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#terza luna#

Il lupacchiotto si intruffolò nello zaino che indossavo sulla schiena

Ero aggrappata con tutte le mie forze alla schiena della giù Mentana per la folle forza di cui eravamo prigionieri mi stavo sollevando dal dorso della giumenta

Dalla caduta non riuscivo quasi a respirare i miei occhi ancora ciechi cominciarono a prudere in una maniera terrificante

la voce autoritaria della giumenta risuonò potente <non ti grattare si chiamano Fulven sono spiriti che cercano di farti grattare e quindi mollare la presa se lo farai si impossesseranno del tuo animo e rimarrai bloccata qui per sempre>

<grazie per averlo detto in modo poco spaventoso e solenne> dissi sarcastica

Come piccole piume mi solleticavano in ogni parte e io mi contorcevo per resistere alla tentazione di staccare le mani

Risatine inquietanti tisuonavano mentre cercavo di resistere a quella agonizzante tortura

Qualcosa sotto le mie gambe si stava muovendo i legacci  che mi stringevano gli occhi si dissolsero sulla schiena della giumenta erano apparsi due bitorzoli scuri

Lei si contorceva agonizzante per il dolore mentre quelle escrescenze si igrossavano a dismisura

Facevo un Po fatica ad abituarmi alla luce dopo essere stata bendata per due lune la caverna era piena di diamanti di colori tenui

Le escrescenze si ingrossavano se per di più quando ad un certo punto con uno scoppio si trasformarono in due ali nere maestose che si spiegarono al vento per salvarci dalla nostra deliberata caduta libera

MidnightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora