1% Femminile, 99% Yaoista [DA REVISIONARE]

Capitolo extra - L'inizio del rapporto

Nota: questo è il capitolo speciale dal punto di vista di Nahiro che parla di come è iniziato il suo rapporto con Mikaela.

Tutto è iniziato da quella volta, che precisamente è stato un anno fa, quando entrai per la prima volta nella Williams Price.

Me ne sono appena andato di casa lasciandomi alle spalle il Giappone e finalmente potrò studiare qui in Inghilterra.
Ne ho discusso a lungo con i miei genitori e dopo numerosi tentativi sono riuscito a convincerli, poiché continuano ad insistere con il fatto che dovrei prendere l'eredità il più presto possibile.
Ancora non hanno capito che non ho nessuna intenzione di ereditare il ruolo come nuovo capo famiglia e la cosa nemmeno mi interessa di poco.
Sono passato da poco dalla segreteria e mi hanno dato tutte le informazioni che mi servivano, come ad esempio le lezioni che avrei dovuto seguire nei prossimi giorni, in che aula si svolgevano o dove era la mia stanza nel dormitorio maschile.

«Stanza numero 305... Numero 305- Ah, accola qui.»

Mi fermai davanti a una porta color beige, come tutte le altre d'altronde, ed oltre alla targhetta con scritto il numero della stanza vi è anche un'altra con sopra due nomi: Naohiro Kotoba e... Mikaela Wilson?
Quindi è così che si chiama il mio compagno di stanza, pensai.
Mi avevano avvertito che ero stato assegnato in una stanza con un'altra persona e sinceramente la cosa non mi da fastidio, se non in una: il disordine.
Non sopporterei l'idea di dover dormire in un luogo disordinato, assolutamente no; per me sarebbe come dormire in mezzo ad un campo di battaglia.
Sospiro sperando che la stanza fosse in ottime condizioni ed non appena la apro, persi un battito: libri e vestiti sparsi ovunque, sia sui letti sia per terra; indumenti appesi da qualche parte sul muro bianco, tipo camicie e robe varie ed infine, una gigantesca montagna di oggetti posizionato in mezzo alla stanza.
Perché questo posto sembra il caos in persona? Dov'è l'equilibrio? L'ordine?
Faccio qualche passo in avanti e provo a spostare alcuni oggetti, ma non appena alzo una maglietta bianca da terra, qualcosa si mosse da solo.
D'istino caccio un urlo di spavento e solo dopo noto con grande stupore dei capelli biondi spuntare tra lo spazio esistente di maglie e libri.
È... morto?
Subito si mosse di più e un viso dai occhi azzurri spuntò da lì, guardandomi con un'espressione assai curiosa, ma poi sorrise come se nulla fosse.
Oh, è ancora vivo.

«Tu sei il mio compagno di stanza... Mikaela Wilson giusto?» chiesi per sicurezza, forse era un ladro e non lo sapevo nemmeno.

«Sì sono io, tu sei... mh, com'è che ti chiami?»

«Kotoba Naohiro, piacere di conoscerti.»

«Esatto! Ecco perché mi sembrava strano il nome, sei giapponese vero? Allora, piacere di fare la tua conoscenza.»

Questo fu il mio tipo di incontro con Mikaela, ed è stato parecchio strano trovare una persona semi-morta nella tua futura camera da letto.
Alla fine non ha voluto spiegarmi il motivo del perché era lì sotto, dicendo solo che cera stato un piccolo incidente da non pensarci troppo su.
Scoprire di avere un compagno come mia sorella minore non è stato una grande sorpresa, dato che le "pulizie" li avrei dovuto fare io.
Infatti quel giorno stesso ho fatto una sistemata generale, mettendo a posto gli oggetti personali di entrambi ed alla fine ero esausto morto.
Ho messo in ordine tutto: i vestiti nell'armadio; i libri sia sulla libreria sia su alcuni scaffali; dato una spolverata alla camera con gli attrezzi trovati per puro caso e cambiato le lenzuola di entrambi i letti.
Il tutto mentre lui, comodamente, era a farsi una doccia.
Quel ragazzo mi da sui nervi, non solo non mi aiuta, ma ha anche il coraggio di dirmi di non curiosare tra le sue cose.
Beh... a nessuno farebbe piacere che uno sconosciuto frughi nei propri effetti personali ma almeno un "grazie" poteva dirlo.
Il suo disordine è peggio di quello di mia sorella, e spero soltanto che non si riveli un Otaku anche lui o seriamente ho trovato una versione maschile ancora peggio di Kotoba Nishino.