sto provando ora, la morte non è così paurosa come dicono."
Non aveva più emozioni, non provava più niente.
Eppure una piccola scintilla di vita dentro di lei le faceva sentire che c'era qualcosa di strano. Pur essendo in un mondo fantastico, c'era qualcosa che non andava.
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Prigioniera Dei Sogni
ParanormalCosa ci fa una ragazza di quindici anni sul tetto di un centro commerciale in una mattina fredda e piovosa? Eluana vuole farla finita perché non riesce più a sopportare l'immenso dolore che si porta dentro da quando ha visto suo padre con un'altra d...